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Visita il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia!

Scopri la storia dei Templari con il Primo Museo Didattico Templare Permanente in Italia sito a Viterbo!

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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

mercoledì 11 gennaio 2023

La Tradizione Georgiana in Puglia

La Puglia ospita una delle più numerose comunità di immigrati provenienti dalla Georgia presenti in Italia, non a caso, questa regione è sede sia di un consolato di questa nazione caucasica che di una chiesa ortodossa georgiana, oltre che di diversi ristoranti tipici, attività commerciali e associazioni. Le Puglie sono terra di storici legami mediterranei con la Grecia, Bisanzio e l'Oriente, bene rappresentati dal Santo Patrono di Bari, Nicola di Mira, venerato da est a ovest, da nord a sud, in maniera ecumenica e universale da tutti i cristiani (ortodossi, cattolici e riformati).

Nella sua visita ufficiale, la contessa Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri, a capo della delegazione italiana della Casa Reale Bagrationi e giornalista stampa estera della televisione nazionale georgiana Kartuli TV, ha ripercorso, sottolineato e rafforzato questi legami, partecipando a: conferenze culturali (sulla storia della Georgia e della millenaria dinastia biblica dei principi, re e santi Bagrationi), cerimonie religiose, visite a musei, chiese, castelli e masserie, incontri istituzionali, cene sociali e feste di gala, in tutta la regione,p da Lecce a Bari. 

Non poteva certo mancare l'abbraccio con Marika Iamanidze, Narghisa Belkania e Natela Goletiani, tre donne, grandi lavoratrici e attive patriote, degne rappresentanti della comunità georgiana barese, così fiera della propria identità.

In queste occasioni sono state anche consegnate le benemerenze benedette della Santa Croce di Georgia ad alcuni nuovi illustri e meritevoli insigniti: Nobile Alberto dei Marchesi Abbaticchio, Barone Dott. Fabio Bacile di Castiglione, Prof. Nicola Cutino (storico bizantinista), Prof. Maurizio D'Amato (docente universitario), Nobile Onofrio Delli Carri di Vignola, Monsignor Piero De Santis (Parroco di Sant'Agata), Prof. Luigi Fino (medico e docente universitario), Sua Grazia il Duca Dott. Don Carlo Guarini di Poggiardo e Scorrano, Dott. Stefano Minerva (Sindaco di Gallipoli), gentiluomo Avv. Fabrizio Ruggeri (nuovo delegato regionale della Cristianissima Real Casa Bagrationi Imereti di Georgia e del Grande Caucaso in Puglia, pesidente del Lion Club di Lecce), Dott. Gianfranco Ruggeri, Padre Antonio Semerano e gentiluomo Avv. Luigi Suez (SGM-OCNSS, ovvero confraternita cavalleresca templare, cristiana ecumenica, di Gallipoli, dedicata a Nostra Signora del Monte Sion).

"È stata una visita intensa ed emozionante sia da un punto di vista umano che culturale e spirituale, ma anche una occasione per creare nuove sinergie trasversali e internazionali, tese a rafforzare l'integrazione degli immigrati georgiani, il turismo italiano in Georgia, rapporti politico istituzionali e scambi commerciali fra i due paesi." ha sintetizzato Lali Panchulidze che ha tenuto a ringraziare particolarmente gli avvocati Ruggeri e Suez, il Nobile Architetto Attilio Canta di Aristocrazia Europea e la prof. Angela Campanella.

