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La Grande Storia dei Cavalieri Templari

Creati per difendere la Terrasanta a seguito della Prima Crociata i Cavalieri Templari destano ancora molto interesse: scopriamo insieme chi erano e come vivevano i Cavalieri del Tempio

La Grande Leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda

I personaggi e i fatti più importanti del ciclo arturiano e della Tavola Rotonda

Le Leggende Medioevali

Personaggi, luoghi e fatti che hanno contribuito a conferire al Medioevo un alone di mistero che lo rende ancora più affascinante ed amato. Dal Ponte del Diavolo ai Cavalieri della Tavola Rotonda passando per Durlindana, la leggendaria spada di Orlando e i misteriosi draghi...

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martedì 8 aprile 2014

SPECIALE SGUARDO SUL MEDIOEVO "CASTELSARDO"


Castelsardo si trova in provincia di Sassari; affacciato al centro del golfo dell’Asinara, si trova nella storica regione dell’Anglona in una zona ricca di coste rocciose trachitiche di origine vulcanica con insenature, ad eccezione della meravigliosa spiaggia di Lu Bagnu. La posizione di assoluto privilegio vantata dalla città, permette al visitatore di ammirare le bellezze delle coste del golfo e della Corsica.

La storia di Castelsardo è molto affascinate: la posizione di vero e proprio avamposto mediterraneo ha permesso la nascita di numerosi centri abitati a partire dai romani che costruirono le prime case nelle vicinanze del porto turistico. L’approdo si trovava su una spiaggia chiama Fritum Janii (traduzione: Porto di Giano) da cui deriva il nome del porto e della collina che lo sovrasta, appunto Frigiano dove, peraltro è possibile ammirare una suggestiva Torre costruita nel XVI secolo dagli spagnoli con funziona di guardia a protezione dalle incursioni dei Saraceni e Barbareschi. Il porto di Giano era uno scalo commerciale e costituiva un approdo per la città di Tibula (mai del tutto identificata). Altri porti importanti erano Portum Granaticum (lu Grannadu) e Cala Lagustina (Baia Ostina). La caduta dell’impero romano cambia il volto della città in quanto, con la presa del potere da parte di Giudici (governatori dei giudicati della Sardegna) molte terre ricche di bestiame furono donate alla Chiesa e a molti ordini monastici arricchendoli notevolmente. A poca distanza da Castelsardo fu edificato il monastero di Tergu e sul colle Frigiano era presente un monastero di eremiti attorno il quale si aggregò la popolazione locale. Il centro poi perse la sua importanza e fu trasformato in un lazzaretto quando nell’anno del Signore 1102 venne fondato il castello dei Doria, conosciuto come Castelgenovese. Alcuni studi recenti hanno spostato la data di fondazione del castello attorno al 1270. All’interno della rocca si trasferirono numerosi abitanti e questo sancì la nascita del paese così come ancora oggi possiamo ammirarlo in tutto il suo fascino. Esso costituì la sede dei Doria in Sardegna e fu l’ultimo baluardo a cadere nelle mani nelle mani del Regno di Sardegna aragonese che nel 1448 anno in cui Castelsardo fu nominata Città Regia. Restò fuori solamente l’arcipelago della Maddallena, annesso da Carlo Emanuele III di Savoia nel 1767-1769. Dal 1520 Castelsardo fu rinominato Castel Aragonese divenendo, intanto, sede vescovile sostituendo Ampurias (scomparsa) lasciandone la denominazione. Nel 1586 fu iniziata la costruzione della meravigliosa e misteriosa cattedrale. Nel 1767 grazie a Carlo Emanuele III la città mantenne la sua attuale denominazione bur conservando nel proprio stemma le barre d'Aragona contrariamente ad altre città come Alghero, Bosa, Cagliari, Oristano e Sassari che conservarono la croce dei Savoia. Nel'ottocento, la città perse importanza sia a causa dei proprietari terrieri troppo autoritari sia a casusa di un declino culturale e sociale dovuto all'allontanamento dei frati e del vescovo. La peste fu il colpo di grazia e solo grazie al turismo, ai figli di immigrati e soprattutto a cospicui finanziamenti delle amministrazioni, Castelsardo ha potuto risollevarsi trasformandosi in un eccellente esempio di arte e coltura abbinati ad un mare di rara bellezza. Castelsardo è inserita nei "borghi più belli d'Italia":

Provincia: Sassari
Municipio: via Vittorio Emanuele, 2 - tel. 079 478400
Guardia medica: via Colombo - tel. 079 470272
Polizia municipale: via Salvino - tel. 079 4780940 - 470138
Biblioteca: via Colombo - tel. 079 479002
Ufficio postale: via Nazionale, 40 - tel. 079 470005

Come raggiungere Castelsardo

In auto:

- Da Sassari seguire le indicazioni per Sorso e poi le indicazioni per Castelsardo.
- Da Olbia e Santa Teresa di Gallura percorrere la SS133bis e la SP90 seguendo le indicazioni stradali.

