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domenica 31 luglio 2016

GRANDE SUCCESSO PER L'EDIZIONE 2016 DI "LANUVIO MEDIEVALE"



Grande successo per l'edizione 2016 di Lanuvio Medievale, evento culturale organizzato dagli amici di Accademia Medioevo che ha portato la piccola cittadina laziale indietro nel tempo: armi, piante, workshop di calligrafia e la nostra chiromante sono state la cornice adatta all'atmosfera che permeava Lanuvio. Nella mattinata gli ospiti hanno letteralmente assaporato gli antichi mestieri medievali, allenarsi  nella calligrafia medievale, all'utilizzo delle erbe nei cicli dell'anno e non è mancato uno stage di danze medievali e orientali oltre allo studio delle costellazioni e miti.



Dalle 17.30 nel borgo Medievale è stato possibile imparare a costruire bambole di pezza, giocare con antichi giochi di legno ricostruiti fedelmente a mano, stage di scherma medievale e uso della spada, danze orientali e musica medievale in compagnia di un curioso giullare che rallegrava i passanti che, incuriositi, hanno risposto molto bene all'invito degli organizzatori a far parte della serata. Dalle 20 piazza Santa Maria Maggiore ha visto l'arrivo della chiromante mentre a piazza Carlo Fontana ci si fronteggiava a suon di archi e frecce per grandi e piccoli sotto i preziosi consigli del maestro Lauro.



Al termine del torneo di tiro con l'arco, e sotto l'auspicio della zampa di gallina vero e proprio simbolo apotropaico protagonista indiscusso della serata, sono state lanciate dalla Torre di Lanuvio alcune lanterne accompagnate dal suono dei musici che hanno conferito alla serata ancora più magia.



Ancora una volta Accademia Medioevo non si smentisce: costumi riprodotti fedelmente, accampamenti assolutamente in linea con il periodo storico proposto. Gli organizzatori sono sempre stati molto attivi e non hanno mai smesso di animare Lanuvio cercando di coinvolgere, riuscendoci, persone di tutte le età che hanno mostrato grande interesse e partecipazione.



Sguardo Sul Medioevo si vanta di collaborare e di essere amico di Accademia Medioevo: è solo grazie a questi appassionati, "folli", e seri professionisti che il Medioevo rivive nella sua folgorante luce.

sabato 30 luglio 2016

CORCIANO FESTIVAL DAL 6 AL 21 AGOSTO 2016


L’antico borgo di Corciano ospita anche quest’anno il Corciano Festival/Agosto Corcianese, dal 6 al 21 agosto 2016. Giunto alla sua 52° edizione, il Corciano Festival, organizzato dal Comune e dalla ProLoco di Corciano, è da sempre un’interessante, vivace e ricca alchimia di spettacoli e incontri dedicati all’arte visiva, al teatro, alla musica, alla letteratura e alla memoria delle proprie origini.
L’edizione 2016, in occasione dei 500 anni dalla nascita, ruoterà intorno alla figura e alla storia di Ascanio della Corgna.

Da teatro di Maurizio Schmidt con le novelle del Decameron di Boccaccio, alla sezione musica che proporrà concerti di ogni genere tra musica contemporanea, classica e d’autore, tra i quali quelli di Tosca e degli Oblivion; dall’arte visiva interamente dedicata al condottiero Ascanio Della Corgna in tutte le sue sfumature, alla letteratura con interessanti presentazioni e dibattiti sul tema, fino alle affascinanti rievocazioni storiche in costume e divertenti serate enogastronomiche: l’Agosto Corcianese farà vivere al pubblico un’energia culturale offrendo occasioni di incontro, di riscoperta delle eccellenze italiane e del territorio, confermando il suo spirito eclettico e di ampio respiro.
Il Festival si svolgerà tra i palazzi, le opere d’arte e l’intatto tessuto medievale del centro storico di Corciano, un gioiello di storia sopravvissuto al tempo e uno dei Borghi più belli d’Italia, riconosciuto come Destinazione Europea d’Eccellenza.

·ARTI VISIVE / Le Mostre
In occasione delle iniziative culturali per il cinquecentesimo anniversario della nascita di Ascanio Della Corgna -che ha visto e vedrà diversi appuntamenti rievocativi tra 2016 e 2017 in 10 Comuni umbri- il Comune di Corciano, in collaborazione con la Società Bibliografica Toscana,presenta lagrande mostra “Ascanio della Corgna, i turchi e la battaglia di Lepanto”,a cura di Tiziana Biganti e Giovanni Riganelli, che sarà inaugurata il primo giorno del Festival e che rimarrà in esposizione fino al 2 ottobre 2016.
L’esposizione approfondirà sia la storia del condottiero sia le fasi salienti di quel secolo, fino alla battaglia di Lepanto che, di fatto, si colloca come spartiacque nella storia del Mediterraneo di quei tempi. La struttura portante della mostra sarà costituita da alcuni volumi del secolo XVI alternati a documenti d’archivio, dipinti, stendardi, armi e altri cimeli che contribuiranno a delineare la figura di Ascanio che, oltre ad essere un Capitano di ventura, un condottiero e spadaccino imbattuto, fu una delle grandi personalità del Rinascimento un uomo poliedrico che si occupava di arte militare, ma anche di architettura e di letteratura.
A cura di Andrea Baffoni e Francesca Duranti, il Corciano Festival ospita un interessante appuntamento,riservato ai giovani artisti e designer e dedicato al primo marchese della Corgna, con la mostra “Fiero Condottiero:Allegorie tra arte e design su Ascanio della Corgna”.
La mostra, realizzata da giovani artisti e dislocata all’interno degli spazi del centro storico, affronteràil tema del “guerriero”, inteso metaforicamente come spunto per riflettere sulla condizione del ‘fare arte oggi’, o più opportunamente del ‘vivere oggi’.
Nel presentare a Corciano le espressioni contemporanee più attuali, i curatori hanno optato per una visione che abbracciasse la trasversalità dei linguaggi; la mostra Fiero Condottieropresenta dunque vari spunti di riflessione alternando pittura, scultura, installazione, moda e design, fotografia e video-art, nel solco dell’interdisciplinarietà sempre più richiesta nel panorama artistico nazionale e internazionale. Gli artisti protagonisti: Giuliano Andreassi, Federica Braconi, Alessandra Baldoni, Cristiano Carotti, Filippo Fanini, Roberto Ghezzi, Pierre Moretti, Laura Patacchia,Jelena Panjkovic,FriketeTopalli e Skizzo.

ALTRE MOSTRE E INCONTRI CON L’ARTE - Prevista una sezione dedicata agli studenti di fotografia del NID (Nuovo Istituto di Design), che si sono voluti confrontare con questa singolare tematica. E ancora, tra i tanti incontri con l’arte: una visita guidata ai luoghi corgneschi di Corciano nell’età dei Della Corgna e, torna anche quest’anno “L’arte del Porre e del Levare”, la visita tematica ai luoghi d’arte di Corciano; nella Sala del Consiglio Comunale, il Centro Internazionale per la pace fra i popoli presenta 99 opere del maestro Aldo Canzinella mostra “Orme. Eventi nel mondo del III millennio” e la professoressa Annie Regond dell’Università diClermont-Ferrant (Overnie, Francia) presenterà la sua ricerca storica “La Battaglia di Lepanto, una rappresentazione impossibile”.

·MUSICA / I concerti
Tra i protagonisti, il Festival ospita la cantante e attrice Toscache presenterà il 17 agosto il suo “Appunti Musicali dal Mondo”, un concerto elegante e raffinato che farà viaggiare il pubblico in terre lontane e meravigliose grazie alla musica. La serata si svolgerà nella splendida Piazza Coragino e vedrà l’artista accompagnata dalla Corciano Festival Orchestra con la direzione e gli arrangiamenti musicali a cura di Alessandro Celardi.
Lunedì 8 agosto andranno in scena gli Oblivion, il gruppo musicale-teatrale, per una serata all’insegna del musical e del divertimento attraverso mash-up, parodie, duetti impossibili e canzoni strampalate. I cinque musicisti-attori saranno accompagnati dalla Corciano Festival Orchestra diretta dal Maestro Celardi.
Una ‘gloria corcianese’, Cristiano Arcelli, uno dei più interessanti sassofonisti del jazz mondiale, torna nella sua città natale insieme alla cantante di fama internazionale Cristina Zavalloni, affiancati dal contrabbasso di Daniele Mencarelli e dalla batteria di Alessandro Paternesi, con la loro ultima ‘fatica’ discografica “Special Dish”,giovedì 11 agosto.
Nel novero delle celebrazioni dedicate ad Ascanio della Corgna, non mancheranno gli omaggi musicali: il 6 agosto si terrà il concerto/spettacolo inaugurale dedicato agli Intermedii per Musica a Casa Della Corgna, con un’anteprima della commedia “Honesta Schiava” di Girolamo Pico da Sansepolcro.
Domenica 7 agosto il Festival ospita il Quintetto Papageno, un ensemble di fiati che spazia in una letteratura musicale vastissima e dal dialogo stimolante tra musica colta e folklore popolare.
Il 12 agosto la Corciano Festival Orchestra sarà protagonista di un concerto con musiche dall’Archivio del Concorso di Composizione per Banda.
Lunedì 15, spazio ai giovani, sulla strada del successo: con il concerto “ISPIRAMORE” ospite del Festival Giovanni Artegiani -il diciannovenne cantautore umbro vincitore del premio Lucio Dalla 2016- e la sua Band. Il 19 agosto la serata Chaplin e Keaton live,proiezione di corti con esecuzione dal vivo del gruppo Billi Brass Quintet.
Il concerto a chiusura del Festival, domenica 21 agosto,vedrà un’esibizione della Corciano Festival Orchestra con le musiche dei brani vincitori della 30° edizione del Concorso Internazionale di Composizione per Banda:“Echoes of San Marco” del compositore olandese Johan De Meij e “Poirot” dello spagnolo VicenteOrtizCimeno.

