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giovedì 29 novembre 2012

CASTELLO TOUR DE VILLA

Tour de Villa è il nome di un pregevole castello valdostano sito nel comune di Gressan e risalente al lontano XI secolo. Il Castello, detto anche Tour des pauvres, sorge su di un costone roccioso non lontano dalla Côte de Gargantua, un maestoso deposito nivo-glaciale. E' un castello di epoca medievale in ottimo stato di conservazione ed è tuttora abitato dagli attuali proprietari che ne stanno curando una nuova campagna di restauri. Dal castello sono  raggiungibili, con una breve passeggiata, la chiesa di Sainte Marie Magdelaine de Villa e la Tour de la Plantaz. Il castello è di proprietà, dagli anni 40, della famiglia milanese Arruga che lo ha recentemente  scelto anche come propria abituale residenza. Alcune prestigiose stanze patronali sono attualmente a disposizione dei clienti del Bed and Breakfast gestito dai castellani. Il castello è utilizzato anche come prestigiosa sede per video, convegni, cene, eventi culturali, concerti e matrimoni Il castello, in frazione Tour de Villa, è raggiungibile dopo aver percorso circa un chilometro lungo la strada che, partendo in corrispondenza del fabbricato che ospita il comune di Gressan, porta verso la località sciistica di Pila. l castello prende il nome dai Seigneurs de la Tour De Villa de Graciano (o da La Tour de Villa au/de/en Gressan) che lo edificarono attorno al XI secolo. I de La Tour de Villa de Graciano risultano tra i più antichi e potenti casati nobili valdostani: la famiglia è tra le prime 10 comparse in Valle e tra le poche a potersi vantare del rango di nobili pari. La "parìa" era una qualifica nobiliare, concessa solo ai casati più illustri, che costituiva un titolo di preminenza: i nobili pari valdostani potevano assistere i sovrani nelle sedute che tenevano ad Aosta ogni sette anni, sedere al loro fianco, portare la spada ed avere diritto di precedenza sugli altri nobili.  I pari rivestivano un importante ruolo anche in campo giudiziario essendo equiparati a magistrati per processi civili e penali in rappresentanza del Re. Ad evidenza di tali privilegi, durante il XIII secolo diversi membri della famiglia  dei Tour de Villa rivestìrono la prestigiosa carica di vice-domini di Aosta. Il casato risiedette dapprima presso il castello "De Graciano" (sito dove ora attualmente si trova la Chiesa di Gressan) per poi trasferirsi stabilmente, nel XIII secolo, presso l'altro loro castello sito presso la torre di Villa.  Le prime informazioni bibliografiche certe sui De Villa de Graciano sono contenute in una pergamena che riporta del patto di alleanza siglato tra Guido de la Tour de Villa de Graciano, ed il Conte di Savoia per la presa della rocca di Bard nel 1242. Antecedentemente a questa prima citazione esistono però numerosi riferimenti bibliografici d autori postumi a riguardo della figura di Burgonde, ritenuto essere, già nel XI secolo, lo sposo di Richera, sorella di  Sant'Anselmo di Aosta, vescovo di Canterbury e padre della corrente filosofica e religiosa della scolastica. Questa ipotesi sembrerebbe trovare conforto nel fatto che la famiglia di Anselmo possedeva, secondo la tradizione locale, una Torre-casaforte   detta "Tour de Saint Anselme" a Gressan. In questa torre si narra sia nato il grande filosofo. Burgonde, secondo i cronisti postumi, prese parte alle seconde crociate in Terrasanta nel 1099 assieme alle truppe del grande condottiero Goffredo di Buglione. Tra gli altri membri illustri di questa famiglia si annoverano Boniface e Jacques, che parteciparono nel 1253 alla sigla della Charte des franchises valdotaines, "magna charta" dei primi statuti di autonomia valdostana, - Aymone de Graciano, presumibilmente figlio di Guido - Rolet, che partecipò ai Colloqui Generali con il Re del 1337 - Jacquemet, che partecipò a quelli del 1352 - Pierre, importante priore dell'antica Collegiale di Sant'Orso.  L'ultimo discendente di questo potente casato fu Grat-Philibert de La Tour De Villa, morto nel 1693. Lo stemma di questa antica famiglia rappresenta un leone dorato rampante su uno scudo nero, con unghie e lingua rossa, accompagnato dal motto "Precibus et Operibus" (dalla preghiera e dagli atti). Queste insegne sono pressoché identiche a quelle antiche di Casa Savoia. A tal proposito lo storico francese Joseph Croset-Mouchet ipotizza che tale coincidenza non possa essere casuale e che "serait fondée sur des liens de parentée qui les unissait". Il castello passò in seguito al casato degli Aymonier, signori di Saint Martin de Corléans ad Aosta, e poi ai nobili Carrel, Baroni di Brissogne (vedasi citazioni storiche) finendo poi acquistato dal Canonico della Collegiale Jean Antoine Francois Cheillon de Porossans che, nel 1749, diede in testamento il castello ai poveri della parrocchia di Saint Laurent ad Aosta. Il castello prese in questo periodo il nome di Tour des pauvres poichè la parrocchia lo utilizzò come casa ospitaliera per gli indigenti. Caduto in rovina, il castello fu venduto nel 1864 all'agricoltore Vincent Carlin che, a sua volta, lo vendette nel 1885 al vescovo di Aosta Mgr. Auguste Duc. Questi iniziò una profonda campagna di restauri trasformandolo in propria residenza privata fino al 1916. Il castello divenne in seguito proprietà del canonico Louis Gorret che, nel 1921, lo vendette ai baroni Gerbore di St. Nicolas i quali, a loro volta, lo rivendettero nel 1945 alla famiglia Arruga di Milano, attuale proprietaria.
Il castello, in quasi mille anni di storia, è stato conseguentemente posseduto da solo otto gruppi famigliari.
l castello in origine era costituito della sola torre difensiva a base quadrata.
Alla torre, nel corso dei secoli, vennero aggiunti in successione un corpo di fabbrica  con cinta muraria ed un cortile.