In treno e autobus:

Da Sassari dove arriva la Ferrovia partono per Castelsardo gli autobus dell'Arst e delle Ferrovie della Sardegna che servono la linea Sassari-Perfugas.

In nave (traghetto):

Il porto passeggeri più vicino è quello di Porto Torres ed è collegato con Genova e Marsiglia tutto l'anno.
E' possibile utilizzare anche i porti di Olbia e Golfo Aranci.

In aereo:

Gli aeroporti più vicini a Castelsardo sono l'aeroporto di Alghero-Fertilia e l'aeroporto di Olbia.

Vanta anche la rassegna Libriincastello" e un comodissimo servizio navetta verso Sassari. Gli eventi più importanti sono collocati durante la Settimana Santa grazie ad una serie di tradizioni portate aventi dalla Confraternita di Santa Croce del XVI secolo e che spicca con la bellissima "lunissanti" in cui la fa da padrone il pellegrinaggio nella vicina basilica di Tergu.



Il Presidente Nazionale

Emiliano Amici

emilianoamici@hotmail.com

lunedì 31 marzo 2014

TURISMO A CASTELSARDO...OFFERTE PER UNA VACANZA TRA MARE, SOLE E TANTISSIMA CULTURA








Listino Prezzi ed altre informazioni utili per la tua vacanza a Castelsardo



COME PRENOTARE

Contattare telefonicamente, via fax o via mail i nostri uffici e provvederemo a verificare la disponibilità degli immobili e riscontrare la vostra richiesta. In caso di conferma invieremo modulo di prenotazione con indicate le coordinate bancarie per bonifico caparra o altra forma da concordare

ARRIVO E PARTENZA

Arrivati al nostro ufficio, verranno eseguite le pratiche di registrazione, versando il saldo ed i costi aggiuntivi concordati ed il deposito cauzionale di € 200,00 che verrà restituito alla partenza dopo che un nostro incaricato avrà accertato il buono stato dell'immobile locato. Consegna degli immobili: dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e dovranno essere riconsegnati entro le ore 10:00 del giorno di partenza. Gli arrivi fuori orario dovranno essere obbligatoriamente preavvistati e concordati.

COSTI AGGIUNTIVI

Pulizia finale: monolocale € 50,00 - bilocale € 60,00 - trilocale € 70,00.
Consumi energetici per appartamento: monolocale € 55,00 - bilocale € 65,00 - trilocale € 75,00.
Su richiesta alla prenotazione: noleggio biancheria da letto € 12,00 - da bagno € 8,00 a persona a settimana.
La biancheria da cucina non è in dotazione. Il costo della pulizia finale non comprende l'angolo cottura, il frigorifero e le stoviglie: se non puliti ed in ordine verrà detratto il costo dalla cauzione.

del geom. Bayslak Giorgio

Ufficio via Lazio 62 Lu Bagnu – 07031 Castelsardo (SS)

Info: Ilaria 328.3140155 – Marianna 3386049396 – Giorgio 3356524845
Tel/Fax 079474185 – 0789751673
email: lancora.immobiliare@tiscali.it – lamarmorataimmob@tiscali.it
Sito web: http://www.lancoraimmobiliare.it/

Listino Prezzi ed altre informazioni utili per la tua vacanza a Santa Teresa di Gallura




COME PRENOTARE

Contattare telefonicamente, via fax o via mail i nostri uffici e provvederemo a verificare la disponibilità degli immobili e riscontrare la vostra richiesta. In caso di conferma invieremo modulo di prenotazione con indicate le coordinate bancarie per bonifico caparra o altra forma da concordare

ARRIVO E PARTENZA

Arrivati al nostro ufficio, verranno eseguite le pratiche di registrazione, versando il saldo ed i costi aggiuntivi concordati ed il deposito cauzionale di € 200,00 che verrà restituito alla partenza dopo che un nostro incaricato avrà accertato il buono stato dell'immobile locato. Consegna degli immobili: dalle ore 17:00 alle ore 20:00 e dovranno essere riconsegnati entro le ore 10:00 del giorno di partenza. Gli arrivi fuori orario dovranno essere obbligatoriamente preavvistati e concordati.