·TEATRO / Lo spettacolo teatrale
Tornaa Corciano Farneto Teatro con un progetto di Maurizio Schmidt e Elisabetta Vergani:DECAMERON di Giovanni Boccaccio, dieci novelle di fortuna, amore, ingegno e addirittura di virtù!Con la regia di Maurizio Schmidt e la direzione musicale di Cristiano Arcelli.
IlDecameron fu la prima opera scritta in una lingua moderna a suscitare un immediato entusiasmo universale: si rivolgeva alle donne e la cultura che rappresentava era cosmopolita e pacifica e i protagonisti delle novelle non erano eroi idealizzati, ma uomini in carne ed ossa, indaffarati nella quotidiana commedia umana, dediti alle più alte virtù come alle più sfrenate passioni. Era scritta in volgare, nella lingua di tutti, e si è dimostrata "contemporanea" in tutte le epoche perchècapace di parlare agli uomini di tutti i tempi: da Shakespeare a Pasolini è un’opera generatrice di altre opere. Le cento novelle del Boccaccio, non sono opera di un uomo solo, ma di un intero popolo, il riaffioramento -sintetizzato da un genio- di un fiume di antichissima cultura diffusa per via orale e dal Decameron stesso rinvigorita, tanto da essere in parte viva ancora oggi.
Lo spettacolo andrà in scena giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 agosto alle ore 21.30 al Giardino dell’Asilo Comunale di Corciano.

·LETTERATURA / Le presentazione di libri
La sezione dedicata alla letteratura presenterà incontri con autori, letture e un’interessante discussione sulla nuova narrativa locale.
A cura del giornalista e scrittore Giovanni Dozzini, tre incontri letterari dal 17 al 19 agosto: il primo incontro ospitala presentazione del suo ultimo libro“La scelta” (Ed. Nutrimenti), un coinvolgente romanzo storico, dall'andamento epico dalla trama corale di umanità ed eroismo, ispirato a un fatto realmente accaduto, ma sconosciuto fuori dai confini locali.
Giovedì 18 un importante dibattito sullo stato della nuova narrativa umbra dal titolo Qui non c'è il mare: negli ultimi anni numerosi scrittori nati in Umbria dopo il 1970 si stanno affermando sul mercato editoriale nazionale, segnalandosi all'attenzione della critica e il Corciano Festival metterà a confronto alcuni dei più significativi di loro, nel tentativo di indagare ragioni e implicazioni della loro fortuna. A dibattito: Gianni Agostinelli (Ed. Del Vecchio), Giovanni Dozzini (Ed. Nutrimenti), Matteo Pascoletti (Ed. effequ), Sergio Rossi (Ed. Feltrinelli) e Caterina Venturini (Ed. Rizzoli).
Il terzo incontrovedrà la presentazione del romanzo "I pesci devono nuotare" (Ed. Rizzoli) dello scrittore e giornalista del Corriere della SeraPaolo Di Stefano.Il libro racconta la storia vera di Selim, un ragazzino egiziano che scappa dalla miseria e attraversa il deserto, la Libia e il Mar Mediterraneo per sbarcare in Italia; il suo sogno è riscattare la propria infanzia, parlare l’italiano meglio degli italiani, costruirsi un futuro... Di Stefano, con questa storia ci trasporta lontano, in un viaggio sorprendente, raccontando i sentimenti, le scoperte e le emozioni di chi sta dall’altra parte di quel muro.
Ma non solo… Tra i tanti incontri, il Festival ospita la presentazione de libro “L’amore ritrovato”, tratto dal carteggio tra Isabella de’ Medici e Paolo Giordano Orsini, a cura del Festival delle Corrispondenze di Monte del Lago; un incontro per presentare l’opera prima del perugino Mirco Bonucci“One man band” (Ed. Futura); il libro di Luciano Taborch i“Marco Antonio Bonciari e il suo tempo. Il figlio dell’umile ciabattino di Antria nei fasti del tardo Rinascimento” (Ed. della Soprintendenza Archivistica Dell’Umbria e delle Marche).

·RIEVOCAZIONI STORICHE / La memoria delle origini
Il Festival come ogni anno proporrà le rievocazioni storiche tra Medioevo e Rinascimento, manifestazioni in costume del ‘400 che, oltre a un valore folkloristico, hanno lo scopo di ripresentare la vita di un castello medievale e di alcune sue manifestazioni religiose.
13 agosto - Serenate dei Menestrelli. I Menestrelli di Corciano con dolci serenate per le vie del centro storico sotto finestre e balconi per poi ritrovarsi tutti in piazza a festeggiare al suono di cornamuse e tamburelli danzando e cantando in una suggestiva atmosfera rinascimentale. Direttore, Giovanni Brugnami.
14 agosto - Processione del lume. Dalle sedi delle Arti e Mestieri a piazza Coragino dono del cero da parte della Magistratura corcianese alla Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta secondo quanto stabilito dall’antico Statuto di Corciano.
Clero, valletti, magistrati, corporazioni delle arti e dei Mestieri, tamburini e popolani sfilano per le vie dell’antico borgo al canto di laudi medievali e orazioni latine Lettura di antiche preghiere tratte dal “Conto di Corciano e di Perugia”. Direzione del coro Antonietta Battistoni.
15 agosto - Corteo storico del Gonfalone. Questa iniziativa deriva dalla tradizione popolare di portare in processione il Gonfalone della città in particolari occasioni e per dimostrare riconoscenza, fede e per impetrare la protezione divina. Il 15 agosto oltre 300 figuranti sfilano dal convento di Sant’Agostino alla Piazza Coragino portando in processione solenne la riproduzione del Gonfalone di Benedetto Bonfigli (1472). Tutta la comunità partecipa a questa processione che ogni anno, dal 1969, viene riproposta con sempre migliori costumi ed arredi e che, come le altre iniziative storiche, mantiene viva la tradizione.

Infine la“Taverna”, spettacolo fra gli spettacoli, anche quest’anno accoglierà gli ospiti con qualche novità, offrendo le eccellenze del territorio, i presidi Slow Food dell’Umbria e preparazioni tradizionali in sintonia con l’evento in calendario per la serata.

La manifestazione è patrocinata dalla Regione Umbria ed è sostenuta dal BCC Umbria - Credito Cooperativo.

Informazioni al pubblico
Comune di Corciano Tel. 075/5188255 e 075/5188260
Associazione Turistica Pro Loco Corciano

martedì 26 luglio 2016

XXI FESTE MEDIEVALI MITI E LEGGENDE - 7/15 AGOSTO CASTELLO NORMANNO DI MOTTA SANT'ANASTASIA


XXI edizione delle Feste Medievali proposte dall'Associazione Casa Normanna del Rione Vecchia Matrice. Per un'intera settimana, il borgo antico di Motta Sant'Anastasia torna a rivivere l'atmosfera del passato. Ci s'imbatte in giullari, armigeri, dame e cavalieri, dimenticandoci del presente,si sogna e ci si diverte, riscoprendo l'incanto del teatro di strada. Durante tutte le serate, dal 7 al 15 agosto, sarà possibile incontrare artisti di strada, sbandieratori, musici e tanto altro... Le cucine dell'associazione proporranno un'assortita varietà di zuppe e pietanze arabo-andaluse, come la Harira e il Cous-Cous; non mancheranno gli arrosti, i dolci e, per finire, un salto alla Taberna con vino, Hyppocrassum e giochi.

PROGRAMMA

Dall'7 al 15 agosto 2016
ore 20,30 Bando di apertura
dalle ore 21,00 Alternarsi di compagnie di artisti di strada:

“I° Torneo dei Fanti” 7 e 8 AGOSTO – PIAZZA CASTELLO
Futhark(Medieval band) – Milano
Li Nadari (Giullari e giocoleria) - Parma
Danze medievali ed orientali - Associazione Casa Normanna
Sbandieratori & Musici - Associazione Casa Normanna
Compagnia dei Barda - Associazione Casa Normanna
Per il ciclo "Miti e Leggende"

"Tra focu e mari" 9 – 11 – 13 – 15 AGOSTO – PIAZZA CASTELLO
Spettacolo di danza e fuoco liberamente tratto dalla leggenda popolare di Colapesce.