sabato 11 giugno 2022

Unione Bizantina in Italia fra tradizione e nuova aristocrazia


Maggio è stato un mese impegnativo con tre diversi appuntamenti cavallereschi all'insegna di una vera fratellanza cristiana ecumenica fra le comunità georgiana, rumena e italiana di tradizione bizantina. Continueremo a promuovere la nostra identità che è patrimonio storico, culturale e spirituale a disposizione di tutti: sempre più uniti e sempre più forti.” Questo il testo del comunicato congiunto firmato da Sua Altezza Imperiale il Principe Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi (Capo di Nome e d’Armi della Casa Imperiale Giustinianea Heracliana di Costantinopoli), da Sua Eccellenza il Sevast Conte Reverendissimo Padre Claudiu Ioan Cocan (Delegato della Casa Imperiale ortodossa rumena dei Principi Cantacuzino di Morea, Bisanzio, Valacchia, Moldavia e Transilvania) e dalla Contessa ortodossa caucasica Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri (Delegata della Real Casa Bagrationi di Georgia, ma anche patrizia bizantina, contessa russa e nobile serba). I tre firmatari sono infatti fra i più noti e attivi esponenti della Unione della Nobiltà Bizantina del Romano Impero d’Oriente, storica e seria istituzione internazionale, fondata ad Atene nel 1912, che riunisce i legittimi discendenti delle dinastie imperiali e della aristocrazia bizantina e delle famiglie che, dopo la caduta di Costantinopoli si sono trasferite, con la loro storia e tradizione, in Grecia e Albania, a Venezia e nel sud Italia, nei Carpazi e nei Balcani, sulle coste del Mar Nero, in Ucraina (Rus di Kiev) e Georgia. La Unione, ben presente anche in Italia, segue le specifiche tradizioni, regole e consuetudini del diritto nobiliare e dell’araldica orientale che, a differenza di quanto previsto dalle norme delle monarchie cattoliche, riconosce legittime l’adozione araldica e la trasmissione matrilineare dei titoli. Non solo, mentre i discendenti delle dinastie cattoliche spodestate hanno perso la fons honorum nobilitandi, ovvero la possibilità di concedere titoli nobiliari, perché la fonte del loro diritto era legata al trono quindi alla loro funzione statuale, i legittimi principi bizantini mantengono invece tale prerogativa, riconosciuta ufficialmente dalle rispettive chiese ortodosse canoniche autocefale nazionali e dal Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli che, del sacro trono dell’Impero Romano (greco e cristiano) d’Oriente, è il custode. In sintesi, i principi imperiali e reali bizantini possono concedere, oltre ai titoli cavallereschi dei loro ordini di collazione privata (ordini classificati dal sistema giuridico italiano come non nazionali ma soggetti di diritto internazionale, come quelli Nobiliare della Corona Heracliana e Militare di Santa Sophia, quelli romeno del Drago e georgiano della Santa Croce), anche titoli nobiliari onorifici, anche trasmissibili per vie ereditaria ai discendenti. Ovviamente, i principi veri, appartenenti alla Unione Bizantina, non ne fanno affatto mercimonio che anzi detestano e condannano, ma utilizzano questo sistema premiale con molta parsimonia e discrezione, per sostenere attività benefiche e culturali, solo nei confronti di selezionate persone degne e meritevoli, e hanno persino deciso di codificare tale procedimento, di concedere solo alcuni titoli uniformati (patrizio, akrita ovvero barone, e arconte ovvero conte palatino) e di creare un solo albo elenco ufficiale di questi nuovi titolati, che, ci tengono a precisare, loro considerano nuova aristocrazia in senso etimologico tradizionale di meritocrazia sociale.

EMERGENZA PROFUGHI UCRAINA

 EMERGENZA PROFUGHI UCRAINA 

Raccolta straordinaria fondi economici e materiale specifico (medicinali, materiale medico sanitario, detergenti e disinfettanti, vitamine e cibi energetici, latte in polvere e omogeneizzati, pannolini, vestiti invernali anche usati, vestiario intimo nuovo, coperte


termiche e sacchi a pelo, torce elettriche) in aiuto dei profughi della guerra in Ucraina. Diamo un sostegno concreto ai nostri fratelli cristiani, alla sempre innocente popolazione civile, sia ai profughi ucraini accolti in Trasilvania che ai rifugiati russofoni del Donbass a Rostov.

In Lombardia, cerchiamo anche volontari automuniti per piccoli trasporti locali e alloggiamento gratuito temporaneo (della durata minima di un mese) per rifugiati ucraini in Italia, solo donne con bambini minorenni, segnalati e garantiti dalla Chiesa Ortodossa. In tal senso sarà presto possibile accedere anche al sostegno di fondi pubblici.

Preghiamo e agiamo per un cessate il fuoco immediato, per una soluzione diplomatica della crisi, per una stabile pace basata sulla giustizia, l'auto determinazione dei popoli e un nuovo equilibrio mondiale multipolare.

Centri di raccolta a Milano, Cuggiono (MI), Vigevano (PV), Verbania (VCO), Torino, Genova, Rimini e Firenze. 