COSTI AGGIUNTIVI

Pulizia finale: monolocale € 50,00 - bilocale € 60,00 - trilocale € 70,00.
Consumi energetici per appartamento: monolocale € 55,00 - bilocale € 65,00 - trilocale € 75,00.
Su richiesta alla prenotazione: noleggio biancheria da letto € 12,00 - da bagno € 8,00 a persona a settimana.
La biancheria da cucina non è in dotazione. Il costo della pulizia finale non comprende l'angolo cottura, il frigorifero e le stoviglie: se non puliti ed in ordine verrà detratto il costo dalla cauzione.

del geom. Bayslak Giorgio

Ufficio Residence “La Marmorata” c.p. 52 – 07028 S. Teresa di Gallura (OT)

Info: Ilaria 328.3140155 – Marianna 3386049396 – Giorgio 3356524845
Tel/Fax 079474185 – 0789751673573
email: lancora.immobiliare@tiscali.it – lamarmorataimmob@tiscali.it
sito web: http://www.lancoraimmobiliare.it/

sabato 22 febbraio 2014

LA LEGGENDA DEL PANE RITUALE

Abbiamo già parlato delle domus de janas in occasione della particolarissima ROCCIA DELL'ELEFANTE. Narrano alcune leggende locali che in queste grotte dimorassero delle fate che insegnarono ad una donna a fare il pane utilizzando acqua di fonte purissima e farina di grano che proviene proprio dall'ultimo raccolto. La donna partecipava in religioso silenzio cercando di sfruttare tutti i segreti mostrati. Ancora oggi in molte zone sarde la lavorazione del pane, che assume un fortissimo connotato religioso, inizia alla mezzanotte e finisce con le campane serali dell'Ave Maria. L'impasto segue i quattro componenti della natura: acqua di sorgente, farina di grano, aria e fuoco. Le donne iniziano a lavorare il pane tracciando una croce sull'impasto e recitando parole apotropaiche trasformando una massa di acqua, farina e lievito in corone, cuori, ghirlande, fiori, frutti che solo le donne della Sardegna possono tramandare di generazione in generazione.