La Torre.
La torre si trova al centro del castello e fu la prima ad essere eretta verso l'XI secolo. Alcuni studiosi reputano però che la data di edificazione possa essere retrodatata nell'eventualità, ancora tutta da verificare, di una possibile e preesistente torre romana. Degno di nota risulta essere l'imponente basamento della torre, costituito da enormi blocchi di tufo e conci granitico-scistosi di pietra locale tagliata capaci di  raggiungere  pesi  di diverse tonnellate risultando ineguagliati in Valle per le loro dimensioni. La porta originaria, sul lato nord ed a cui si accedeva tramite una doppia scala mobile di legno, si trova a 7 metri di altezza rispetto a quella odierna, fatta aggiungere dal monsignor Duc e dotata di una pregevole doppia scalinata. Sopra la porta originale sono ancora presenti le  mensole che reggevano il dormiente, ossia la trave di legno che reggeva il balcone esterno da cui si accedeva alla porta. La torre termina con una copertura di piombo. Addossato alla torre fu successivamente aggiunto un corpo di fabbrica in due sezioni.

Corpo di fabbrica.
La struttura complessiva testimonia bene anche le trasformazioni dal modello esclusivamente difensivo della fase medioevale a quello residenziale e signorile del periodo rinascimentale.
Il castello-torre, tramontate le necessità meramente difensive, fu infatti ampliato, nel XII e nel XV secolo, con un importante corpo di fabbrica per complessivi tre piani. Tale stabile si presentava anticamente in due sezioni distinte l'una dall'altra. Una sezione, ancora in essere, era deputata a residenza dei nobili e delle truppe, una seconda sezione, oggi scomparsa, era adibita a fabbricato rurale.La pianta del corpo di fabbrica ha forma semicircolare irregolare, circondata da una robusta cortina di mura difensive che segue l'andamento curvilineo del corpo di fabbrica. Tra i particolari architettonici di pregio spiccano le preziose finestre binate a pilastrino, di tradizionale stile valdostano ed una pregevole bertesca. Monsignor Auguste Duc, vescovo di Aosta, volle trasformare a fine ottocento il castello  in residenza estiva recuperandolo ed ingentilendolo con numerosi restauri di forte impatto architettonico: alla torre fu aggiunta una porta a livello della strada, i fabbricati rurali crollati furono sgomberati ampliando il cortile interno.

Il cortile interno e la cinta muraria.
Il castello della Tour de Villa fu purtroppo scarsamente manutenuto durante il periodo di proprietà dei Carlin e durante il periodo di gestione dell'Hospice rischiando di diventare un rudere. Durante questo periodo di abbandono si perse purtroppo la sezione del fabbricato adibita alle attività rurali. Fortunatamente Monsignor Duc avviò una campagna di restauro che si concentrò in questa parte del castello dove il terreno venne rialzato allargando il cortile interno ed impiantando alcuni tigli tuttora presenti. Il cortile costituisce una terrazza privilegiata sulla piana di Aosta ed è attualmente meta ambita per eventi all'aperto. Degna di nota per la sua imponenza risulta essere infine la grande cinta muraria. La cinta è dotata di merlature (aggiunte nel periodo Duc) e dei resti di un bastione. La cinta si sviluppa in due sezioni separate: una con andamento nord-ovest/nord/nord est, contorna una sezione anticamente senza entrate (e quindi inaccessibile) del corpo di fabbrica e non ha importanti finalità difensive come evidente dalla sua ridotta altezza (1,5 mt.); la parte di cinta rivolta a sud-est/sud/sud-ovest, che protegge  una sezione di fabbricato ricca di entrate, svolgeva invece un importante ruolo difensivotestimoniato dalle imponenti mura che superano in alcuni punti i 5 metri di altezza.