CENA A CORTE previa prenotazione
8 – 10 – 12 – 13 AGOSTO
Con la Cena a Corte s'intende ricreare quei banchetti fastosi, allietati da musicanti in costume, danzatrici e
giullari, tutto alla presenza di personaggi illustri. Un modo insolito di fare storia attraverso il gusto e la tradizione. Per info e Prenotazioni Cena a Corte:

+39 320 8138141 info@casanormanna.it

lunedì 25 luglio 2016

È IN VENDITA IL CASTELLO DEL CONTE DRACULA

Bran.jpg

Il castello di Bran divenuto famoso nel mondo per essere, secondo il capolavoro del 1897 di Bram Stoker, la dimora di Vlad Tepes III altrimenti noto come Conte Dracula sarebbe ancora in vendita; il castello, al cui interno è possibile visitare un museo che porta circa cinquecento mila visitatori ogni anno, è stato occupato da molti cavalieri prima di finire nelle mani degli Asburgo nel 1920. Solamente nel 1948 con il consolidarsi del potere dell'Unione Sovietica, il castello divenne di dominio pubblico. Il castello è passato nuovamente agli Asburgo che stanno tentando di vendere l'ingombrante podere. La richiesta? Nel 2014 fu fissato il prezzo di 66 milioni, un costo senza dubbio importante ma "giusto" data la fama che ammanta questo luogo; ma da due anni, secondo il Financial Times, la valutazione sarebbe crollata a 12 milioni di euro. Che dire...chi inizia a raccogliere i soldi?

domenica 24 luglio 2016

SGUARDO SUL MEDIOEVO SOSTIENE LA BUONA CAUSA DI NARNI SOTTERRANEA



Entusiasmante, affascinate, coinvolgente, suggestivo, sono soltanto alcune delle espressioni usate da voi turisti all'uscita di Narni Sotterranea e sono le migliori per capire l'energia di questi luoghi e di chi ogni giorno li fa rivivere narrandone la storia. Nella Narni Sotterranea, c'è una nuova scoperta! All'interno della chiesa rupestre del XII secolo, dedicata a San Michele Arcangelo, è terminato lo scavo che ha fatto riemergere una storia prima sconosciuta! I risultati non si possono ancora vedere, sono coperti da tavole che permettono di camminare nella sala successiva. 

Cosa abbiamo fatto?

La nostra associazione è riuscita a realizzare una struttura metallica sopra lo scavo e ha acquistato un terzo dei vetri che consentono di vedere sotto. Ora ogni volta che guidiamo adulti o scolaresche in gita e accendiamo le luci sotto i loro piedi raccontando il giorno della scoperta, il loro stupore ci riempie di gioia. Ma sappiamo anche che non possiamo mostrare ancora tutto, perché manca la restante parte di vetri calpestabili e l'impianto d'illuminazione a led.

Anche questa parte dello scavo è importante e deve essere visibile al più presto. Si tratta di acquistare materiali speciali, resistenti nel tempo, ma con un costo elevato. Per realizzarli occorrono 15.000 € per i vetri e 5.000 € per l'impianto elettrico, e da soli non riusciamo! Aiutateci a condividere con voi l'emozione di camminare sulla storia! Per noi è una gioia continua, vedervi uscire dalla Narni Sotterranea felici di aver preso parte alla nostra avventura. Vi chiediamo di aiutarci a realizzare un sogno!


Qualche parola in più su di noi:

Narni Sotterranea è un sito archeologico scoperto casualmente nel 1979 da sei giovani speleologi. Da allora quei ragazzi ne hanno fatta molta di strada! Hanno formato l'associazione Subterranea, senza fini di lucro, impegnandosi a salvaguardare e valorizzare quei locali unici nel loro genere. Tra essi, oltre alle segrete dell'Inquisizione, c'è una chiesa del XII secolo completamente affrescata che nascondeva nel sottosuolo una storia sconosciuta.

In questi 21 anni di apertura al pubblico, molti risultati sono stati raggiunti, tra essi la produzione di un film-documentario andato in onda su Rai Storia, la pubblicazione di alcuni articoli su stampa internazionale (Financial Times, Die Zeit), l’organizzazione di concerti per raccogliere fondi a scopo umanitario, la realizzazione di convegni e la stampa dei relativi atti. Questo impegno ha portato Narni Sotterranea ad essere molto apprezzata, riuscendo ad affascinare visitatori da tutto il mondo.

Sito Web: http://www.narnisotterranea.it

LA "LOCANDA DEL MEDIOEVO" È ECCELLENZA MEDIEVALE



Un tuffo nel passato nella naturale location di Palazzo Bonaparte, a due passi dal Battistero ad Ascoli Piceno. La Locanda del Medioevo (via Bonaparte 28, Ascoli Piceno nei pressi del Battistero), ristorante targato Giocamondo, nasce dall'idea di ricreare l'atmosfera del 1300, periodo appena precedente l'inizio della Giostra della Quintana. Massima cura per tutti i dettagli, sia nei vestiti dei camerieri con i costumi realizzati da Katia Mancini, sia nelle stoviglie tutte in terracotta ma anche naturalmente nell'arredamento impreziosito dagli affreschi dell'artista Stefano Tamburrini, dove sono riportati i personaggi più importanti del tempo e gli stemmi delle famiglie storiche ascolane. Anche nel menù nulla si è voluto lasciare al caso con, assieme alle tipicità ascolane, piatti tipici dell'epoca con vasta scelta di antipasti, zuppe, primi fatti in casa e carni, con la variante anche della pizza per venire incontro alle esigenze di tutti. Siamo aperti sia a pranzo che a cena, dove inizieremo a servire sin dalle 18.


Recensione

Il locale si presenta come una taverna medievale al cento per cento. Atmosfera unica e rara allo stesso tempo favorita dalla presenza di candele, bicchieri e piatti in coccio, musica di sottofondo e dal personale in costume. Cibo ottimo, alcuni di essi sono frutto di studi filologici atti a riprodurre la pietanza più fedelmente possibile; qualità-prezzo eccellente, ottima la pizza, fritti leggeri e servizio rapido ed efficace. Ampia scelta di oggettistica medievale e di prodotti tipici come l'Ippocrasso, riprodotto secondo antiche ricette. 

Sguardo Sul Medioevo si vanta di premiare come Eccellenza Medievale la Locanda del Medioevo di Ascoli Piceno, punto di riferimento gastronomico del capoluogo marchigiano.

Sito Web: http://www.locandadelmedioevo.it/

AGRITURISMO "IL CRINALE" È ECCELLENZA MEDIEVALE


Un'Agritursimo immerso nel verde delle colline marchigiane, circondato da gusti e sapori unici. La buona cucina e la passione per il buon vino rendono l'Agriturismo il Crinale un posto unico da vivere. Un'ambiente curato e una piscina per potersi rilassare nel silenzio dell'entroterra marchigiana, a soli 10 minuti dal mare e a 20 minuti da borghi e posti unici nel loro genere. L'esclusiva Cantina dell'Agriturismo Il Crinale mette a disposizione i suoi migliori vini di produzione propria per degustare ed esaltare ogni gusto della cucina. Dalla nostra Passione nasce il nostro miglior vino.

Recensione

L'Agriturismo (Castignano, AP) è un posto ben tenuto, curato e soprattutto pulito in cui la professionalità e la cordialità costituiscono le caratteristiche principali. Posto a pochi chilometri da Ascoli Piceno e da Castignano, luogo della celebre manifestazione Templaria, è un'assoluta eccellenza enogastronomica: dal vino che produce alla cucina, passando per i prodotti sempre freschi e fatti in casa secondo antiche ricette in grado di far risaltare i sapori. Il personale è sempre attento alle esigenze dell'ospite, disponibile e sempre pronto ad accoglierti con un sorriso e tanta educazione. L'Agriturismo rappresenta un eccezionale punto di riferimento per visitare i luoghi medievali della zona, una eccellenza che Sguardo Sul Medioevo si vanta di premiare. 

Sito web: www.ilcrinale.it

Votazione

Location 5/5
Educazione e Cordialità 5/5
Pasti 5/5

venerdì 22 luglio 2016

IL BATTISTERO DI SAN GIOVANNI AD ASCOLI PICENO

Battistero di San Giovanni Ascoli Piceno.jpg

Il Battistero di San Giovanni si trova su piazza Arringo nei pressi del Duomo su una are sacra romana dove insisteva a sua volta un altro battistero risalente al V-VI secolo d.C. La struttura che possiamo ammirare oggi è del XII secolo. La base quadrata con blocchi di travertino romano e la lanterna che corona la cupola vogliono lanciare un messaggio simbolico importante: la pianta quadrata, che rappresenta la terra, indica il peccato originale, l'ottagono (tipica figura geometrica dei battisteri) ricorda il battesimo mentre la lanterna, spinta da una cupola circolare che si staglia verso il cielo,  rappresenta Dio.

Vi sono due porte di accesso (anche qui il messaggio simbolico è forte) una a ovest e una a sud: chi si voleva battezzare doveva entrare nella grande porta di ovest (che ricorda il tramonto e quindi il buio della notte), una volta finita la cerimonia si usciva nella porta di sud consentendo al battezzato di recarsi in Cattedrale per assistere alla funzione religiosa. I lavori di ristrutturazione intrapresi per il Giubileo del 2000 hanno portato alla luce due vasche battesimali di varia dimensione, questo perché nei primi secoli del Cristianesimo il battesimo era amministrato solamente agli adulti; col passare del tempo i battezzandi erano sempre più infanti che, contrariamente agli adulti, non si sdraiavano nella vasca ma vi restavano seduti. 