venerdì 21 febbraio 2014

LA LEGGENDA DEL CASTEL DORIA A CASTELSARDO - LA MISTERIOSA LEGGENDA DI ANDREA DORIA

File:Andrea Doria.jpg

Attorno a Castel Doria aleggia una leggenda dalle antiche origini. Il maniero dell'influente famiglia genovese fu costruito nel 1102 quando i genovesi usavano fortificare i propri possedimenti nel nord della Sardegna. Esiste, ed è ancora visibile, una torre con cinque angoli proprio in prossimità del castello che, la leggenda narra, abbia dei cunicoli sotterranei che collegavano l'intera struttura alla chiesa di San Giovanni di Viddacuia utilizzato dai Doria per andare a messa i giorni di festa. Inoltre, un marciapiede conduce alla Conca di la muneta dove sembra che i Doria battessero la moneta. Questa conca è una grande cisterna nel cui fondo vi era una enorme campana d'orata che suonava ogni qual volta un passante lanciava una pietra. Un giorno, un uomo scese la cisterna e trovò una porta che conduceva ad altre cavità ipogee molto grandi. In una stanza trovò un bastone d'oro e in un altra vide una porte di ferro che non riuscii ad aprire e che, probabilmente, conduceva nella sala dove riposavano i tesori dei Doria. Tutto questo fa da contorno alla incredibile storia di Andrea Doria, valoroso ammiraglio genovese, una storia avvolta nella leggenda. Durante uno dei tanti inverni
che Doria amava passare nel suo castello, una dama imparentata con un cavaliere al servizio della famiglia si innamorò follemente del bell'ammiraglio: ma il suo amore era talmente viscerale che era anche estremamente oppressivo tanto da indurre il principe a respingerla più e più volte. Irata tremendamente, la dama decise di recarsi da una nota maga per avere una pozione, un incantesimo che gli avrebbe permesso di prendersi Andrea ma la risposta fu quella che di certo si aspettava: 
«Madonna, il cavaliere è devoto a San Giovanni, e San Giovanni lo preserva dagli incantesimi d'amore. Nessun filtro e nessuna magia può influire nel suo cuore... però, Madonna, io posso mettervi in comunicazione con qualcuno che ne può più di me!...»
E quel qualcuno era il diavolo che in cambio della sua anima concesse alla dama tutti i poteri tipici di una strega. Sentendosi oltraggiata dai continui rifiuti del principe, decise di trasformarsi in strega e di andare incontro ad Andrea che, attraverso il cunicolo, stava recandosi in chiesa. La strega esclamò 
«Nobile Messere, mi ha mandato a te San Giovanni di Viddacuia, per dirti; bada, ti sovrasta una grande disgrazia! Il giorno che vedrai i campi del Coghinas ricoperti di cavalli e cavalieri verdi, quel giorno il tuo castello sarà espugnato e tu con la tua corte sarete ap­piccati per la gola su gli spalti di Castel Doria!...».
Andrea Doria, rimase letteralmente scioccato dalla profezia tanto che decise di rafforzare il castello e di spedire le chiavi del tesoro di famiglia ad una sorella che viveva a Genova. Nel mese di maggio si compì la vendetta della strega: si recò nei campi di Coghinas ricchi di fiori e di asfodelo e con un incantesimo trasformò tutta quella meraviglia in cavalli verdi, cavalieri, verdi e armature verdi. Il giorno dopo Doria impallidì temendo un assalto al suo castello e ai suoi tesori tanto più che non aveva ricevuto dispacci dalle cancellerie per un eventuale invasione. Temendo di non poter difendere il castello, decise di suicidarsi gettandosi dal bastione dove soleva passeggiare. In quel momento il campo tornò a come era il giorno
primo e nell'aria una risata isterica e raccapricciante riecheggiava in tutta la sua gioia isterica: era la strega che dal suo balcone aveva assistito alla scena, la vendetta era compiuta. Saputa la morte di Andrea, la sorella perse i bagagli, le chiavi, coperte e salpò per la sardegna ma poco dopo la partenza morì: pochi istanti prima del suo ultimo respirò gettò in mare le chiavi rendendo inaccessibile per sempre la stanza ipogea che conteneva i tesori dei Doria. Molti anni dopo, un pastore passò dinanzi al castello e fu attratto da una luce che veniva da una porta posta sulla muraglia del bastione: vi entrò e con stupore si trovò in una stanza piena di oro, stoffe preziose, biancheria, tele...insomma una vera e propria ricchezza. La bellissima donna candidamente vestita si rivolse al pastore dicendo «Piddani e lassarnni». Il pastore non sapendo cosa fare si ricordò che la sua numerosa famiglia aveva bisogno di biancheria, pertanto prese solo le stoffe lasciando tutto il resto dove era. Tornato a casa e raccontato il fatto, tornò poco dopo con tutta la sua famiglia al castello questa volta con ben altre intenzioni. La luce all'improvviso si spense appena il pastore si stava avvicinando facendo ricadere la muraglia nel buio di una notte malinconica.

ELEMENTI ALCHEMICI A CASTELSARDO

Abbiamo già parlato della mostra "SEGRETI E MAGIA DELLA ALCHIMIA MISTICA" evidenziando come i Canonici di Sant'Antonio Abate fossero dediti a pratiche magico-alchemiche dai forti connotati eretici. In questo articolo andremo oltre, approfondendo questo aspetto così misterico di Castelsardo che a quanto pare non smette proprio mai di stupirci. Intanto può risultare paradossale che studi alchemici da sempre ostacolati dalla Chiesa siano stati esposti proprio in un palazzo della diocesi: la risposta può apparire non scontata ma la parola Alchimia non è intesa solo come scienza alchemica ma come un percorso di conoscenza interiore e di perfezione per entrare in comunità simbiotica con il Cristo. La mostra è sponsorizzata da don Francesco Tamponi, responsabile dei Benui Culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias il quale è impegnato nella diffusione del ritrovamento della cisterna dell'ex Palazzo Vescovile di una biblioteca con 4000 mila testi appartenuti ai Canonici della Cattedrale che erano membri di un vero e proprio percorso iniziatico tanto da chiamarsi tra di loro "fratelli". Centro "operativo" dei loro studi era la Cattedrale di Sant'Antonio Abate: come abbiamo detto nel post sopra selezionato è stata rinvenuta ed è presente (anche se non si sa bene dove sia) una lapide che non ha i simbolici classici del cristianesimo ma ha un uroboro (simbolo tipico della ricetta alchemica che spesso possiamo trovare anche in molte chiese come ad esempio il portale alchemico della Basilica di Santa Sabina a Roma) con la scritta  "Fratres Cathedralis Ampuriensis" "In Unum". Secondo Don Francesco questa è proprio la dimostrazione del fatto che i Canonici di Castelsardo avevano fatto loro una dottrina contraria ai dettami della Chiesa ma nonostante questo avevano disseminato i loro simboli come a voler presentare un percorso iniziatico che i "fratres" dovevano conoscere. Secondo un testo rinvenuto nel XVII secolo, gli altari della Cattedrale fungono da vere e proprie tappe che avrebbero portato verso una conoscenza superiore. Ma ciò che interessa sono anche i possibili collegamenti con i Cavalieri Templari. Un lettore attento salterebbe sulla sedia affermando che il lasso di tempo non è corretto per dei contatti diretti ed è vero: tuttavia prende sempre più corpo la teoria secondo cui i cavalieri templari, oltre ad essere i precursori o ispiratori della massoneria moderna, si siano molto dedicati anche a studi alternativi alchemici e curativi creandone una vera e propria "sezione" all'interno dell'Ordine tanto che, questo fatto, sarà usato contro di loro nel famigerato e grottesco processo ai loro danni. Sabato 7 aprile 2007 è uscito un articolo su "La Nuova Sardegna" a firma di Monica de Murtas dal titolo  "I segreti delle piante medicinali - Un giallo cominciato con i Templari" in cui don Francesco afferma che il cammino esoterico dei canonici fu recepito grazie a sostanziosi lasciti dei templari. Il percorso si snoda attraverso cinque Chiese dell'Anglona che formano una mappa a croce latina che si trasforma in un percorso di alto profilo spirituale grazie a saperi di altissimo livello che riportano al periodo di massimo splendore dei Cavalieri Templari del XII secolo. Sui gradini di accesso al sagrato della cattedrale di Sant'Antonio Abate c'è la prova di quanto detto fin'ora. I simboli sono evidentemente arcaici di forte connotazione egiziana e si nota chiaramente un sole con tanti raggi (sicuramente al dio del Sole Osiride), una croce e sotto di essa una figura femminile.

