Tour de Villa è il nome di un pregevole castello valdostano sito nel comune di Gressan e risalente al lontano XI secolo. Il Castello, detto anche Tour des pauvres, sorge su di un costone roccioso non lontano dalla Côte de Gargantua, un maestoso deposito nivo-glaciale. E' un castello di epoca medievale in ottimo stato di conservazione ed è tuttora abitato dagli attuali proprietari che ne stanno curando una nuova campagna di restauri. Dal castello sono raggiungibili, con una breve passeggiata, la chiesa di Sainte Marie Magdelaine de Villa e la Tour de la Plantaz. Il castello è di proprietà, dagli anni 40, della famiglia milanese Arruga che lo ha recentemente scelto anche come propria abituale residenza. Alcune prestigiose stanze patronali sono attualmente a disposizione dei clienti del Bed and Breakfast gestito dai castellani. Il castello è utilizzato anche come prestigiosa sede per video, convegni, cene, eventi culturali, concerti e matrimoni Il castello, in frazione Tour de Villa, è raggiungibile dopo aver percorso circa un chilometro lungo la strada che, partendo in corrispondenza del fabbricato che ospita il comune di Gressan, porta verso la località sciistica di Pila. l castello prende il nome dai Seigneurs de la Tour De Villa de Graciano (o da La Tour de Villa au/de/en Gressan) che lo edificarono attorno al XI secolo. I de La Tour de Villa de Graciano risultano tra i più antichi e potenti casati nobili valdostani: la famiglia è tra le prime 10 comparse in Valle e tra le poche a potersi vantare del rango di nobili pari. La "parìa" era una qualifica nobiliare, concessa solo ai casati più illustri, che costituiva un titolo di preminenza: i nobili pari valdostani potevano assistere i sovrani nelle sedute che tenevano ad Aosta ogni sette anni, sedere al loro fianco, portare la spada ed avere diritto di precedenza sugli altri nobili. I pari rivestivano un importante ruolo anche in campo giudiziario essendo equiparati a magistrati per processi civili e penali in rappresentanza del Re. Ad evidenza di tali privilegi, durante il XIII secolo diversi membri della famiglia dei Tour de Villa rivestìrono la prestigiosa carica di vice-domini di Aosta. Il casato risiedette dapprima presso il castello "De Graciano" (sito dove ora attualmente si trova la Chiesa di Gressan) per poi trasferirsi stabilmente, nel XIII secolo, presso l'altro loro castello sito presso la torre di Villa. Le prime informazioni bibliografiche certe sui De Villa de Graciano sono contenute in una pergamena che riporta del patto di alleanza siglato tra Guido de la Tour de Villa de Graciano, ed il Conte di Savoia per la presa della rocca di Bard nel 1242. Antecedentemente a questa prima citazione esistono però numerosi riferimenti bibliografici d autori postumi a riguardo della figura di Burgonde, ritenuto essere, già nel XI secolo, lo sposo di Richera, sorella di Sant'Anselmo di Aosta, vescovo di Canterbury e padre della corrente filosofica e religiosa della scolastica. Questa ipotesi sembrerebbe trovare conforto nel fatto che la famiglia di Anselmo possedeva, secondo la tradizione locale, una Torre-casaforte detta "Tour de Saint Anselme" a Gressan. In questa torre si narra sia nato il grande filosofo. Burgonde, secondo i cronisti postumi, prese parte alle seconde crociate in Terrasanta nel 1099 assieme alle truppe del grande condottiero Goffredo di Buglione. Tra gli altri membri illustri di questa famiglia si annoverano Boniface e Jacques, che parteciparono nel 1253 alla sigla della Charte des franchises valdotaines, "magna charta" dei primi statuti di autonomia valdostana, - Aymone de Graciano, presumibilmente figlio di Guido - Rolet, che partecipò ai Colloqui Generali con il Re del 1337 - Jacquemet, che partecipò a quelli del 1352 - Pierre, importante priore dell'antica Collegiale di Sant'Orso. L'ultimo discendente di questo potente casato fu Grat-Philibert de La Tour De Villa, morto nel 1693. Lo stemma di questa antica famiglia rappresenta un leone dorato rampante su uno scudo nero, con unghie e lingua rossa, accompagnato dal motto "Precibus et Operibus" (dalla preghiera e dagli atti). Queste insegne sono pressoché identiche a quelle antiche di Casa Savoia. A tal proposito lo storico francese Joseph Croset-Mouchet ipotizza che tale coincidenza non possa essere casuale e che "serait fondée sur des liens de parentée qui les unissait". Il castello passò in seguito al casato degli Aymonier, signori di Saint Martin de Corléans ad Aosta, e poi ai nobili Carrel, Baroni di Brissogne (vedasi citazioni storiche) finendo poi acquistato dal Canonico della Collegiale Jean Antoine Francois Cheillon de Porossans che, nel 1749, diede in testamento il castello ai poveri della parrocchia di Saint Laurent ad Aosta. Il castello prese in questo periodo il nome di Tour des pauvres poichè la parrocchia lo utilizzò come casa ospitaliera per gli indigenti. Caduto in rovina, il castello fu venduto nel 1864 all'agricoltore Vincent Carlin che, a sua volta, lo vendette nel 1885 al vescovo di Aosta Mgr. Auguste Duc. Questi iniziò una profonda campagna di restauri trasformandolo in propria residenza privata fino al 1916. Il castello divenne in seguito proprietà del canonico Louis Gorret che, nel 1921, lo vendette ai baroni Gerbore di St. Nicolas i quali, a loro volta, lo rivendettero nel 1945 alla famiglia Arruga di Milano, attuale proprietaria.