Il fonte battesimale a calice fu introdotto solamente verso la fine del 1300 quando la chiesa sostituì il rito per immersione con quello ad aspersione

Immagine Tratta da Wikipedia, Autore: InfinitiSpazi (CC BY SA 3.0)

giovedì 21 luglio 2016

RUA DELLE STELLE ASCOLI PICENO


Rua delle stelle è la strada più romantica di Ascoli Piceno; Inizia da Borgo Solestà e raggiunge, dopo aver passato il quartiere di Porta Romana, l'ex chiesa di Santa Maria delle stella. In dialetto marchigiano la via è chiamata "Rrete li mierghie", "dietro ai merli" a ricordare le tipiche merlature delle mura medievali che cingevano la città.

Sui merli si stendevano ad asciugare tutti i prodotti dell'artigianato locale, dalle pelle alle sete passando per lane di vario genere. Oggi il muro è un belvedere con vista fiume che fa da cornice ad un bosco davvero incantevole. L'altro lato della strada ha ancora la vecchia impronta medievale fatta di botteghe, torri e costruzioni che ricordano gli antichi fasti del capoluogo marchigiano.

Immagine tratta da Wikipedia, Autore InfinitiSpazi

mercoledì 20 luglio 2016

PORTA SOLESTA' DI ASCOLI PICENO

Porta Solestà di Ascoli Piceno 01.jpg

Porta Solestà è una delle principali porte di accesso della città di Ascoli Piceno. Denominata Cappuccina nel XVI secolo in quanto il commissario Angelini concesse nel 1544 la possibili ad alcuni frati cappuccini di costruire una chiesa vicino alla porta, fu costruita nell'anno 1230 proprio all'inizio di un ramo secondario della via Salaria

Il nome deriva da Solestaio o Solis Statio, dato che si ipotizza la presenza di un tempio dedicato al dio Sole. L'iscrizione latina sul concio di pietra ne attesta l'edificazione «Nell'anno 1230 Fildesmilio, che presiedeva la città che d'ogni parte il fiume circonda, ordinò si edificasse questa porta. Dio, che è al di sopra degli astri, la renda gloriosa». Più in alto si ricorda la confederazione chiusa con la città di Fermo «Inclitae societati asculanorum arma haec sempiterna / et firmanorum arma haec sempiterna dicata sunt MCCCCL»

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: Infinitipazi

CHIESA DI SANTA MARIA AL BORGO DI CASTIGNANO


La Chiesa di Santa Maria al Borgo rappresenta un interessante insediamento templare a Castignano a pochi chilometri da Ascoli Piceno. La cosa non deve stupirci dato che le Marche, e la via Salaria, costituivano anche nel Medioevo un importantissimo per raggiungere il mare. Di fianco alla chiesa troviamo un ospitale, cosa diffusa negli insediamenti templari; il portale di ingresso ha una cornice in cotto avente una cornicella con un Tau la storia vuole ricollegare ai cavalieri del Tempio. 

A destra sorge un bel campanile rinascimentale risalente al 1517. All'interno vi sono numerosi affreschi di testimonianza medievale a dimostrare l'esistenza di una chiesa più antica presente prima dell'avvento dei monaci benedettini che condussero importanti lavori di ristrutturazione nella chiesa.

Immagine tratta dal sito Terre Del Piceno

martedì 19 luglio 2016

CHIESA DI SAN SALVATORE DI SOTTO DI ASCOLI PICENO

San Salvatore di Sotto Ascoli Piceno 01.jpg

La Chiesa di San Salvatore di Sotto si trova oltre Porta Romana poco fuori il centro di Ascoli Piceno. In origine probabilmente era un tempio dedicato al dio pagano della guerra tanto che si narra come Sant'Emidio demolì l'antico tempio pagano per costruire un oratorio dedicato a Dio. Fu San Romualdo di Ravenna, fondatore dei Camaldolesi,  nell'anno 1000 a rendere importante questo luogo con la fondazione di un monastero concesso tra il 1048 e il 1068 all'abbazia di Farfa e nel 1300, con la bolla di Bonifacio VIII custodita nell'Archivio di Stato di Ascoli, risultava sotto competenza di San Salvatore Maggiore di Rieti. 

Quando i camaldolesi abbandonarono la zona, la chiesa e il monastero rimasero abbandonati anche a causa dei diversi passaggi di proprietà: il 12 gennaio dell'1861 entrò nella Cassa Ecclesiastica delle stato, nel 1866 e entrò nel Demanio nazionale e il 21 agosto del 1870 fu venduta ad un'0asta. Solamente nel 1979 la proprietà tornò al Comune di Ascoli che, unitamente alla Cassa di Risparmio di Ascoli, riuscì a portare a termine un restauro completo.

Proprio da questa piccola chiesa viene il crocifisso di legno risalente al XIII secolo ora visibile presso la Chiesa della Santissima Annunziata di Arquata del Tronto; sembra che sia stato trafugato nell'anno 1680 dagli arquatani durante una disputa con gli ascolani. 

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: InfinitiSpazi

IL PALAZZETTO LONGOBARDO DI ASCOLI PICENO

Palazzetto Longobardo IMG 0085.JPG

Il Palazzetto Longobardo di Ascoli Piceno è un piccolo fabbricato di stile medievale che, a discapito del nome, non ha legami con il popolo che nel 578 entrò da Cividale del Friuli. L'edificio fu costruito nel XIII secolo insieme alla Torre degli Ercolani che si trova proprio sul fianco destro del palazzetto. Il palazzo è isolato su tre lati ed è particolarmente interessante per la presenza di bassorilievi sugli stipiti che rappresentano scene di caccia e figure di animali. Esso rappresenta un "palatium turris", l'unico esempio perfettamente conservato risalente alla prima età comunale. 

Immagine Tratta da Wikipedia, Autore: Sibilla.io

lunedì 18 luglio 2016

LA ROCCA DI ACQUAVIVA PICENA

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La Rocca di Acquaviva Picena si trova nell'omonimo comune in provincia di Ascoli Piceno. Costruita dagli Acquaviva verso il 1300 subì ingenti danni per colpa dei fermani che avevano nella zona interessi strategici vitali. Durante il Medioevo, la Rocca aveva un mastio ottagonale con merlatura ghibellina: con l'avvento delle armi da fuoco la fortezza fu rafforzata con torrioni e ispessimento delle mura unitamente alla creazione di cannoniere e archibugiere.

La rocca ha due ordini murari: il primo che sosteneva i camminamenti di ronda, il secondo aveva dei casamattati e bocche da fuoco utili per il tiro con armi leggere. La pianta è un quadrilatero irregolare e al vertice di ogni lato sorgono le torri aventi una conformazione diversa a seconda della tipologia del terreno su cui poggia. L'interno della Rocca d'Acquaviva ospita il Museo della Pagliarola una mostra di armi antiche.

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: Peter Forster

LA TAVULA PEUTINGERIANA

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La Tavola Peutingeriana (chiamata così perchè porta il nome dell'umanista Konrad Peutinger) è una copia risalente al XII e XIII secolo di una carta di epoca romana che mostrava le strade dell'Impero. Nel 2007 è stata inserita nel Registro della Memoria del Mondo dall'UNESCO. La tavola consta di undici pergamene e mostra ben duecento mila chilometri di strade, posizioni di città, foreste, mari, fiumi e monti: essa non costituisce una cartina geografica come la intendiamo ora ma va considerata una cartina simile a quelle che vediamo nelle metropolitane, doveva essere un documento che indicasse in maniera semplice come muoversi da una città all'altra senza fornire indicazioni precise sulle distanze. 

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Il manoscritto sarebbe opera di un monaco copista che avrebbe riprodotto un documento molto più antico risalente a dopo il 328 dato che mostra la città di Costantinopoli fondata proprio in quell'anno dall'imperatore Costantino. La tavola originaria era costruita per blocchi basti pensare che, ad esempio, mostra la città di Pompei che dopo l'eruzione del Vesuvio dell'anno del Signore 79 non fu più ricostruita così come sono presenti alcune città della Germania distrutte ed abbandonate dopo il V secolo. 

domenica 17 luglio 2016

IL PALAZZO DELL'ARENGO DI ASCOLI PICENO

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Il Palazzo dell'Arengo si trova sulla centralissima Piazza Arringo di Ascoli Piceno. Risalente al XII secolo, tra il XIII e il XIV gli fu affiancato il palazzo comunale. Nel XV secolo il palazzo dell'Arengo e quello comunale entrarono nelle proprietà della Camera Apostolica, sede del Governatore Pontificio fino all'anno del Signore 1564.

Nel 1610 Cavagna, architetto della Santa Casa di Loreto, unì i due edifici costruendo due muri ortogonali tra di loro secondo un progetto che iniziò solamente nel XVII secolo. Nel 1695 lo scultore Giosafatti progettò nuovamente la facciata modificando il progetto originario di Cavagna con importanti innovazioni che furono completate dai figli dell'artista Lazzaro e Lorenzo nel 1745.