Fonte: http://chateautourdevilla.altervista.org

giovedì 6 settembre 2012

CASTELLO ORSINI-CESI-BORGESE

Il Castello Orsini-Cesi-Borghese è sito a San Polo dei Cavalieri in provincia di Roma. Le prime notizie del castello risalgono alla 2ª metà del X secolo quando viene citato come terreno inerente ad una non ben identificata piccola chiesa di San Paolo (ora distrutta), che per varie storpiature dialettali, nel corso dei secoli divenne San Polo (da cui, forse il nome del paese), sita nella zona. Dapprima fu dei Cavalieri appartenenti al Sovrano Ordine Militare di Malta, poi al monastero romano di San Paolo fuori le Mura, ma solo nel XII secolo si fa riferimento ad un Castrum Sancti Pauli. In questo periodo il castello era semplicemente una piazzaforte a ridosso di un piccolo campanile. Il Castrum era un punto nevralgico e di snodo tra la Sabina e la Valle dell'Aniene, di fatto, in tutto l'XI secolo il castello du disputa dei feudatari di Marcellina, Montecelio, Palombara Sabina, di Tivoli e dell'Abbazia di San Paolo Fuori le Mura. Per volere del papa, nella 2ª metà del '300, il castrum fu locato agli Orsini, i quali lo comprarono nel XV secolo e lo trasformarono in una roccaforte militare. Da uno statuto degli Orsini del 1479 si evince che il castello fu affidato in gestione ad un collegio temporaneo. Nel 1558 gli Orsini vendettero ai Cesi il castello i quali lo trasformarono in residenza estiva frequentata da aristocratici. Nel 1603 fu trasformato dai Cesi in sede dell'Accademia dei Lincei, che era fondata da Federico Cesi, che ospitò nel castello Galileo Galilei. Dopo la peste del 1656 il castello passò ai Borghese entrando a far parte dello Stato pontificio ma poi divenne autonomo con l'unità d'Italia.
Nel XVIII secolo fu venduto ad un certo Pietro Trusiani, ma rientrò come proprietà ai Borghese agli inizi del XX secolo, ma nel 1946 dal Tribunale di Roma fu messo all'asta e fu comprato dal dottor Chiappini che nel 1958 lo vendette all'architetto Luca Brasini il quale ne iniziò il restauro che fu poi completato dal giurista Andrea Berardi. Dopo innumerevoli vendite e cessioni ora è proprietà privata. La base ha forma rettangolare al cui centro è il mastio ed ai vertici sono poste delle torri di avvistamento semicircolari con merlature nella parte superiore. Nel cortile vi è una cisterna ottagonale decorata con colonnine e stemmi degli Orsini eseguiti dalla bottega di Taddeo e Federico Zuccari. La cisterna risale al 1439 quando fu realizzata da un certo Mastro Guglielmo. Nei saloni si possono ammirare degli affreschi rappresentanti scene mitologiche, panorami e stemmi dei Cesi dalla scuola di Federico e Taddeo Zuccari. Nei pressi vi è il Museo Civico Preistorico.
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mercoledì 5 settembre 2012

CASTELLO DI BRISSOGNE

Castello di Brissogne è uno dei castelli della Valle d'Aosta, posto nella frazione Neyran del comune di Brissogne, in provincia di Aosta. Il castello di Brissogne venne costruito nel XIII secolo dai signori di Quart che scelsero l'altura su cui sorge come punto strategico per il controllo dell'area. All'estinzione della casata nel 1378, il castello passò ai conti di Savoia che lo infeudarono nel 1405 a Tibaut de Montagny, marito di Margherita, unica figlia di Enrico di Quart, ultimo erede dell'antica casata. Il castello passò quindi in eredità ad Amedeo Genève-Lullin nel 1502 e poi a Gaspar de La Ravoire. Successivamente nel 1700 il complesso venne venduto alla nobile famiglia degli Avise che però si disinteressò a tal punto della fortificazione (che ormai aveva perso ogni scopo strategico) che il castello crollò definitivamente nel 1776 e non venne mai più ricostruito. Attualmente il castello è ridotto a rudere: ciò che rimane dell'antica struttura sono un'antica torre di forma cilindrica (il mastio centrale) e alcuni resti delle mura

Tipologia Castello medioevale
Inizio costruzione XIII secolo
Termine costruzione XIII secolo
Materiale Pietra, legno
Condizione attuale Rudere
Visitabile Si

Fonte: Wikipedia

CASAFORTE BOVET

La casaforte Bovet (in francese Maison-forte Bovet) si trova nella frazione di Le Pont nel comune di La Salle, in Valdigne. La casaforte Bovet, con una solida struttura in pietra a pianta quadrangolare, si sviluppa per 4 piani; le mura perimetrali sono rafforzate da contrafforti anch'essi in pietra. L'ingresso antico nella facciata nord presenta un'arcata con architrave decorato a chiglia rovesciata, e un elemento difensivo aggettante sopra l'ingresso mostra una feritoia; a fianco a questa, sulla stessa facciata, in parte tamponate, ci sono una finestra in pietra decorata, una bifora del XV secolo e una quadrifora. Due elementi difensivi aggettano dal lato del Monte Bianco. All'interno, una imponente scala elicoidale in pietra e legno sale per tre piani. All'esterno, nel cortile interno non visitabile, si trova una albero monumentale, un Sambucus nigra di circa 250 anni.