INFO: volontarinazionali@gmail.com

Donazioni liberali:

CCP ACIGEA - pro VNSC

IT08R0760101600001045247952

Causale: donazione liberale straordinaria

VNSC emergenza profughi Ucraina


"Volontari Nazionali della Santa Croce" (VNSC gruppo di assistenza sociale, primo soccorso e protezione civile) in collaborazione con Unione delle Comunità Ortodosse in Italia (UNO).

martedì 24 agosto 2021

Il nuovo vertice di Aristocrazia Europea


Questo è il nuovo "consiglio di reggenza" della associazione storico culturale internazionale Aristocrazia Europea, composto da 13 associati, in carica fino alla "assemblea generale", prevista nel 2022: conte romagnolo Guido Farneti Merenda Salecchi (presidente), nobile Carlo Aberto Biggini junior (vice presidente), contessa georgiana Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri (vice presidente), principe Ezra Foscari Widmann Rezzonico Tomassini Paternò Leopardi (presidente emerito), nobile prof. Gianfranco Benedetto (comitato scientifico), Monsignor Paolo Cartolari dei marchesi di Papiano (cappellano cattolico), Padre Claudiu Ioan dei conti transilvani Cocan (cappellano ortodosso), barone walser Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas (custode degli archivi), nobile Luigi Cantamessa Armati, NH conte patrizio veneto Maurizio Gussoni, conte prof. Giuseppe Manzoni di Chiosca e Poggiolo, principe prof. Roberto Spreti Malmesi Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno di Cefalonia (Unione Bizantina) e avv. Cesare Vernarecci di Fossombrone dei principi d'Anjou della Verna. Aristocrazia Europea si occupa anche di storia medievale, in particolare di ordini cavallereschi, genealogia, diritto nobiliare, araldica, dimore storiche come castelli e ville, ricostruzioni storiche dal vivo, comprensive anche di costumi, musica ed enogastronomia.






lunedì 23 settembre 2019

CIPANGO: LA MITICA "ISOLA D'ORO" DI MARCO POLO


Se esiste un libro che ha ispirato generazioni di esploratori e viaggiatori nel corso dei secoli quello è senz'altro Il Milione di Marco Polo. L'opera del viaggiatore veneziano fu dettata a Rustichello da Pisa, compagno di cella di Marco Polo ritrovatosi prigioniero dei genovesi dopo la disfatta della Serenissima nella battaglia navale di Curzola in Dalmazia.

Le storie di questi viaggi straordinari compiuti da Marco Polo nel corso di oltre 30 anni di viaggi in Asia con il padre e con lo zio ispirarono persino Cristoforo Colombo nella sua affannosa ricerca di una rotta commerciale privilegiata verso le Indie. Marco Polo non fu del resto solo uno dei più grandi viaggiatori della storia ma le sue esperienze e scoperte influenzarono i suoi stessi contemporanei: si pensi che fu proprio lui a introdurre i giochi di carte a Venezia. A proposito del rapporto tra Marco Polo e Cristoforo Colombo c'è da dire che entrambi sono stati sfiorati da fascinazioni templari sui quali gli storici e gli amanti del mistero hanno ampiamente ricamato. Si è infatti fantasticato sul fatto che il viaggiatore veneziano fosse in realtà un emissario segreto del Papa impegnato a ricercare alleanze nella lotta agli infedeli. Marco Polo fu infatti ospite a Pechino dell'imperatore del Catai Gran Khan Kublai ed effettivamente il Pontefice Gregorio X aveva rifornito i Polo di una serie di doni da presentare al Gran Khan tra cui anche un'ampolla con l'olio del Santo Sepolcro da far recapitare all'imperatore dell'Oriente. Prima di arrivare a Pechino i Polo avevano transitato per San Giovanni d'Acri in Siria, avamposto crociato tenuto dai cavalieri Templari con l'aiuto degli Ospitalieri e dei cavalieri teutonici. Qui i Polo avrebbero incontrato il legato pontificio Tedaldo Visconti da Piacenza (divenuto per l'appunto in seguito Gregorio X) che avrebbe istruito gli emissari sulla loro missione per portare i Mongoli a fianco della lotta dei crociati. Proprio Piacenza, città dalla forte impronta templare e luogo natale di questo Papa fautore della riconquista dei luoghi Santi, è anche la patria di quei Pallestrello (o Pallestrello, Perestrilli) la cui figlia Felipa sarà moglie di Cristoforo Colombo. Tra i luoghi descritti dal celebre esploratore quello più discusso e avvolto nel mistero è senz'altro Cipango, un'isola favolosa popolata da genti di pelle bianca dedite al cannibalismo i cui templi erano ricoperti di tetti d'oro. Un paese fantastico che i Polo non avrebbero mai visitato di cui avrebbero appreso l'esistenza dallo stesso Gran Khan, che per due volte nel 1274 e nel 1281 aveva cercato di conquistare l'arcipelago del Sol Levante non riuscendo nell'impresa a causa di alcune incredibili tempeste che mandarono in rotta la sua flotta (i giapponesi chiamarono quei fortunosi eventi climatici che sventarono l'invasione con il nome di Kamikaze o vento divino).