All'interno del Palazzo troviamo una splendida Pinacoteca Civica otre a diversi uffici del Comune tra cui la sede ufficiale del Sindaco di Ascoli Piceno.

Immagine tratta da Wikipedia: Autore, MarkusMark

LA LEGGENDA DELLA ROCCA DELLA REGINA GIOVANNA

Torri della Rocca

Alla storia della Rocca di Arquata del Tronto è legata una famosa leggenda: Si narra da secoli che la Rocca di Arquata fosse la residenza di Giovanna d'Angio tra il 1240 e il 1435 la quale, secondo alcuni storici, fece ricostruire la rocca che divenne un importante avamposto di difesa del Regno di Napoli.

Secondo la tradizione, la regina usava invitare nella sua stanza giovani pastori con cui si intratteneva amabilmente durante la notte. La regina aveva il diritto di decidere il destino degli uomini che, se non erano in grado di soddisfare a pieno le sue voglie irrefrenabili, venivano uccisi e letteralmente appesi ai torrioni del podere.

Si dice che il suo fantasma ancora si aggiri dentro la fortezza «dimostrando di possedere sempre quell'indomabile irrequietezza che contraddistinse la sua umana esistenza» [1]

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[1] Narciso Galiè e Gabriele Vecchioni Arquata del Tronto - il Comune dei due Parchi Nazionali, Società Editrice Ricerche s. a. s., Via Faenza 13, Folignano (AP), Stampa D'Auria Industrie Grafiche s.p.a., Sant'Egidio alla Vibrata (TE), Edizione marzo 2006, pp. 40, 52-55, 80-81, 83-84, ISBN 88-86610-30-0

Immagine Tratta da Wikipedia, Autore: InfinitiSpazi (CC BY SA 3.0)

IL PALAZZO DEI CAPITANI DEL POPOLO DI ASCOLI PICENO

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Palazzo dei Capitani del Popolo è una delle costruzioni più importanti di Ascoli Piceno: sorge nel cuore del capoluogo marchigiano proprio nell'omonima piazza particolarmente nota anche per la presenza dell'antico bar Anisetta Meletti che divenne a inizio del XX secolo "Fornitor della Real Casa".

Le fonti rimandano la costruzione dell'edificio al Duecento citandolo come "Palactium Populi" fino alla trasformazione della città in comune divenendo poi "Palactium Communis et Populi"; nel tempo, il palazzo divenne sede anche degli Sforza e del Papa Re. Fu grazie agli interventi importanti di Giulio II e Leone X nel XIV secolo che si arrivò alla conformazione attuale grazie ad interventi di restauro costati ben 1100 fiorini.

Durante il Natale dell'Anno del Signore 1535, alcuni rivoltosi che appartenevano alle potente famiglie dei Malaspina, Parisani e Guiderocchi si asserragliarono nel palazzo; Giova Battista Quieti, che copriva l'importante carica di commissario pontificio, decise di far incendiare il palazzo che bruciò per due giorni interi.

Fu solamente nel 1546 che si terminò il portale principale, grazie a Lazzaro di Francesco con l'aiuto di altri importanti maestri provenienti dalla Lombardia, dedicato a Paolo III Farnese che riportò un clima di pace in città. Nel 1549 fu costruito un nuovo scalone e il cortile per opera di Carlo Merli e nel 1563 il palazzo divenne sede dei Governatori Pontifici fino al 1860 quando il palazzo, a seguito dell'Unità d'Italia, divenne di proprietà del neonato stato italiano.

Di grande interesse è un affresco risalente all'anno 1490 attribuito a Pietro Alemanno che ritrae San Giacomo della Marca che stringe il trigramma di Cristo e la bibbia su un'ampolla che, tradizione vuole, sembrerebbe essere identificata come contenitore del sangue di Gesù Cristo.

Immagine tratta da Wikipedia, Autore: Pizzodisevo

venerdì 15 luglio 2016

FOSSANOVA MEDIEVALE - LA MAGIA DEL MEDIOEVO NEL BORGO 11/13 AGOSTO 2016



Giunge alla sua XVIII edizione “La magia del medioevo nel Borgo di Fossanova”, la tradizionale rievocazione medievale organizzata, quest’anno, dall’Associazione L’Albero di Holda. Tutti i soci fondatori dell’associazione, tra i quali anche residenti di Priverno e Fossanova, sono stati i principali ideatori ed attuatori del progetto della scorsa edizione 2015 che ha visto, nonostante le difficoltà causate dalle avverse condizioni atmosferiche, un afflusso crescente di visitatori durante i tre giorni stimato in circa 14.000 presenze.

È dunque grazie a questa pregressa esperienza in loco e ad oltre un decennio di esperienza di attività condivise e operanti all'interno del territorio laziale che, lo staff della neonata Associazione, ambisce quest’anno a progettare e realizzare un evento che possa aumentare l’interesse e incrementare l’afflusso del pubblico già peraltro numeroso nella scorsa edizione.

L’Albero di Holda verrebbe ad esprimere questa volontà perseguendo la condivisione dell’obbiettivo innanzitutto attraverso uno spirito collaborativo e costruttivo con la cittadinanza attiva locale di Priverno e Fossanova prevedendo la partecipazione di oltre 10 associazioni, ed inoltre, naturalmente, prestando particolare attenzione alla preziosità del luogo, ai costumi, agli spettacoli, alle attività culturali, artistiche e artigianali, di ristorazione e rievocative, affinché siano rispettose e rispondenti al periodo medievale dell'Abbazia cistercense di Fossanova.

Nei tre giorni di rievocazione sono previsti convegni, seminari, concerti, spettacoli teatrali, danze, giocolieri, cucina medievale in banchetti e taberne, arte delle milizie con accampamenti, arcieri, balestrieri, cavalieri, macchine da guerra e armigeri pronti a sfidarsi in duello, antichi mestieri e fiere.

Informazioni

Ingresso: 5,00€ - ridotto (fino a 12 anni): 2,00€


È USCITO IL LIBRO "IL SOLDATO DI DIO" DI EMILIANO AMICI

È con soddisfazione che annuncio l'uscita del mio libro interattivo sui Cavalieri Templari "Il Soldato di Dio" che vuole fare luce sul rapporto controverso tra San Bernardo e i Cavalieri del Tempio. Il libro è disponibile nella versione cartacea ed Ebook entrambi editi da Amazon. "Il Soldato di Dio" è un libro interattivo sui Cavalieri Templari grazie alla presenza di numerosi link di approfondimento, attivabili utilizzando un lettore di QRCode, presenti sul blog di riferimento "Sguardo Sul Medioevo". Il testo sottolinea l'importanza del ruolo di San Bernardo nel consolidamento dell'ordine templare mostrando tutti i suoi tormenti, le sue ansie e le sue indecisioni. Completa il testo anche una serie di link di contenuti extra, gli elementi essenziali del Processo ai Templari e una nutrita bibliografia. 

Emiliano Amici è amministratore e fondatore del Blog "Sguardo Sul Medioevo" vincitore del Premio Italia Medievale 2013 per la sezione Multimedia e del "Centro Studio Ricerche Cavalieri Templari". Appassionato di storia da sempre, grazie a Sguardo Sul Medioevo raccoglie da anni tutta la realtà medievale italiana e non solo dando spazio a rievocazioni, rievocatori, eventi culturali e scoperte archeologiche. "Il Soldato di Dio" è il primo libro di Emiliano Amici a carattere storico. 

Come utilizzare il QRCode? Durante la lettura troverete dei quadrati, quello è il codice QR. Grazie alle numerose APP presenti su Android e Apple potrete, semplicemente inquadrando il codice, leggere l'articolo di approfondimento presente su Sguardo Sul Medioevo. In questo modo il libro si auto-aggiorna con l'inserimento di curiosità sempre nuove sui templari e non.

Voglio ringraziare la mia grande amica di penna Annalisa Vicari che ha riletto il testo in maniera critica ma sempre intelligente...non poteva mancare una dedica anche a lei che ormai è la mia correttrice di bozze ufficiale!









NOTTE MEDIEVALE A LANUVIO - SABATO 30 LUGLIO 2016


Sabato 30 Luglio 2016 Accademia Medioevo animerà Lanuvio con un salto di circa 1000 anni: allestimento di un villaggio medievale, banchi didattici, giochi di strada, musica dal vivo, danze orientali e danze medievali in cerchio, addestramento dell'Arte della Spada Medievale, Tornei di Tiro con l'Arco amatoriali (categoria junior e senior). Il Museo Civico sarà eccezionalmente aperto ed offrirà visite guidate in notturna.

La mattina dalle 10.30 alle 12.30 per le vie del borgo sarà possibile partecipare gratuitamente a corsi di: Calligrafia Medievale, utilizzo delle erbe nei cicli dell'anno, Danze Medievali, Costellazioni e Miti. Ciascun laboratorio esperienziale avrà la durata di circa 1 ora. Partecipazione Gratuita. E' gradita la prenotazione al 338/4787362 oppure segreteria@accademiamedioevo.it

A partire dalle 17.30  si potrà visitare l'accampamento medievale con i suoi banchi didattici: dalle armi e armamenti alla produzione della Carta, dalle erbe alla calligrafia. Si potrà partecipare a giochi antichi di strada e da tavolo, passeggiare nel borgo accompagnati dal suono di musiche antiche. Danze orientali e Danze Medievali in cerchio,dimostrazioni e addestramento nell'Arte della Spada Medievale, e per i più piccoli, Costruzione delle bambole di pezza.