Condizione attuale in restauro
Proprietario attuale Regione Valle d'Aosta
Visitabile no

Fonte: Wikipedia

CASTELLO DI BRAMAFAN

Il Castello di Bramafam, comunemente chiamato Torre di Bramafam (in francese Tour de Bramafam), si trova nella città di Aosta, all'angolo tra via Bramafam e viale Carducci, lungo la cinta muraria di epoca romana. È composto da un grande edificio parallelepipedo, un tempo adibito ad abitazione, e dalla adiacente torre cilindrica, la quale si innalzava sul bastione della "Porta principale destra" (Porta principalis dextera) della cinta muraria romana. In alcuni punti alla base della torre è ancora visibile il muro romano originale, mentre sul lato meridionale è ben leggibile la scarpata di epoca medievale. La torre è completata da una merlatura guelfa e presenta alcune strette feritoie. Il fabbricato principale esibisce una serie di finestre a bifora sul lato settentrionale, la cui fattura ricorda le bifore del Castello di Ussel. L'edificio rivela la presenza di due accessi: dal lato occidentale, l'accesso principale si apre con una porta ad arco e un tempo era corredato da un ponte levatoio, mente dal lato orientale si apriva un secondo accesso. Particolarità del Castello di Bramafam era la cisterna dell'acqua, addossata al lato sud dell'edificio principale e non interrata come negli altri castelli della Valle. Torre e fabbricato sono entrambi ridotti in rovina da secoli. I ruderi del castello attuale sono probabilmente databili intorno alla seconda metà del XIII secolo, ma la presenza di una torre in loco è precedente. In origine vi si trovava una torre la cui presenza è testimoniata in alcuni documenti del 1212 - 1214: era detta Torre Beatrice (Tour Béatrix), dal nome che assunse anche la Porta principalis dextera allorché Beatrice di Ginevra volle convolare a nozze con Gotofredo I di Challant, nel 1223. Sede del viscontato di Aosta, il castello fu riadattato a castello in epoca medievale per volere della nobile famiglia degli Challant. In mano agli Challant, che avevano il controllo su tutta la cinta sud-occidentale delle mura, il castello di Bramafam subì il saccheggio di Giacomo di Quart nel 1253, ma venne ceduto da Ebalo I di Challant al conte di Savoia in occasione della cessione del viscontato, anche se alla famiglia Challant restò qualche diritto sul castello, dato che nel XVIII secolo ne affittava le rovine. L'edificio cambiò molti proprietari nel corso dei secoli e fu spesso conteso tra le varie famiglie della zona. Versò comunque presto in stato di degrado, perdendo importanza politica e amministrativa, e nel XVI secolo era già in rovina. Il termine "Bramafam" è in dialetto francoprovenzale e indica il gridare per la fame: varie spiegazioni sono state date dalla cultura popolare a questo nome. Una leggenda narra che, per motivi dettati dalla gelosia, vi fu imprigionata e lasciata morire per fame la moglie di un membro della famiglia degli Challant. Secondo un'altra ipotesi comune, a causa di una grave carestia o in varie occasioni di miseria la popolazione si sarebbe ammassata davanti alla torre (abitazione dei potenti) chiedendo cibo, dando così il nome alla torre.

Fonte: Wikipedia

CASTELLO DI BOSSES

Castello di Bosses è uno dei castelli della Valle d'Aosta, posto nel comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, in provincia di Aosta. Il castello, con la tipica pianta quadrata massiccia delle prime caseforti valdostane, risale al XII secolo quando venne fatto edificare dalla famiglia Bosses (de Bocha) che aveva ricevuto in feudo queste terre dalla famiglia dei signori di Quart. Sul finire del Duecento la famiglia Bosses entrò in contrasto coi conti di Savoia e dopo alcune contese nel 1288 Giacomino di Bosses venne costretto a divenire vassallo dei Savoia, consegnando loro il castello ed il feudo di Bosses.
La costrizione al vassallaggio, portò una decina di anni dopo la famiglia a cercare di ribellarsi ai conti di Savoia il che portò il balivo di Aosta ad emettere un'ordinanza secondo la quale le truppe sabaude avrebbero dovuto radere al suolo la torre d'avvistamento del castello, le cui pietre si possono ancora oggi notare nella parte est del complesso. Dopo ulteriori conflitti, nel 1320 Tommaso di Bosses decise di cedere al conte Amedeo V di Savoia tutti i propri possedimenti e i diritti sul pedaggio nel feudo. Sul finire del Quattrocento la famiglia Bosses riuscì a riscattare la proprietà dai Savoia e ricostruì il castello nelle forme attuali. La famiglia ne rimase proprietaria sino al 1742 quando lo stabile venne venduto ai Savin. All'estinzione di quest'ultima casata nel 1861, la proprietà passò ai Massea (sino al XX secolo) e poi ai Gallone che nel 1984 la cedettero alla Regione Valle d'Aosta. Sotto il patrocinio della Regione, nel 1998 è stato iniziato un restauro dello stabile conclusosi nel 1999 che ha riportato all'arredo di alcune sale in stile moderno per conferenze, mostre ed eventi.