Alcuni indizi confermerebbero Cipango come l'odierno Giappone in quanto l'origine della parola stessa deriverebbe da Jepenkuo o Zhebenguo parola usata nella Cina degli Yuan per designare l'arcipelago nipponico e probabilmente le popolazioni dalla pelle bianca descritte nel milione potrebbero essere gli Ainu, gli antichi abitanti del nord del Giappone, quasi totalmente sterminate dagli Shogun nel corso dell'unificazione del Giappone. Tuttavia l'oro nel Sol Levante è quasi del tutto assente e non si hanno nemmeno notizie di tradizioni antropofaghe, due fatti che farebbero propendere per una possibile collocazione di Cipango nel continente americano. Sia i Maya che gli Inca come gli Aztechi praticavano i sacrifici umani mentre ad Haiti era in uso l'antropofagia e a differenza del Giappone in questo continente c'è abbondanza d'oro e i templi Inca come quelli Aztechi erano realmente ricchi d'oro (l'ultimo imperatore azteco Montezuma pagò il riscatto per la sua liberazione a Hernan Cortes riempendo d'oro un'enorme sala del suo palazzo). Inoltre nel Milione si parla di un'anno di navigazione dalla Cina per raggiungere Cipango quando in realtà la distanza che separa l'arcipelago dall'Asia è molto più breve anche navigando con le imbarcazioni dell'epoca.
Sulla possibilità di una frequentazione delle Americhe da parte delle navi templari si è già scritto e discusso abbondantemente con il porto francese di La Rochelle sull'atlantico individuato come base per le possibili esplorazioni “americane” dei cavalieri del Tempio, mito di fatto connesso con la scomparsa di parte della flotta templare, forse salpata proprio verso le americhe o più probabilmente verso il Portogallo (il re Dionigi fornì infatti ospitalità e protezione ai reduci templari facendoli confluire nell'ordine dei Cavalieri di Cristo), dopo la congiura di Filippo il Bello e Clemente V che con il Concilio di Vienne del 1312 decretarono la soppressione dei santi cavalieri. Americhe o Giappone resta il fatto che Cipango e Il Milione ispirarono Cristoforo Colombo nella sua ricerca di un “passagium” verso le Indie e che entrambi gli esploratori sulla via dell'ignoto scrissero pagine fondamentali della storia.


venerdì 6 settembre 2019

INAUGURAZIONE DEL PRIMO MUSEO STORICO DIDATTICO DEI CAVALIERI TEMPLARI

A partire da sabato 7 settembre, lo staff di Tesori d’ Etruria è pronto ad accogliere e trasportare i visitatori nel mondo dei Cavalieri Templari attraverso una vasta serie di attività e percorsi emozionali che ammaliano grandi e bambini in occasione dell’apertura, a Viterbo, del Museo Storico Didattico dei Cavalieri Templari. Una nuova spettacolare realtà che va ad arricchire l’offerta di Tesori d’Etruria e la sua Viterbo Sotterranea, diventati ormai un vero e proprio punto di riferimento culturale e di intrattenimento nel capoluogo della Tuscia e nel centro Italia.

Come ben sapete la nascita dell'ordine dei Cavalieri del Tempio si colloca nella Terra Santa, al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata del 1096. In quel periodo le strade della Terra Santa erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, spesso assaliti e depredati. Intorno al 1118 un piccolo gruppo di cavalieri fondò il nucleo originario dell'ordine templare, con il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. L'ordine fu ufficializzato nel 1128, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle.

I Templari e Viterbo, un binomio imprescindibile, con molti punti di contatto fin dall'origine dell'Ordine, una sorta di primogenitura templare di Viterbo in Europa. Tutto ciò soprattutto grazie a papa Eugenio III, in esilio, più di una volta, da Roma a Viterbo. Proprio qui, nel 1145, papa Eugenio III, con la bolla Militia Dei, dà la possibilità all’Ordine Templare di raccogliere decime, tasse di sepoltura ed altri pagamenti.

Nello stesso anno, sempre da Viterbo, Eugenio III, con la bolla Quantum Praedecessores, dà inizio alla seconda Crociata, appena saputo che la città assira di Edessa era caduta in mano al temibile Imad al-Din Zengi che, con la presa di Edessa, voleva rispondere e contrastare l’ammaliante azione predicatoria messa in atto da Bernardo di Chiaravalle.