Durante il pomeriggio tornano inoltre i tanto attesi Tornei di Tiro con l'Arco amatoriali (categoria junior e senior). L'evento è patrocinato dal Comune di Lanuvio e dal Museo Civico Lanuvino, arricchito dalla collaborazione della Proloco di Lanuvio.


PROGRAMMA

Ore 10.30 Arti Antiche nel Borgo II° edizione

Dopo il successo dei Corsi all'interno del Museo Civico la scorsa primavera, Le arti Antiche tornano per le strade e piazze del borgo! Appuntamento sotto la Torre Medievale di Lanuvio a P.zza Carlo Fontana  per partecipare ai corsi di:Calligrafia Medievale, utilizzo delle erbe nei cicli dell'anno, Danze Medievali, Costellazioni e Miti .

Dalle ore 17.30  

nel Borgo Medievale:

- Accampamento  Medievale in P.zza S. Maria Maggiore
- Laboratorio di Costruzione delle bambole di pezza per bambini
- Giochi di Strada e da tavolo per adulti e ragazzi
- Banchi didattici
- Dimostrazioni e prove di addestramento di Scherma Medievale
- Musica Itinerante
- Spettacolo di Danze Orientali
- Musiche e danze medievali per adulti e ragazzi

Giardini di P.za Carlo Fontana: Dalle ore 18.00 Qualificazioni per il Torneo di Tiro con l'Arco Istintivo amatoriale - categorie Junior e Senior

Dalle ore 21.30

- Finale categoria Junior
- Finale categoria Senior
- Premiazione,  per i vincitori,  con un Arco Storico realizzato a mano

ore 23.30

Le luci nella notte: lancio delle Lanterne nel cielo lanuvino dalla Torre Medievale

Per info e prenotazioni corsi e laboratori:

Costo:ingresso libero

giovedì 14 luglio 2016

TEMPLARIA FESTIVAL - 16/20 AGOSTO 2016 CASTIGNANO (AP)

Templaria Festival

Il fascino del Medioevo a Castignano: Templaria Festival, come di consueto, si propone come uno spaccato di vita medievale con teatro, musica, mostre, convegni, ma anche banchetti, taverne con menù medievali, botteghe d’artigiani. Camminare per le vie del centro storico, nei giorni della manifestazione, significa ripercorrere la storia dei Templari che permea ogni pietra e si percepisce nelle tante suggestioni del luogo; significa un magico tuffo nel passato per riappropriarsi della propria memoria, per rendere comprensibile e concreto un patrimonio culturale per troppo tempo rimasto nell'oblio.

IL TEMA 2016 : L'ALCHIMIA DEL FUOCO

Molti sono i misteri che ancora oggi caratterizzano l’avventura dei Templari. Nonostante buona parte della storiografia ufficiale sia convinta che il racconto dell’Ordine del Tempio sia ormai venuto alla luce e che il loro percorso storico sia stato pienamente ricostruito, diversi sono i punti ancora oscuri che avvolgono il potente Ordine di monaci-guerrieri, donando alla loro vicenda il fascino inesauribile del mistero.  una domanda in particolare resta senza risposta: i Poveri cavalieri di Cristo furono iniziati ai misteri della magia naturale? I Templari praticarono l’alchimia, ne investigarono le leggi, ne attuarono le tecniche? I monaci guerrieri dell’Ordine del Tempio esplorarono i segreti della cabala e dell’astrologia sacra? Insomma molti sono gli arcani che la storia e la leggenda imprigionano tra le loro spire. L’edizione di Templaria 2016 cercherà di far luce su queste oscure questioni, ma soprattutto prenderà a stimolo la suggestione del fuoco alchemico per raccontare attraverso gli spettacoli, la danza, il teatro e la rievocazione storica una pagina del tempo insieme oscura e meravigliosa dal tema: L’alchimia del fuoco. Il mistero dei Templari.

Ancora oggi l’alchimia del fuoco è una presenza misteriosa, un’arcana suggestione, che interroga silenziosa il volto di chi la osserva. Templaria con le sue serate avvolte nel buio dei segreti medioevali vi aspetta per un’immersione nella magia di un mondo scomparso ma che ogni anno rivive grazie alla forza e alla tenacia dei castignanesi. Quest’edizione vuole tentare di far luce sulla grande forza della magia naturale dell’alchimia che i Templari conoscevano e manipolavano, ma il cui vero scopo non era di trasformare i metalli in oro, ma di trasformare l’Uomo, mettendolo in contatto con la realtà superiore: L’alchimia del fuoco. Il mistero dei templari regala tutto ciò attraverso cinque notti meravigliose, attraverso cinque notti misteriose, Attraverso cinque notti …da Medioevo.

GLI ARTISTI 2016

Attori, mangiafuoco, giocolieri, istrioni, menestrelli, danzatrici. Più di 150 artisti, per il più grande spettacolo medievale di tutta Italia, si alterneranno sui palchi naturali del borgo, nelle vie, nelle piazze, nei vicoli di Castignano per mettere in scena lo spettacolo delle Notti da Medioevo.

Quest’edizione dedicata al fuoco e all'alchimia vedrà molti spettacoli con al centro le tematiche dell’alchimia e della fiamma mistica, a partire dal grande evento di apertura, il concerto-spettacolo, unico in Italia e totalmente inedito, dei Barbarian Pipe Band che grazie al Teatro del Ramino, eccellenza del teatro sui trampoli, si esibiranno nella straordinaria cornice del Rebis Alchemico, spettacolo che materializzerà in scena il mondo e il suo doppio: tenebra e luce, mistero e magia. Insieme a loro, in un turbine di fuoco e musica che lascerà tutti senza fiato, l’armonia di Luci sulla Danza, l’energia dei Fera Sancti, la potenza evocativa dei Tetraedro, il calore dei Focus Vitae e di Toi Ahi.

E poi la l’esperta compagnia dei Folli con i due spettacoli finali dai titoli suggestivi Fuoco e In Dies. Ancora fiamme e magia naturale con I Materia viva che faranno sognare gli spettatori con prodigi misterici e fuochi alchemici con i due spettacoli Alchimia e Ex Inferi ad astra.  I Focus Vitae accenderanno vie e piazze con le loro cupe vampe di uno spettacolo pirotecnico che trova il suo apice nello scontro con i Monaci Templari, che oppongono loro la forza del bene e della fede innalzando croci e stendardi sacri a fermare le fiamme degli inferi. Di eccezionale rilevanza e unico nel suo genere per il complesso messaggio simbolico che lo caratterizza lo spettacolo dei Tetraedo fatto di fuoco dal titolo Domino. Tanta giocoleria, musica, danza, teatro, funambolismi di forte attrazione nella ormai nota cornice di spettacoli che vanno incontro al visitatore non appena si tuffa nelle Notti da Medioevo castignanesi.

mercoledì 13 luglio 2016

IL REGIMEN SANITATIS SALERNITATUM IN VERSIONE LATINA

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Il Regimen Sanitatis Salernitanum (Regola sanitaria salernitana) è un trattato a carattere didattico-didascalico in versi latini redatto nell'ambito della Scuola Medica Salernitana nel XII-XIII secolo. È comunemente conosciuto anche come Flos Medicinae Salerni (Il fiore della medicina di Salerno) o Lilium Medicinae (Il giglio della medicina). L'opera risale al XII-XIII secolo anche se alcune fonti la farebbero risalire al 1050. La prima stampa contenente ben 364 versi fu pubblicata nel 1480 con i commenti di Arnaldo da Villanova: il libro raggiunse un'importanza tale da diventare testi didattico per l'insegnamento della medicina. 



CAPUT I. DE REMEDIIS GENERALIBUS

Anglorum regi scripsit tota schola Salerni:
si vis incolumem, si vis te reddere sanum,
curas tolte graves: irasci crede profanum:
parce mero, coenato parum: non sit tibi vanum
surgere post epulas: somnum fuge meridianum:
non mictum retine, nec comprime fortiter anum.
Haec bene si serves, tu longo tempore vives
si tibi deficiant medici, medici tibi fiant
haec tria: mens laeta, requies, moderata diaeta.

CAPUT II. DE CONFORTATIONE CEREBRI

Lumina mane manus surgens gelida lavet aqua.
Hac illac modicum pergat, modicum sua membra
extendat, crines pectat, dentes fricet: ista
confortant cerebrum, confortant caetera membra.
Lote cale, sta paste vel i, frigesce minute.

CAPUT III. DE SOMNO MERIDIANO

Sit brevis, aut nullus, tibi somnus meridianus.
Febris, pigrities, capitis dolor atque catarrhus:
haec tibi proveniunt ex somno meridiano.

CAPUT IV. DE FLATU IN VENTRE INCLUSO

Quatuor ex vento veniunt in ventre retento:
spasmus, hydrops, colica, vertigo: quatuor ista.

CAPUT V. DE COENA

Ex magna coena stomacho fit maxima poena.
Ut sis nocte levis, sit tibi coena brevis.