Condizione attuale Aperto al pubblico
Proprietario attuale Regione Valle d'Aosta
Visitabile Si

Fonte: Wikipedia

CASTELLO DI BLONAY

Il Castello Blonay o Castello di Blonay è un castello medievale non visitabile che si affaccia da un promontorio al centro del borgo di Avise, in Valle d'Aosta, nei pressi della chiesa di San Brizio. È ben conservato. La parte più antica del castello è la torre, i cui lati liberi oggi non presentano né feritoie né ingressi, nonostante sia certo che all'inizio si ergesse sola sul modello dei castelli primitivi valdostani, mentre il lato sud è addossato ad un edificio stereometrico d'aspetto meno severo, in cui si aprono alcune finestre a crociera caratterizzate da cornici in pietra lavorata. La torre è coronata di una merlatura a coda di rondine ed ha le mura di spessore maggiore rispetto al resto del complesso, ulteriore testimonianza delle differenti epoche costruttive e delle mutate esigenze difensive del complesso. Secondo il de Tillier fu la prima dimora dei d'Avise, una nobile famiglia valdostana già presente nel XII secolo. Torre e edificio che compongono il Castello di Blonay non risalgono alla stessa epoca e non ebbero sempre gli stessi proprietari: la torre fu edificata nel XII secolo, e solo nel XV secolo si aggiunse il resto del castello. La torre seguì a lungo le vicende dei d'Avise, mentre il corpo di fabbrica adiacente alla torre venne lasciato in eredità nel 1645 da Prospero d'Avise, senatore del Senato di Savoia, ai suoi nipoti, Claudio e Josuè de Blonay figli di Marie d'Avise e di Jacques de Blonay, della provincia di Chablais. Claudio di Blonay ne fu nuovamente investito alla morte della madre, tra il 20 e il 27 marzo 1649 e successivamente quell'ala del castello restò nelle mani della famiglia Blonay.

Condizione attuale buono stato
Visitabile no

Fonte: Wikipedia

TORRI DI AOSTA

Le torri di Aosta risalgono, nel loro impianto generale, all'epoca romana; alcune di esse si sono conservate fino all'età contemporanea. In epoche successive sono state edificate altre torri. A cavallo delle mura, ad intervalli regolari, erano costruite torri a due piani che, in buona parte, si sono conservate fino ad oggi. Originariamente lungo la cinta si potevano contare 20 torri che permettevano di vigilare sul territorio circostante e difendere la città, ultimo avamposto militare romano prima della Gallia. Le torri, così come ci appaiono oggi, sono state modificate sia dall'erosione del tempo e degli agenti atmosferici, sia dai rimaneggiamenti avvenuti in epoche successive: durante il medioevo vennero adattate ad abitazione dalle famiglie nobili locali e successivamente agli usi più disparati, tanto da snaturare completamente, in alcuni casi, l'aspetto originario.

Torre del Balivo

La torre, situata all'angolo nord-est della cinta muraria romana, fu rimaneggiata nel secolo XII da una famiglia nobile locale, i De Palais, che ne prese possesso: l'elevazione della struttura, come spesso accadeva, venne realizzata smantellando parte della cinta muraria, in modo da utilizzarne i blocchi di rivestimento per le nuove esigenze costruttive. Agli inizi del XV secolo la torre diventò sede del balivo (in francese antico, Bailly) e vi vennero trasferiti il tribunale e le carceri. Nacque dunque l'esigenza di ampliare la struttura e vennero edificati il corpo nord e nord-ovest, realizzati tra Quattrocento e prima metà del Cinquecento. Nel 1626, con il trasferimento dei rappresentanti ducali in altra sede, nella torre non rimasero che le carceri. Nel 1984 il penitenziario venne chiuso e l'edificio, in corso di ristrutturazione, è tuttora in attesa di una nuova destinazione d'uso.

Tour Fromage

La torre, che deve il suo nome alla famiglia Du Fromage o Casei, venne eretta nel XII secolo sul lato est della cinta muraria, nelle immediate vicinanze del Teatro. L'edificio, a pianta quadrata, è costituito oggi da tre piani, ma fu oggetto di una serie di rimaneggiamenti, ampliamenti e restauri nel corso dei secoli. Nel 1549 vi si tenne un pranzo ufficiale in onore di Ferrante I Gonzaga, governatore di Milano, in missione in Valle d'Aosta su incarico di Carlo V. La struttura è oggi di proprietà della Regione Autonoma Valle D'Aosta e sede di importanti mostre d'arte a partire dal 1975.

Tour du Pailleron

Si tratta di una delle torri cittadine che meglio hanno conservato le loro originarie caratteristiche architettoniche romane e deve il suo nome al fatto che fu a lungo utilizzata come pagliaio. A causa del suo pregio architettonico e della vicinanza alla stazione ferroviaria e ai giardini pubblici, entrambi inaugurati nel 1886, si studiò la possibilità di trasformarla in un museo di antichità romane. In realtà la torre fu coinvolta in un incendio nel 1894 e successivamente fu ristrutturata da Alfredo d'Andrade, ma non venne mai adibita a museo.

Torre del lebbroso

orre di origine romana, un tempo nota come Friour dal nome della famiglia che la abitò tra l'XI e il XV secolo. L'alta torre, dove si trova la scala a chiocciola che permette l'accesso ai piani venne annessa alla struttura originaria nel XV secolo. L'edificio è conosciuto nella storia locale per una serie di curiosità che la riguardano: per molto tempo fu abbandonata e il suo nome da Friour divenne Frayeur (paura). Il nome attuale è invece legato alla presenza tra il 1773 e il 1803 di Pietro Bernardo Guasco da Oneglia, un lebbroso che vi fu rinchiuso fino alla morte per evitare il contagio della città. La sua vicenda ispirò il romanzo "Le Lépreux de la cité d'Aoste" dello scrittore savoiardo Xavier de Maistre. La torre fu poi utilizzata come ricovero per i parenti delle vittime di colera e come osservatorio meteorologico. Alla fine del XIX secolo l'edificio fu restaurato con fondi statali, e oggi appartiene alla Regione Autonoma Valle d'Aosta che ne ha fatto una sede espositiva.