A Parigi, 2 anni dopo, Eugenio III presiede il capitulum generale di 130 Cavalieri Templari sotto il comando di Evrard des Barrès. Terminato il capitulum generale, Eugenio III ufficializza l’adozione della croce patente quale simbolo dei Templari, che già utilizzano quella patriarcale, consegnata trent’anni prima da Varmondo di Picquigny, patriarca di Gerusalemme, ai primi Templari. La croce patente assume un significato particolare solo tra i Cavalieri Templari che la adottano come emblema.

Queste e tante altre storie sui monaci-guerrieri, che fondono la storia dei Cavalieri Templari con il mito, potranno essere scoperte dai visitatori in un affascinante viaggio nel tempo con la visita al museo storico-didattico dei Cavalieri Templari a Viterbo Sotterranea.

IL PERCORSO DI VITERBO SOTTERRANEA

Viterbo sotterranea è composta da un reticolo di gallerie che si estendono sotto il centro storico e conducono fin oltre la cinta muraria. Il percorso è completamente scavato nel tufo, una roccia vulcanica che caratterizza il paesaggio interno del viterbese.

L'origine dei cunicoli è antichissima. Stando ad alcune accreditate teorie, avanzate da studiosi e archeologi, il primo taglio nel tufo risale a epoche pre-etrusche. E nel periodo etrusco, poi templare, questi luoghi assunsero la conformazione attuale: alzati, allargati ed allungati, i tunnel sotterranei diventarono un autentico labirinto.

I passaggi segreti e rituali, secondo alcuni studiosi, servivano a mettere in comunicazione le strutture sacre nei primordi etruschi della nascente Surna, oggi Viterbo.

Nel periodo templare, invece, alcune gallerie conducevano verso le uscite principali della città e assicuravano le vie di fuga in caso di pericolo o di assedio.

APERTO AL PUBBLICO IL NUOVO AMMALIANTE PERCORSO SOTTERRANEO

Aperto completamente al pubblico il nuovo spettacolare percorso di Viterbo Sotterranea. Ambienti di grande suggestione che ammaliano il visitatore.

Il percorso Sotterraneo emoziona e stupisce i visitatori non solo per la grandezza degli spazi, ma anche per la suggestione che gli stessi evocano grazie alla loro antica storia.

Dai cunicoli pre-etruschi a quelli dei cavalieri templari, dai “butti” medioevali agli antichi passaggi pre-etruschi, fino ad arrivare in un ambiente di grande fascino: il più antico luogo di culto, sotterraneo, del centro storico di Viterbo.

Il circuito ipogeo di Via Chigi fu scavato all’interno della più caratteristica formazione vulcanica dell’apparato di Vico: il Tufo rosso a scorie nere (Ignimbrite c). Il termine ignimbrite deriva dal greco: ignis (fuoco) e imbris (pioggia), e descrive le modalità di deposizione di questa particolare roccia che avviene attraverso imponenti colate piroclastiche, ovvero un flusso incandescente costituito da un insieme turbolento di gas e parti solide (pomici, lava, ceneri, lapilli) anche di dimensioni decimetriche. La famosa eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano è un esempio di colata piroclastica.

Il deposito ignimbritico di Viterbo Sotterranea ha avuto origine dal collasso del paleo-vulcano di Vico, un edificio imponente che si ergeva dove ora è il Lago omonimo, raggiungendo altezze di gran lunga maggiori dell’attuale Monte Fogliano, e che si estendeva sino a Castel d’Asso, alla periferia Sud di Viterbo. Questo evento esplosivo ebbe luogo tra 200 e 150 mila anni fa. Per questo il circuito ipogeo di Viterbo Sotterranea ci descrive un periodo geologico lungo migliaia di anni.

Tra i cunicoli presenti nella Viterbo Sotterranea, in particolare uno, grande e dalla forma perfettamente ovoidale, è secondo alcuni un’antica via rituale utilizzata per raggiungere aree sacre degli antichi luoghi templari.

Il Museo Storico-Didattico dei Cavalieri Templari e il nuovo complesso monumentale di Viterbo Sotterranea si possono visitare tutti i giorni con una visita guidata dedicata che conduce alla scoperta di questi magici luoghi, etruschi e templari, un viaggio nella storia lungo migliaia di anni.

Per ulteriori informazioni e notizie: Tesori d’Etruria, Piazza della Morte, 1 Viterbo 338.8618856 0761.220851 welcome@tesoridietruria.it

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