Foto per gentile concessione di Marisa Uberti di www.duepassinelmistero.com




SEGRETI E MAGIA DELLA ALCHIMIA MISTICA SULLE TRACCE DELLA SAPIENZA ALCHEMICA MISTICA DEI FRATELLI DELLA CATTEDRALE AMPURIENSE

Museo di stregoneria

Nei pressi dell'Antico Seminario di via Garibaldi troviamo un'interessantissima mostra dove sono esposti alcuni testi dal forte connotato alchemica conservati nella biblioteca di Castelsardo. Questi testi (più o meno 4000) sono la testimonianza di come i Canonici del Capitolo entrarono in contatto già dagli inizi del 1500 con i centri della cultura umanistica spingendoli a cercare volumi a Firenze, a Roma, passando per la Francia, Spagna ed Europa del Nord. Basi pensare che su una lapide nella Cattedrale di Sant'Antonio Abate è possibile notare un uroboro (serpente che si morde la coda) con una scritta

“FRATRES CATHEDRALIS AMPURIENSIS”
“IN UNUM”

Questo simbolo ci conferma che i Canonici di Castelsardo avevano aderito ad una ideologia fortemente eretica e ancora più grave è il fatto che una lapide tombale non riporta simboli riconducibili alla dottrina cristiana ma al sapere alchemico con il motto "IN UNUM" - "NELL'UNITA'" che testimonia il ricongiungimento al principio primo o Pietra Filosofale. Elemento molto simile, tra l'altro, alla Porta Alchemica di piazza Vittorio Emanuele a Roma. Molto interessante è la scelta della parola FRATRES e non CANONICI a testimoniare proprio l'appartenenza ad una setta. La mostra "SEGRETI E MAGIA DELLA ALCHIMIA MISTICA" è una raccolta di testi alchemici che si affiancano ad opere teologiche, storiche e letterarie: ricordiamo ad esempio  l’EVANGELO di Erasmo da Rotterdam, stampato a Basilea nel 1523; una BIBLIA stampata a Venezia, presso l’officina dei Giunti nel 1579, particolare per il testo confrontato con i manoscritti più antichi e con le Bibbie ebraiche; la HISTORIA D’ITALIA, opera del Guicciardini del 1562; l’INDEX LIBRORUM PROHIBITORUM DEL 1542; ed ancora la particolare opera DISCORSO INTORNO ALLE CARESTIE ed il TRATTATO SULLA PESTE di Marsilio Ficino, datato 1591. Infine il PANARION – ARCA MEDICA VARIIS, di Giovanni Buseo stampato nel 1611. A questi testi si aggiungono anche i Memorabilia dei Canonici di Ampurias.