CAPUT VI. DE DISPOSITIONE ANTE CIBI SUMTIONEM

Tu nunquam comedas, stomachum nisi noveris esse
purgatum, vacuumque cibo, quem sumseris ante.
Ex desiderio poteris cognoscere certo:
haec tua sunt signa, subtilis in ore diaeta.

CAPUT VII. DE CIBIS MELANCHOLICIS VITANDIS

Persica, poma, pyra, lac, caseus, et caro salsa,
et caro cervina, leporina, caprina, bovina:
haec melancholica sunt infirmis inimica.  

CAPUT VIII. DE CIBIS BENE NUTRIENTIBUS

Ova recentia, vina rubentia, pinguia iura,
cum simila pura, naturae sunt valitura.

CAPUT IX. DE CIBIS NUTRIENTIBUS ET IMPINGUANTIBUS

Nutrit et impinguat triticum, lac, caseus infans,
testiculi, porcina caro, cerebella, medullae,
dulcia vina, cibus gustu iucundior, ova
sorbilia, maturae ficus, uvaeque recentes.

CAPUT X. DE BONI VINI PROPRIETATIBUS

Vina probantur odore, sapore, nitore, colore.
Si bona vina cupis, haec quinque probantur in illis:
farnia, formosa, fragrantia, frigida, frisca.

CAPUT XI. DE VINO DULCI ET ALBO

Sunt nutritiva plus dulcia candida vina.

CAPUT XII. DE VINO RUBRO

Si vinum rubeum nimium quandoque bibatur,
venter stipatur, vox limpida turbificatur.

CAPUT XIII. CONTRA VENENUM

Allia, nux, ruta, pyra, raphanus et theriaca:
haec sunt antidotum contra mortale venenum.

CAPUT XIV. DE AERE

Aer sit mundus, habitabilis ac luminosus,
nec sit infectus, nec olens foetore cloacae.

CAPUT XV. DE NIMIA POTATIONE VINI

Si tibi serotina noceat potatio, vina
hora matutina rebibas, et erit medicina.

CAPUT XVI. DE MELIORE VINO

Gignit et humores melius vinum meliores:
si fuerit nigrum, corpus reddit tibi pigrum.
Vinum sit clarum, vetus, subtile, maturum,
ac bene lymphatum, saliens, moderamine sumtum.

CAPUT XVII. DE CEREVISIA

Non sit acetosa cerevisia, sed bene clara,
de validis cocta granis, satis ac veterata.

CAPUT XVIII. DE USU CEREVISIAE

De qua potetur, stomachus, non inde gravetur.

CAPUT XIX. DE TEMPORIBUS ANNI

Temporibus veris modicum prandere iuberis;
sed calor aestatis dapibus nocet immoderatis.
Autumni fructus caveas, ne sint tibi luctus.
De mensa sume quantum vis tempore brumae.

CAPUT XX. DE POTU PRAVO CORRIGENDO

Salvia cum ruta faciunt tibi pocula tuta;
adde rosae florem, minuit potenter amorem.

CAPUT XXI. DE NAUSEA MARINA

Nausea non poterit quemquam vexare marina,
antea cum vino mixtam si sumserit illam.

CAPUT XXII. DE GENERALI CONDIMENTO

Salvia, sal, vinum, piper, allia, petroselinum:
ex his fit salsa, nisi sit commixtio falsa.

CAPUT XXIII. DE LOTIONE MANUUM

Si fore vis sanus, ablue saepe manus.
Lotio post mensam tibi confert munera bina:
mundificat palmas et lumina reddit acuta.

CAPUT XXIV. DE PANE

Panis non calidus, nec sit nimis inveteratus,
sed fermentatus, oculatus sit, bene coctus,
modice salitus: frugibus validis sit electus.
Non comedas crustam, choleram quia gignit adustam.
Panis salsatus, fermentatus, bene coctus,
purus sit, sanus, quia non ita sit tibi vanus.

CAPUT XXV. DE CARNIBUS PORCINIS

Est caro porcina sine vino peior ovina:
si tribuas vina, tunc est cibus et medicina.
Ilia porcorum bona sunt, mala sunt reliquorum.

CAPUT XXVI. DE MUSTO

Impedit urinam mustum, solvit cito ventrem.
Hepatis emphraxin, splenis generat, lapidemque.

CAPUT XXVII. DE POTU AQUAE

Potus aquae sumtus fit edenti valde nocivus:
infrigidat stomachum, cibum nititur fore crudum.

CAPUT XXVIII. DE CARNIBUS VITULI

Sunt nutritivae multum cames vitulinae.

CAPUT XXIX. DE AVIBUS ESUI APTIS

Sunt bona gallina, capo, turtur, sturna, columbi
quiscula, vel merula, phasianus, ortygometra,
perdrix, frigellus, orex, termulus, amarellus.

CAPUT XXX. DE PISCIBUS

Si pisces molles sunt magno corpore, tolles:
si pisces duri, parvi sunt plus valituri.
Lucius et perca, saxaulis et albica, tinca,
gornus, plagitia, cum carpa, galbio, truta.

CAPUT XXXI. DE ANGUILLA

Vocibus anguillae pravae sunt, si comedantur:
qui physicam non ignorant, haec testificantur.
Caseus, anguilla nimis obsunt, si comedantur,
ni tu saepe bibas et rebibendo bibas.

CAPUT XXXII. DE CIBI ET POTUS ALTERNATIONE

Inter prandendum sit saepe parumque bibendum:
si sumas ovum, molle sit atque novum.

CAPUT XXXIII. DE PISIS

Pisam laudare decrevimus ac reprobare:
pellibus ablatis est bona pisa satis:
est inflativa cum pellibus atque nociva.

CAPUT XXXIV. DE LACTE

Lac ethicis sanum caprinum, post camelinum,
ac nutritivum plus omnibus est asininum:
plus nutritivum vaccinum sit et ovinum.
Si febriat, caput et doleat, non est bene sanum.

CAPUT XXXV. DE BUTYRO

Lenit et humectat, solvit sine febre butyrum.

CAPUT XXXVI. DE SERO

Incidit atque lavat, penetrat, mundat, quoque serum.

CAPUT XXXVII. DE CASEO

Caseus est frigidus, stipans, grossus, quoque durus.
Caseus et panis bonus est cibus hic bene sanis:
si non sunt sani, tunc hunc non iungito pani.
Ignari medici me dicunt esse nocivum,
sed tamen ignorant cur nocumenta feram.
Languenti stomacho caseus addit opem;
si post sumatur, terminat ille dapes.
Qui physicam non ignorant, haec testificantur.

CAPUT XXXVIII. DE MODO EDENDI ET BIBENDI

Inter prandendum sit saepe parumque bibendum:
ut minus aegrotes, non inter fercula potes.
Ut vites poenam, de potibus incipe coenam.
Singula post ova pocula sume nova.
Post pisces nux sit: post carnes caseus adsit.
Unica nux prodest, nocet altera, tertia mors est.

CAPUT XXXIX. DE PYRIS

Adde potum pyro. Nux est medicina veneno.
Fert pyra nostra pyrus, sine vino sunt pyra virus:
si pyra sunt virus, sit maledicta pyrus.
Si coquis, antidotum pyra sunt, sed cruda venenum.
Cruda gravant stomachum, relevant pyra cocta gravatum.
Post pyra da potum: post poma vade cacatum.

CAPUT XL. DE CERASIS

Cerasa si comedas, tibi confert grandia dona:
expurgant stomachum, nucleus lapidem tibi tollit
et de carne sua sanguis eritque bonus.

CAPUT XLI. DE PRUNIS

Infrigidant, laxant, multum prosunt tibi pruna.

CAPUT XLII. DE PERSICIS, RACEMIS ET PASSULIS

Persica cum musto vobis datur ordine fusto
sumere, sic est mas nucibus sociando racemos.
Passula non spleni, tussi valet, est bona reni.

CAPUT XLIII. DE FICUBUS

Scrofa, tumor, glandes, ficus cataplasmate cedunt.
Iunge papaver ei, confracta fans tenet ossa.
Pediculos veneremque facit, sed cuilibet obstat.

CAPUT XLIV. DE ESCULIS

Multiplicant mictum, ventrem dant escuta strictum;
escula dura bona, sed mollia sunt meliora.

CAPUT XLV. DE MUSTO

Provocat urinam mustum, cito solvit et inflat.

CAPUT XLVI. DE CEREVISIA ET ACETO

Grossos humores nutrit cerevisia, vires
praestat, et augmentat carnem, generatque cruorem.
Provocat urinam, ventrem quoque mollit et inflat.
Infrigidat modicum, sed plus desiccat acetum,
infrigidat, macerat, melancholiam dat, sperma minorat.
Siccos infestat nervos et pinguia siccat.

CAPUT XLVII. DE RAPIS

Rapa iuvat stomachum, novit producere ventum,
provocat urinam, faciet quoque dente ruinam:
si male cocta datur, hinc tornio tunc generatur.

CAPUT XLVIII. DE VISCERIBUS ANIMALIUM

Egeritur tarde cor, digeritur quoque dure
similiter stomachus, melior sit in extremitates.
Reddit lingua bonum nutrimentum medicinae.
Digeritur facile pulmo, cito labitur ipse.
Est melius cerebrum gallinarum reliquorum.

