Ai piedi della misteriosa Rocca, tra le suggestive ombre della notte, si svolge la Notte dei Misteri di Arquata del Tronto. Ipnotizzati dalla danza di centinai di fiaccole tornerete indietro di mille anni alla corte della regina Giovanna alla fine del XV secolo.
Nell'accampamento militare, luccicheranno le armature dei cavalieri accorsi da tutto il contado. Resterete ammaliati dalle dame che in abiti sfarzosi si muoveranno con leggiadria tra i banchi del mercatino. Potrete farvi leggere la mano da abili cartomanti, e cimentarvi in giocoleria, prove di abilità, tiro con arco e sfida al campione. Una notte di altri tempi, una notte magica, una notte in cui potete sognare di essere un re o una regina. I Banderesi della Felix Societas Pavesatorum et Balistratorum saranno presenti organizzando piazzole di tiro con arco per neofiti e un torneo arcieristico per esperti tiratori. Organizzeranno giochi di abilità e scherma.
Nell'accampamento militare, luccicheranno le armature dei cavalieri accorsi da tutto il contado. Resterete ammaliati dalle dame che in abiti sfarzosi si muoveranno con leggiadria tra i banchi del mercatino. Potrete farvi leggere la mano da abili cartomanti, e cimentarvi in giocoleria, prove di abilità, tiro con arco e sfida al campione. Una notte di altri tempi, una notte magica, una notte in cui potete sognare di essere un re o una regina. I Banderesi della Felix Societas Pavesatorum et Balistratorum saranno presenti organizzando piazzole di tiro con arco per neofiti e un torneo arcieristico per esperti tiratori. Organizzeranno giochi di abilità e scherma.
Arquata del Tronto
L’origine della rocca risale al giro di boa dell’anno 1000, tra le paure e le speranze del periodo, sorse la fortificazione e il borgo adiacente in difesa di un territorio da sempre conteso per la sua importanza strategica. Un occhio sull'Adriatico e uno verso il Tirreno. La sua storia è legata alla città di Ascoli fino al 1400 quando gli ascolani si proclamarono repubblica indipendente separandosi dal papato. Inizia una lunga lotta per Arquata, poiché fedele allo Stato Pontificio, la vedrà in battaglia fino al XVI secolo.
Con la discesa delle truppe napoleoniche, la rocca fu fornita di piazzaforti e casamatte rendendola una spina nel fianco per la Chiesa e il Regno delle due Sicilie. Una leggenda caratterizza la fortezza, secondo la quale la regina Giovanna d’Angiò era usuale invitare pastori e uomini del contado per intrattenersi con loro. La sorte di questi poteva essere benevola o morte a seconda se la regina si ritenesse soddisfatta. Qualcuno sostiene che ancora oggi Giovanna d’Angiò si aggiri irrequieta tra le mura del maniero.
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