Immagine tratta dal sito web: http://www.leviedellasardegna.eu/

giovedì 20 febbraio 2014

MOSTRA PERMANENTE "STREGONERIA, ERESIA E SANTA INQUISIZIONE"

La mostra permanente "Stregoneria, Eresia e Santa Inquisizione" è allestita nel palazzo Episcopale di Castelsardo. Proprio in questo palazzo è stato scoperta, in una cisterna sotterranea, una biblioteca di circa quattro mila volumi databili 1500/1700 che parlano anche di Alchimia, probabilmente praticata dai canonici della Cattedrale di Castelsardo. Pannelli esplicativi guidano il turista e le scenografie a tema rendono l'atmosfera davvero particolare. Sappiamo che bastava poco per essere considerata strega: bastava saper curare una malattia, o fare superstizione oppure praticare riti non consoni ai dettami cattolici. Addirittura bastava anche avere un gatto! Se una di loro mostrava pentimento doveva indossare una veste con una banda obliqua rossa, un vero e proprio marchio. Una "X" completa invece marchiava chi non si era pentito e questi erano condannati alla tortura che spesso sfociava in una morte atroce. Nel 1478, ossia ben quattro anni dopo la creazione di un Tribunale dell'Inquisizione per volere di Ferdinando di Aragona e la moglie Isabella di Castiglia, fu nominato a cagliari Torquemada come inquisitore generale, il primo per la Sardegna il quale spostò il tribunale da Cagliari a Sassari e precisamente nel Castello Aragonese che divenne luogo di celebrazione di processi questo perchè le coste erano meta dei luterani intenti ad approdare in Sardegna per far convertire quante più persone possibili e i documenti dell'Archivio della Diocesi di Tempio-Ampurias mostrano proprio la preoccupazione del clero locale circa l'arrivo di predicatori eretici. A Castelsardo, evidentemente, non vi era un'aria positiva ma nonostante questo molte persone continuavano con i loro riti pagani legati a culti ancestrali e all'Alchimia tanto che proprio nei pressi della cattedrali sono ben visibili i famosi "simboli solari" che sono anche simboli di un percorso iniziatico creato dai Canonici Cinquecenteschi che probabilmente avveniva in cinque abbazie. La visita è guidata e si divide in più parti: la prima parte mostra i costumi locali, la seconda parla delle erbe, medicamenti e pozioni che i "maghi" e le "streghe" preparavano e infine la terza espone alcuni strumenti di tortura utilizzati dagli inquisitori nell'intento di estorcere una qualche confessione. E' interessante e suggestivo ricordare come il palazzo Episcolale sia dotato di cunicoli sotterranei che arrivano anche alla Cattedrale e soprattutto nella Sala delle Udienze dove era facile "scomparire" quando e come si voleva.

Tel 0796393099 

IL CASTELLO DEI DORIA

Il Castello
Il castello è stato edificato dai Doria nel XII secolo proprio sulla cime del promontorio di Castelsardo. Sia le mura che la struttura sono conservati ottimamente anche perchè la lontananza del mare ha evitato importanti fenomeni di erosione. Il castello ospita il famosissimo Museo dell'Intrecciato Mediterraneo vero e proprio vanto della Sardegna e dei castellanesi. Dalle terrazze il panorama è mozzafiato: si vede chiaramente l'Isola dell'Asinara, famosa per il carcere, e nelle giornate più belle si può scorgere addirittura la Corsica. Il Castello divenne roccaforte dei Doria, fiore all'occhiello dei loro vasti ed innumerevoli possedimenti. Fino alla prima metà dell'Ottocento si potevano notare addirittura alcune torri di avvistamento, successivamente crollate e mai più costruite. In alcune parti si può ancora percorrere il camminamento di guardia dove è possibile ammirare i punti fortificati tra cui una Loggetta e lo Sperone aggiunta dagli aragonesi dato che, dopo la caduta dei Doria, la corona spagnola inviò il Vicerè Vivas per verificare lo stato di conservazione del castello onde stilare un pianto di interventi di restauro.

Aperto tutti i giorni dalle 09,30 alle 13,00 - pomeriggio dalle 15,00 alle 17,30 - Tel. 079-47.13.80 Biglietto: Euro 2,00.

CHIESA DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI CASTELSARDO

La chiesa medievale di Santa Maria delle Grazie a Castelsardo è estremamente interessante e particolare. L'ingresso si trova sul lato destro dell'edificio ed è al centro di tre grandi arcate di pietra trachitica e calcarea. Molto affascinante è l'interno ad una navata con un bell'altare maggiore neoclassico situato nell'abside che custodisce un "Ecce Homo". La cappella con volta a crociera custodisce il "Cristu Nieddu", un crocefisso nero tra i più antichi della Sardegna (nero perchè il tempo ha "colorato" di nero il legno) e risale all'anno 1300. Sembra che fosse un legno miracoloso: esso veniva portato in processione tutte le volte che Castelsardo era colpita da calamità naturali. Agli inizi del 1500 la chiesa era Cattedrale per poi diventare sede dell'Oratorio della Confraternita di Santa Croce, famosa per custodire la tradizione del Lunissanti la più importante festa castellanese. Qui inizia proprio la processione dopo la celebrazione di una messa dinanzi all'altare del Cristo Nero.

lunedì 17 febbraio 2014

CASTELSARDO

L'ancora immobiliare
Appartamenti a Castelsardo e Santa Teresa di Gallura per le tue vacanze in Sardegna!



