Tutti i romani avranno sentito sicuramente la seguente affermazione: "A Roma non ci sono terremoti perchè sotto è vuota". Non è così semplice. Roma ha un livello di sismicità davvero molto basso ma la totale mancanza di manutenzione dei monumenti oltre ad una costruzione scellerata nel corso degli anni, pongono la città in posizione di forte vulnerabilità in caso di una scossa che possa avere un epicentro anche a pochi chilometri dalla città. Sono cinque i terremoti che hanno colpito in maniera pesante Roma.
Anno Domini 443
Si narra che nel 443 la città venne colpita da un terremoto che danneggiò la zona del Teatro di Pompeo. Contestualmente crollò una parte della navata maggiore di San Paolo fuori le mura. L'evento fu ricordato dai "Vindobonenses Posteriores" e "Historia Romana".
Anno Domini 484 (o escondo alcuni fonti 508)
Nel Colosseo troviamo un'epigrafe che racconta di restauri alla struttura a seguito proprio di uno spaventoso terremoto. I lavori furono voluti dal prefetto Deciu Marius che si occupò personalmente delle spese.
Anno Domini 801
Gli "Annales" di Eginardo ci raccontano di un terremoto avvenuto il 25 aprile dell'801 mentre Carlo Magno era a Spoleto. Di questo terremoto ne parla anche il Liber Pontificali nella vita di papa Leone III «Nella nona indizione, a causa dei nostri peccati, avvenne improvvisamente un terremoto il 30 aprile, la chiesa di S. Paolo Apostolo fu scossa dal terremoto e i suoi tetti crollarono. Il grande ed illustre pontefice vedendo ciò ebbe grande dolore e prese a lamentarsi sia per le suppellettili d'argento, sia per le altre suppellettili che nella chiesa andarono distrutte o rovinate. Ma con l'aiuto e la protezione del Signore, il pontefice, impegnandosi con tutte le sue forze, restaurò la chiesa come si trovava fin dai tempi antichi, rafforzandola grandemente, e ne migliorò l'aspetto decorando con marmo sia il presbiterio che la chiesa e rinnovando i suoi portici.»
Anno Domini 1349
Quello del 1349 è il terremoto più importante per Roma: il sisma che colpì la città il 9 settembre fu molto forte tanto che interessò anche Perugia e Benevento. Secondo Matteo Villani (sec. XIV) «[i terremoti] feciono cadere il campanile della chiesa grande di San Pagolo, con parte della nobile torre delle Milizie, e la torre del Conte, lasciando in molte parti di Roma memoria delle sue rovine». Anche Petrarca, che i trovava a Roma in occaione del Giubileo del 13, affermò che «Roma è stata scossa da un insolito tremore, tanto gravemente che dalla sua fondazione, che risale a oltre duemila anni fa, non è mai accaduto nulla di simile. Caddero gli antichi edifici trascurati dai cittadini ammirati dai pellegrini, quella torre, unica al mondo, che era detta del conte, aperta da grandi fenditure si è spezzata ed ora guarda come mutilata il proprio capo, onore della superba cima sparsa al suolo; inoltre, benché non manchino le prove dell'ira celeste, buona parte di molte chiese e anzitutto di quella dedicata all'apostolo Paolo è caduta a terra la sommità di quella Lateranense è stata abbattuta, tutto ciò rattrista con gelido orrore l'ardore del giubileo».
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