Il castello, in quasi mille anni di storia, è stato conseguentemente posseduto da solo otto gruppi famigliari.
l castello in origine era costituito della sola torre difensiva a base quadrata.
Alla torre, nel corso dei secoli, vennero aggiunti in successione un corpo di fabbrica con cinta muraria ed un cortile.
La Torre.
La torre si trova al centro del castello e fu la prima ad essere eretta verso l'XI secolo. Alcuni studiosi reputano però che la data di edificazione possa essere retrodatata nell'eventualità, ancora tutta da verificare, di una possibile e preesistente torre romana. Degno di nota risulta essere l'imponente basamento della torre, costituito da enormi blocchi di tufo e conci granitico-scistosi di pietra locale tagliata capaci di raggiungere pesi di diverse tonnellate risultando ineguagliati in Valle per le loro dimensioni. La porta originaria, sul lato nord ed a cui si accedeva tramite una doppia scala mobile di legno, si trova a 7 metri di altezza rispetto a quella odierna, fatta aggiungere dal monsignor Duc e dotata di una pregevole doppia scalinata. Sopra la porta originale sono ancora presenti le mensole che reggevano il dormiente, ossia la trave di legno che reggeva il balcone esterno da cui si accedeva alla porta. La torre termina con una copertura di piombo. Addossato alla torre fu successivamente aggiunto un corpo di fabbrica in due sezioni.
Corpo di fabbrica.
La struttura complessiva testimonia bene anche le trasformazioni dal modello esclusivamente difensivo della fase medioevale a quello residenziale e signorile del periodo rinascimentale.
Il castello-torre, tramontate le necessità meramente difensive, fu infatti ampliato, nel XII e nel XV secolo, con un importante corpo di fabbrica per complessivi tre piani. Tale stabile si presentava anticamente in due sezioni distinte l'una dall'altra. Una sezione, ancora in essere, era deputata a residenza dei nobili e delle truppe, una seconda sezione, oggi scomparsa, era adibita a fabbricato rurale.La pianta del corpo di fabbrica ha forma semicircolare irregolare, circondata da una robusta cortina di mura difensive che segue l'andamento curvilineo del corpo di fabbrica. Tra i particolari architettonici di pregio spiccano le preziose finestre binate a pilastrino, di tradizionale stile valdostano ed una pregevole bertesca. Monsignor Auguste Duc, vescovo di Aosta, volle trasformare a fine ottocento il castello in residenza estiva recuperandolo ed ingentilendolo con numerosi restauri di forte impatto architettonico: alla torre fu aggiunta una porta a livello della strada, i fabbricati rurali crollati furono sgomberati ampliando il cortile interno.
Il cortile interno e la cinta muraria.
Il castello della Tour de Villa fu purtroppo scarsamente manutenuto durante il periodo di proprietà dei Carlin e durante il periodo di gestione dell'Hospice rischiando di diventare un rudere. Durante questo periodo di abbandono si perse purtroppo la sezione del fabbricato adibita alle attività rurali. Fortunatamente Monsignor Duc avviò una campagna di restauro che si concentrò in questa parte del castello dove il terreno venne rialzato allargando il cortile interno ed impiantando alcuni tigli tuttora presenti. Il cortile costituisce una terrazza privilegiata sulla piana di Aosta ed è attualmente meta ambita per eventi all'aperto. Degna di nota per la sua imponenza risulta essere infine la grande cinta muraria. La cinta è dotata di merlature (aggiunte nel periodo Duc) e dei resti di un bastione. La cinta si sviluppa in due sezioni separate: una con andamento nord-ovest/nord/nord est, contorna una sezione anticamente senza entrate (e quindi inaccessibile) del corpo di fabbrica e non ha importanti finalità difensive come evidente dalla sua ridotta altezza (1,5 mt.); la parte di cinta rivolta a sud-est/sud/sud-ovest, che protegge una sezione di fabbricato ricca di entrate, svolgeva invece un importante ruolo difensivotestimoniato dalle imponenti mura che superano in alcuni punti i 5 metri di altezza.
Fonte: http://chateautourdevilla.altervista.org