Castelsardo deve il titolo di città nell'Anno 1448 grazie agli aragonesi che allora dominavano la Sardegna. La città è uno dei più vivi e fulgidi esempi di borgo medievale molto curato mantenendo, ancora, i suoi caratteri principali. Castelsardo, che è arroccata su di un promontorio vulcanico, fu fondato nel 1102 dai Doria che la chiamarono Castelgenovese che divenne, solo con la conquista aragonese del 1448, Castearagonese. Nel 1776 divenne Castelsardo. Il castello è senza dubbio l'attrazione principale dove si può trovare un bellissimo museo dell'Arte dell'Intreccio. Molto suggestiva ed interessante da un punto di vista archeologico è la Cattedrale di Sant'Antonio Abate, costruita nel Seicento sulla struttura di una vecchia chiesa in stile romanico e dotata di un altissimo campanile dal tetto maiolicato. Castelsardo mantiene ancora oggi la sua fisionomia essenziale e ancora molto visibili sono i bastioni circostanti: dalla "Pianedda" si raggiunge il centro antico e da qui parte una strada che ricca di attraverso sentieri, scalinate, chiese e soprattutto il Palazzo Episcopale luogo di due mostre permanenti: "Memorabilia Canonicorum et Episcoporum Ampurienses"Stregoneria, Eresia e Santa Inquisizione. Il Lunedì della Settimana Santa, Castelsardo diventa un luogo magico con la processione del "Lunissanti" durante la quale le vie del centro si illuminano con le fiaccole mentre risuonano i tre cori de Lu Stabat, Lu Jesu e Lu Miserere: essi sono canti molto antichi e tramandati oralmente. La processione finisce dinanzi Santa Maria. 

Luoghi di interesse culturale



Itinerari Consigliati

 Itinerario Centro Storico (2 km - 1 giorno)
1. Episcopio
2. Santa Maria delle Grazie
3. Il Castello
4. Concattedrale di Sant'Antonio Abate




Provincia: Sassari
Municipio: via Vittorio Emanuele, 2 - tel. 079 478400
Guardia medica: via Colombo - tel. 079 470272
Polizia municipale: via Salvino - tel. 079 4780940 - 470138
Biblioteca: via Colombo - tel. 079 479002
Ufficio postale: via Nazionale, 40 - tel. 079 470005

Come raggiugere Castelsardo 

La località è facilmente raggiungibile con ogni mezzo di trasporto. In automobile - Partendo da Sassari, percorrere la litoranea di Platamona oppure da Sorso. La distanza da Sassari è di circa 32 Km.
In nave - Per chi invece volesse raggiungerla con viaggio in nave, il porto più vicino è quello di Porto Torres, che dista circa Km 35. Le navi partono da Civitavecchia e Genova. Il porto di Olbia dista invece circa 120 Km. Le navi partono da Civitavecchia, Genova e Livorno. Il porto di Golfo Aranci dista invece circa 130 Km. Le navi partono da Civitavecchia, Genova e Livorno. In aereo - Per chi volesse raggiungerla con volo aereo, l’aeroporto più vicino è quello di Alghero-Fertilia, distante circa 65 Km. Le partenze nazionali sono da Milano, Genova, Pisa, Roma, Torino, Bologna. L’aeroporto di Olbia dista invece circa Km 108. Le partenze nazionali sono da Roma, Milano, Napoli, Palermo, Torino, Venezia, Bologna.

Il Meteo a Castelsardo


ROCCIA DELL'ELEFANTE



La Roccia dell'Elefante è un enorme masso trachitico color rugine eroso dagli agenti atmosferici e che ricorda, proprio, la forma di un elefante. Situato in Località Multeddu, ospita due domus de janas [1] del periodo prenuragico. Le domus sono state costruite su due livelli: il superiore ha tre vani e manca del padiglione coperto, il secondo invece risulta perfettamente conservato. Aveva un "dromos" (corridoio) che portava a ben quattro vani. Interessante è la protome bovina, elemento decorative che si ritrova spesso in altre dous de janas. Questo tipo di protome è stilisticamente assimilabile a quelle presenti nella Tomba maggiore della necropoli di S'Adde 'e Asile di (Ossi), nella Tomba V della necropoli di Montalè (Sassari), nelle tombe IV e VI della necropoli di Calancoi (Sassari) e nella domus dell’Orto del Beneficio Parrocchiale di Sennori. Leggende avvolgono questo tipo di costruzioni: sembra che siano stati luoghi prediletti da streghe, fate e fattucchiere.