Tourneuve 

La Torurneuve, così come si presenta ai giorni nostri, rappresenta solo una parte di un antico complesso fortilizio andato perduto e appartenuto nei secoli a diverse nobili famiglie locali. La torre stessa, oggi cilindrica, fu costruita nel XIII secolo sulle vestigia di una preesistente torre romana a base quadrata di cui si ritrova traccia nel basamento.

Torre dei Signori di Porta S. Orso

La Torre dei Signori di Porta Sant'Orso fu innalzata in epoca medievale per volere dei Signori di Porta Sant'Orso sulle antiche mura romane della Porta Praetoria prelevando da queste i blocchi di calcare utili alla sua costruzione. I Porta Sant'Orso, nobili eminenti che contano tra le loro fila anche vescovi di Aosta e Ginevra e un beato, vi abitarono fino al 1185, quando si trasferirono nel Castello di Quart. L'ingresso primitivo della Torre dei Signori di Porta Sant'Orso si trovava sulla facciata meridionale dell'edificio, dato che in tale epoca a nord erano addossati altri edifici. Sotto una delle arcate della torre si trovava il forno banale di quartiere. Si nota ancora l'adattamento della cavità per la saracinesca di epoca romana a camino. La merlatura antica è oggi coperta da un tetto, mentre sono ancora visibili le antiche feritoie e una finestra a crociera sul lato di ponente della torre. Fu detta anche Tour de l'Insinuation nell'Ottocento, quando a partire dal 1830 ospitò gli archivi.

Altre torri

Torre Pertuis
Torre della Poterne
Torre de Porta
Torre Foldachi
Torre Malherbe
Torri del Plot
Torre d'Avisio
Torre Plouves
Torre di Roche Copeise

Fonte: Wikipedia

CASTELLO DI AYMAVILLES


Il castello di Aymavilles è un caratteristico castello della media valle valdostana nel comune omonimo. Situato su una collinetta morenica, l'edificio ha una pianta quadrangolare, ma al posto degli angoli vi sono quattro torri cilindriche dotate di caditoia. Le prime tracce dell'edificio risalgono al 1287 quando era una casa-torre. Nel Trecento Aimone di Challant ordinò la costruzione delle quattro torri. Il castello era anche dotato di un muro di cinta difensivo e di un ponte levatoio. Nel 1728, per volere del barone Giuseppe Felice di Challant, le fortificazioni esterne furono demolite e il castello diventò un maniero. Nel 1804 si spense nel castello di Aymavilles l'ultimo discendente maschio della famiglia Challant. Nel 1970 fu acquistato dallo Stato e ora appartiene all'Amministrazione Regionale.  

Fonte: Wikipedia

CASTELLO DI AVISE

Il Castello di Avise è un massiccio castello situato all'ingresso del borgo del comune valdostano omonimo, spesso confuso con il Castello Blonay che si impone nel centro del paese nei pressi della chiesa e che fu la prima dimora dei nobili d'Avise; la famiglia in seguito si spostò in questo castello, che infatti porta ancora il suo nome. Il castello venne fatto erigere nel 1492 da Boniface d'Avise o Rodolfo d'Avise e fu a lungo in mano agli Avise. All'estinzione della famiglia passò ai Bianco di San Secondo, i quali nel 1798 la cedettero a privati. Il castello è ben conservato. Più che di un castello si tratta di una casaforte alla quale venne affiancata una torre quadrata, leggermente più alta del resto dell'edificio, alla cui sommità presenta delle eleganti caditoie decorate dal motivo gotico detto a goccia rovesciata. La facciata è costellata di finestre geminate del XVI secolo di notevole effetto, spesso realizzate con inserti lapidei antichi a fare da cornice. La porta d'ingresso della torre è sovrastata dagli stemmi della famiglia scolpiti e il motto "Qui tost Avise tard se repent". In tutto il castello sono ben leggibili le varie fasi costruttive e le modifiche che si sono succedute nei secoli: alcuni passaggi sono stati murati, mentre sono state nel tempo inserite finestre a dare più luce agli ambienti, in sintonia con i mutati usi nobiliari.

Condizione attuale buono stato

Fonte: Wikipedia

martedì 4 settembre 2012

CASTELLO DI ARVIER

Il Castello di Montmayeur, detto anche Castello di Arvier, è uno dei castelli della Valle d'Aosta, posto nel comune di Arvier, in Valle d'Aosta. Il castello domina dall'alto l'imbocco della Valgrisenche sulla destra orografica della Dora. Ridotto a rudere, è comunque visitabile: vi si arriva solo a piedi prendendo un sentiero che parte dal villaggio di Grand-Haury. Il castello di Arvier venne fatto costruire nel XIII secolo dalla famiglia dei conti di Montmayeur su di una naturale altura ove ancora oggi si trova: sicuramente il mastio, se non tutto il castello, risale al 1271, quando Anselmo e Aimone d'Avise prestarono l'omaggio feudale per la rupem Arbareti vel Montis Melioris a Filippo di Savoia, nel quale il conte li autorizzava alla costruzione. Tuttavia, da un altro documento dei conti del balivo di Aosta risulta che venne costruito nel 1312. A inizio del XIV secolo il feudo di Montmayeur faceva parte della signoria d'Avise, costituendone un sesto. Nel 1309-1310 il Conte di Savoia acquistò il feudo da Aimonetto e Falcone di Montmayeur e nel 1323 fece presidiare il castello dai suoi armigeri. Nel 1337 il castello di Montmayeur risulta tra le entrate e le uscite presentate alle Udienze e a disposizione del balivo, castellano di Châtel-Argent e Montmayeur. Risulta che nel 1351 apparteneva ancora a Casa Savoia, per passare a Pietro di Montmayeur nel 1359 tramite investitura e nel 1430 ai fratelli D'Avise. Il de Tillier conferma che nel 1430 il castello di Montmayeur, insieme a quello di Rochefort, era ancora abitato dato che atti delle Udienze generali riportano in quell'anno la presenza di guarnigioni. Nell'Ottocento meritò l'appellativo di nido d'avvoltoi per la sua posizione impervia. Secondo una leggenda, intorno al 1450 un conte di Montmayeur che, in lite con un cugino, era stato ritenuto colpevole dal tribunale di Chambery, invitò con un pretesto il presidente della giuria del tribunale Guy de Feissigny, e appena giunto nella sua dimora lo fece decapitare. La testa del presidente fu quindi recapitata ai giudici di Chambery, come "documento che mancava al processo". Per sfuggire alla cattura il conte di Montmayeur sarebbe fuggito sulle montagne e avrebbe quindi fatto costruire la fortezza di Montmayeur. Attualmente la struttura è composta prevalentemente da ruderi in quanto il castello è disabitato da secoli e di esso non rimangono che poche tracce: nel mastio che si eleva come una torre circolare merlata a coda di rondine, a cui si sommano i vari resti della cinta muraria e gli avanzi del complesso del castello propriamente detto.

Condizione attuale Liberamente visitabile
Visitabile

Fonte: Wikipedia

CASTELLO INFERIORE DI ARNAD

Il castello inferiore di Arnad, detto anche castello Vallaise o palais de Costetta, è posto nel comune di Arnad, sopra la frazione Villa, in provincia di Aosta. Si trova a metà della collina sulla quale sorge anche il Castello superiore di Arnad. Il Castello Vallaise è circondato da terrazzamenti, forse a suggerire l'antica presenza di una cinta muraria, anche se per la totale assenza di documenti anteriori al XVII secolo non è possibile ad oggi avere informazioni certe. A lungo abbandonato o in mani private, è uno dei castelli della Valle d'Aosta meno studiati. Il castello inferiore di Arnad ha origini medievali ed ha subito numerose modificazioni strutturali e decorative nel tempo; tra ampliamenti e cambiamenti nella destinazione d'uso, le varie fasi costruttive del castello sono ancora leggibili nell'architettura giunta fino a noi, mentre gli affreschi, danneggiati dal tempo, si stratificano in alcuni casi a seconda dei gusti delle epoche. Venne costruito nella cittadina di Arnad dalla famiglia Vallaise nel XVII secolo. La casata era già proprietaria del castello superiore, di epoca medioevale, collocato nello stesso paese, che però nel Seicento si presentava fuorimano, diroccato e ormai strategicamente inutile. Il palazzo Vallaise venne costruito nei pressi di altre rovine di un precedente maniero, al quale venne collegato. Il palazzo, in questo primo periodo, era composto da due blocchi di edifici ancora distinguibili, che vennero a lungo occupati da due diversi rami della casata, i Vallaise-Romagnano e i Vallaise-Montalto. Risale al XVII secolo la definizione del castello come palais de la Costetta, in assonanza alla casaforte della Costa: nel decennio 1660-1670 fu il barone Félix Charles François, l'allora discendente del ramo Vallaise-Romagnano, che gli conferì l'aspetto di castello, mentre fu Alessandro Vallaise a conferirgli l'aspetto attuale di residenza di villeggiatura. Alessandro Vallaise, morto nel 1823, come Ministro degli Esteri sotto Vittorio Emanuele I Re di Sardegna fu senza dubbio il più celebre dei Vallaise e il personaggio di maggior spicco della famiglia. Verso la metà dell'Ottocento, la casata dei Vallaise era in declino, il ramo maschile della famiglia estinto. Il castello fu residenza fino al 1852 dell'ultima Vallaise, Rosalie de Vallaise figlia di Alessandro: poco prima, nel 1848, il castello era stato venduto al commerciante torinese Giacobini, e successivamente passò di mano in mano fino al 1926, quando venne acquistato dagli ultimi proprietari privati, i De Bernardi.
Il castello, attualmente chiuso al pubblico, è stato acquisito nell'estate 2010 dall'Amministrazione regionale che sta procedendo ai restauri, nell'ottica della Restitution dei castelli valdostani agli abitanti della regione e ai turisti. L'amministrazione, a restauro completato, prevede di aprire alle visite una parte del castello, e di adibire parte degli ambienti a museo, mentre un'altra parte sarà a disposizione di operatori privati e operatori commerciali del territorio che potranno usufruirne per promuovere le proprie attività.