[1] Tombe scavate nella roccia e il significato è "casa delle fate". Sono particolarmente diffuse in sardegna e risalgono al Neolitico fino all'Età del Bronzo. 




















































Immagini tratte da Wikipedia, Autore: Gianni Careddu

IL LUNISSANTI



Una delle feste più importanti per la comunità di Castelsardo è senza dubbio la festa del Lunissanti (lunedì santo) ossia il giorno dopo la domenica delle Palme. Il rituale, estremamente suggestivo, è molto antico e risale al secolo XI grazie ai monaci benedittini. La giornata ha inizio assistendo all'alba sullo splendido mare castellanese e con la celebrazione davanti all'altare del "Criltu Nieddu"[1]. La processione è lunga 8 km, la distanza tra Castelsardo e la chiesa di Nostra Signora di Tergu. I protagonisti sono i ventiquattro membri della Confraternita di Santa Croce di Castelsardo che si dividono in Apostuli (membri che, incappucciati, portano i Misteri della Passione, Crocifissione, Morte e Deposizione di Cristo) e da Li Cantori (che formano tre cori eseguendo Miserere, Stabat Mater, Jesu di chiara origine pre-gregoriana. I cori sono accompagnati da simboli che li contraddistinguono come “lu gabu di lu moltu, la pieddai o ecce homo e lu crocifissu”: i primi due sono seguiti da quattro misteri (“lu caligi, la guanta, la caddena, la colonna, li disciplini, la crogi, lu malteddu e tinaglia, la lancia e spugna”) e l'ultimo coro è seguito dal Crocifisso. Giunti a Tergiu, gli Apostuli vengono ricevuti dalle autorità ecclesiastiche del luogo disponendosi attorno l'altare e vengono presentati alla Madonna mentre risuona il canto dell'Attitu. Il pranzo avviene attorno alla basilica; nel pomeriggio si riparte per castelsardo e vi si arriva di notte. L'illuminazione viene spenta e la luce delle fiaccole fa da contorno alla suggestiva processione che continua fino alla chiesa di Santa maria dove, finalmente, la processione ha termine. 

[1] Il Cristo nero è un crocifisso molto antico e risale al 1300. Prende il nome dal colore che il legno di ginepro ha assunto nel corso dei secoli. Era ritenuto foriero di mracoli tanto da essere portato in processione se una calamità colpiva la città.




LA CONCATTEDRALE DI SANT'ANTONIO ABATE



La chiesa divenne sede della cattedra di Ampurias (della diocesi Tempio-Ampurias) nell'anno 1503. L'edificio fede la perfetta fusione di elementi gotici e classici del rinascimento e si trova nel centro storico di Castelsardo a picco sul mare. L'interno è a croce latina, un'unica navata a botte, cappelle laterali e transetto dove ancora possono essere ammirati affreschi di Andrea Lusso. La volta all'incrocio della navata è a crociera ed è formata da quattro pilastri con capitelli finemente scolpiti. L'abside è a pianta quadrangolare e accoglie l'altare maggiore costruito in marmo nel 1810 su cui troneggia la celeberrima Madonna con Bambino assisa in trono del Maestro di Castelsardo.

MUSEO MAESTRO DI CASTELSARDO

 

Il Museo è dislocato in diverse sedi del territorio: a Castelsardo lo troviamo nella cripta della Cattedrale di Sant'Antonio Abate. Nelle sale è possibile vedere veri e propri tesori tra cui altari di legno, un grande organo a canne, statue di legno, arredi liturgici, oggetti d'argento rarissimi documenti di archivio. Inoltre sono conservate importantissime opere pittoriche come la Madonna in trono con Bambino e angeli musicanti, le tavole dei quattro Apostoli, San Michele Arcangelo e il Padre Eterno, dipinto che erano parte di una pala d'altare (retablo) spagnola che veniva collocata dietro l'altare. Degne di nota sono le statue di legno di Sant'Antonio Abate e la Madonna di Salasgiu del XVI secolo.


Informazioni

Indirizzo: Cripte della Cattedrale di Sant'Antonio Abate, Via Manganella 42 - 07031 Castelsardo (SS)
Telefono e fax: 079-6393099
Condizioni: aperto, ingresso a pagamento; orario 10-13 e 15-22 (estate), inverno a richiesta
Sito internet: www.diocesitempio-ampurias.it

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