Condizione attuale Chiuso al pubblico
Proprietario attuale Proprietà privata
Visitabile No

Fonte: Wikipedia

CASTELLO SUPERIORE DI ARNAD

Châtel-Argent è un antico castello, oggi diroccato, che si erge su un terrazzo roccioso a picco sulla Dora Baltea nel comune di Villeneuve, in Valle d'Aosta. L'area rinchiusa da ciò che resta della cinta muraria è di 90 x 70 m; si calcola che potesse contenere 2000 uomini. Per quanto riguarda la Il Castello superiore di Arnad è uno dei castelli della Valle d'Aosta, posto nel comune di Arnad, in provincia di Aosta. Il castello, risalente al XII secolo, è situato su un promontorio naturale che domina la frazione di Ville del comune di Arnad, proprio di fianco al Vallone di Machaby. Il Castello superiore di Arnad viene nominato per la prima volta in una bolla papale del 1207 nella quale viene citata la relativa cappella intitolata a Santa Maria Maddalena ed a San Michele, ma non ci sono certezze sulle sue origini e sui suoi primi proprietari. Una prima ipotesi storiografica sostiene che il castello fu fatto costruire da Saverio di Arnad (o in generale dalla famiglia de Arnado) nel XII o forse XIII secolo. Una seconda ipotesi sostiene invece che il castello apparteneva già nel XII secolo ai signori di Bard, e che sia stato Guglielmo di Bard a riceverlo in dono dai Savoia.Secondo questa ipotesi, divenne di proprietà di Guglielmo di Bard insieme al castello di Pont-Saint-Martin dopo le pesanti lotte che lo videro impegnato in scontri armati col fratello Ugo. Nel 1239, per ragioni economiche, metà del castello di Arnad venne infeudato a Ruffino de Arnado e dal 1293 l'intero complesso venne venduto ai signori di Valleise. La famiglia dei Valleise vi abitò per tutto il XIV secolo e viene ricordato dalle cronache che nel 1351 vi ospitarono a pranzo Amedeo VI di Savoia. Al dominio dei Valleise risale la parte centrale che è composta da un fabbricato del XIV secolo, merlato, dotato di grandi camini e stemmi d'epoca affrescati alle pareti. Per l'inadeguatezza della struttura e l'ormai oltrepassata funzione bellica, la struttura venne abbandonata a partire dal XV secolo e dal XVII la famiglia si trasferì nel Castello della costa, sempre ad Arnad ma a una latitudine inferiore, il che dettò la fine dello splendore della rocca superiore. Oggi il castello non è fruibile e a differenza del Castello inferiore di Arnad recentemente acquisito dalla regione resta privato.

Condizione attuale Chiuso al pubblico
Proprietario attuale Proprietà privata
Visitabile No

Fonte: Wikipedia

CASTELLO CHATEL-ARGENT

Autore: Laurom (Wikipedia)
Châtel-Argent è un antico castello, oggi diroccato, che si erge su un terrazzo roccioso a picco sulla Dora Baltea nel comune di Villeneuve, in Valle d'Aosta. L'area rinchiusa da ciò che resta della cinta muraria è di 90 x 70 m; si calcola che potesse contenere 2000 uomini. Per quanto riguarda la costruzione del XIII secolo si trovano, all'interno della cinta, nella posizione più elevata del sito, i resti di un corpo di fabbrica e di una cisterna; la parte meglio conservata, che caratterizza l'aspetto del sito, è rappresentata dal dongione di forma cilindrica, alto circa 16 metri ed avente un diametro di 9,50 m. misurato all'esterno. Sul fronte est dell'area fortificata si trova una piccola chiesa castellana dedicata a Santa Colomba in stile romanico che si ritiene costruita tra verso il 1050-70. La chiesa ha un aspetto alquanto arcaico: la facciata presenta tre specchiature verticali coronate da archetti degradanti; l'abside che sporge otre la cinta muraria, è ornata da lesene e archetti pensili in cotto. Il cocuzzolo roccioso sul quale si ergono i ruderi del castello era già occupato in epoca preistorica (lo confermerebbe il ritrovamento di una stele antropomorfa protostorica), e successivamente fu occupato in epoca salassica e poi romana da una fortificazione posta a guardia della valle. Secondo alcuni studiosi il nome sarebbe dovuto al fatto che questo castello fu sede di una zecca ("argent" in francese significa "denaro"). Indagini più recenti confermano che il toponimo Castrum Argenteum fosse già in uso intorno al 1175.
I ruderi del castello oggi visibili risalgono al XIII secolo, più precisamente la costruzione del castello daterebbe 1275 ad opera dell'architetto del conte Pietro II, James of Saint Georges. Diversamente dagli altri castelli valdostani, Châtel-Argent fu sempre sotto la giurisdizione di Casa Savoia, anche se la baronia di Châtel-Argent ebbe numerosi signori: i Bard, gli Challant, i Roncas, e altri.
Oggi è visitabile e gestito dalla Fondation Grand Paradis, che organizza visite guidate al rudere e lungo un itinerario detto "Vivre Châtel-Argent". Il Castello è diventato anche luogo di suggestive manifestazioni in costume in occasione del "Festival del Medioevo" di Villeneuve.

Informazioni generali

Tipologia Castello medievale
Visitabile si
Note Indirizzo: Località Châtel-Argent
11020 Villeneuve (AO)

Fonte: Wikipedia

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