CAPUT XLIX. DE SEMINE FOENICULI

Semen foeniculi fugat et spiracula culi.

CAPUT L. DE ANISO

Emendat visum, stomachum confortat anisum.
Copia dulcoris anisi sit melioris.

CAPUT LI. DE SPODIO

Si cruor emanat, spodium  sumtum cito sanat.

CAPUT LII. DE SALE

Vas condimenti praeponi debet edenti.
Sal virus refugat et non sapidumque saporat;
nam sapit esca male, quae datur absque sale.
Urunt persalsa visum, spermaque minorant
et generant scabiem, pruritum, sive rigorem.

CAPUT LIII. DE SAPORIBUS

Hi fervore vigent tres: salsus, amarus, acutus.
Alget acetosus, sic stipans, ponticus atque;
unctus et insipidus dulcis dant temperamentum.

CAPUT LIV. DE VIPPA

Bis duo vippa facit: mundat dentes, dat acutum
visum, quad minus est implet, minuit quod abundat.

CAPUT LV. DE DIAETA

Omnibus assuetam iubeo servare diaetam:
approbo sic esse, ni sit mutare necesse:
est Ypocras testis, quoniam sequitur mala pestis.
Fortior est meta medicinae certa diaeta,
quam si non curas, fatue regis et male curas.

CAPUT LVI. DE ADMINISTRATIONE DIETAE

Quale, quid et quando, quantum, quoties, ubi dando,
in ista notare cibo debet medicus dictando.

CAPUT LVII. DE CAULE

Ius caulis solvit, eius substantia stringit:
utraque quando datur, venter laxare paratur.

CAPUT LVIII. DE MALVA

Dixerunt malvam veteres, quia molliat alvum.
Malvae radices rasae dedere feces,
vulvae moverunt et fluxum saepe dederunt.

CAPUT LIX. DE MENTHA

Mentitur mentha, si sit depellere lenta
ventris lumbricos stomachi vermesque nocivos.

CAPUT LX. DE SALVIA

Cur moriatur homo, cui salvia crescit in horto?
Contra vim mortis non est medicamen in hortis.
Salvia confortat nervos, manuumque tremorem
tollit, et eius ope febris acuta fugit.
Salvia, castoreum, lavandula, primula veris,
nasturtius, athanasa: haec sanant paralytica membra.
Salvia salvatrix, naturae conciliatrix.

CAPUT LXI. DE RUTA

Nobilis est ruta, quia lumina reddit acuta:
auxilio rutae vir quippe videbis acute.
Ruta viris coitum minuit, mulieribus auget.
Ruta facit castum, dat lumen et ingerit astum.
Cocta facit ruta de pulcibus loca tuta.

CAPUT LXII. DE CEPIS

De cepis medici non consentire videntur:
cholericis non esse bonas dicit Galienus,
phlegmaticis vero multum docet esse salubres,
praesertim stomacho, pulcrumque creare colorem.
Contritis cepis loca denudata capillis
saepe fricans, poteris capitis reparare decorem.

CAPUT LXIII. DE SINAPI

Est modicum granum siccum calidumque sinapi:
dat lacrymas, purgatque caput, tollitque venenum.

CAPUT LXIV. DE VIOLA

Crapula discutitur, capitis dolor atque gravedo;
purpuream violam dicunt curare caducos.

CAPUT LXV. DE URTICA

Aegris dat somnum, vomitum quoque tollit ad usum,
compescit tussim veterem, colicisque medetur,
pellit pulmonis frigus ventrisque tumorem,
omnibus et morbis subvenit articulorum.

CAPUT LXVI. DE HYSOPO

Hysopus  herba est purgans a pectore phlegma;
ad pulmonis opus cum mette coquatur hysopus;
vultibus eximium fertur reparare colorem.

CAPUT LXVII. DE CEREFOLIO

Adpositum cancris tritum cum mette medetur;
cum vino potum poterit sedare dolorem;
saepe solet vomitum ventremque tenere solutum.

CAPUT LXVIII. DE ENULA CAMPANA

Enula campana  reddit praecordia sana.
Cum succo rutae si succus sumitur huius,
affirmant ruptis nil esse salubrius istis.

CAPUT LXIX. DE PULEGIO

Cum vino choleram nigram potata repellit;
adpositam viridem dicunt sedare podagram.

CAPUT LXX. DE NASTURTIO

Illius succus  crines retinere fluentes
allitus asseritur, dentisque curare dolorem:
et squamas succus sanat cum mette perunctus.

CAPUT LXXI. DE CHELIDONIA

Coecatis puflis hac lumina mater hirundo,
Plinius ut scribit, quamvis sint eruta, reddit .

CAPUT LXXII. DE SALICE

Auribus infusus succus vermes necat eius.
Cortex verrucas in aceto cocta resolvit.
Pomorum succus, flos, partus destruit, eius.

CAPUT LXXIII. DE CROCO

Confortare crocus dicatur laetificando,
membraque defecta confortat hepar reparando.

CAPUT LXXIV. DE PORRO

Reddit foecundas mansum persaepe puellas.
Isto stillantem poteris retinere cruorem.

CAPUT LXXV. DE PIPERE

Quod piper est nigrum, non est dissolvere pigrum,
phlegmata purgabit digestivamque iuvabit.
Leucopiper stomacho prodest, tussisque dolori
utile, praeveniet motum febrisque rigorem.

CAPUT LXXVI. DE GRAVITATE AUDITUS

Et mox post escam dormire, nimisque moveri:
ista gravare solent auditus, ebrietasque.

CAPUT LXXVII. DE TINNITU AURIUM

Motus, longa fames, vomitus, percussio, casus,
ebrietas, frigus, tinnitum causat in aure.

CAPUT LXXVIII. DE NOCUMENTIS VISUS

Balnea, vina, venus, ventus, piper, allia, fumus,
porri cum cepis, lens, fletus, faba, sinapi,
sol, coitus, ignis, labor, ictus, acumina, pulvis:
ista nocent oculis. Sed vigilare magis.

CAPUT LXXIX. DE CONFORTANTIBUS VISUM

Foeniculus, verbena, rosa, chelidonia, ruta:
ex istis fit aqua, quae lumina reddit acuta.

CAPUT LXXX. CONTRA DOLORE DENTIUM

Sic dentes serva: poirorum collige grana,
ne careas iure, cum iusquiamo simul ure:
sique per embotum fumum cape dente remotum.

CAPUT LXXXI. DE RAUCEDINE VOCIS

Nux, oleum, frigus capitis, anguillaque, potus
ac pomum crudum faciunt hominem fore raucum.

CAPUT LXXXII. CONTRA RHEUMA

Ieiuna, vigila, caleas, dape, valde labora,
inspira calidum, modicum bibe, comprime flatum:
haec bene tu serva, si vis depellere rheuma.
Si fluat ad pectus, dicatur rheuma catarrhus,
ad fauces branchus, ad nares est coryza.

CAPUT LXXXIII. CONTRA FISTULAM

Auripigmentum, sulphur miscere memento;
his decet apponi calcem, commisce saponi.
Quatuor haec misce: commistis quatuor istis
fistula curatur, quater ex his si repleatur.

CAPUT LXXXIV. DE NUMERO OSSIUM, DENTIUM ET VENARUM IN HOMINE

Ossibus ex denis bis centenisque novenis
constat homo: denis bis dentibus et duodenis:
ex tricentenis decies sex quinqueque venis.

CAPUT LXXXV. DE QUATUOR HUMORIBUS CORPORIS

Quatuor humores in humano corpore constant:
sanguis cum cholera, phlegma, melancholia.
Terra melancholia, aqua phlegma, aer sanguis,
cholera ignis.

CAPUT LXXXVI. DE SANGUINEIS

Natura pingues isti sunt atque iocantes,
semper rumores cupiunt audire frequentes,
hos venus et Bacchus delecrant, fercula, risus,
et facit hoc hilares et dulcia verba loquentes.
Omnibus hi studiis habiles sunt et magis apti:
qualibet ex causa nec hos leviter movet ira.
Largus, amans, hilaris, ridens, rubeique coloris,
cantans, camosus, satis audax atque benignus.

CAPUT LXXXVII. DE CHOLERICIS

Est et humor cholerae, qui competit impetuosis.
Hoc genus est hominum cupiens praecellere cunctos:
hi leviter discunt, multum comedunt, citu crescunt.
Inde magnanimi sunt, largi, summa petentes:
hirsutus, fallax, irascens, prodigus, audax,
astutus, gracilis, siccus, croceique coloris.

CAPUT LXXXVIII. DE PHLEGMATICIS

Phlegma vires modicas tribuit, latosque brevesque;
phlegma facit pingues, sanguis reddit mediocres.
Otia, non studio, tradunt, sed corpora somno:
sensus hebes, tardus motus, pigritia, somnus.
Hic somnolentus, pigris, in sputamine multus,
est huic sensus hebes, pinguis, facies color albus.

CAPUT LXXXIX. DE MELANCHOLIS

Restat adhuc tristis cholerae substantia nigrae,
quae reddit pravos, pertristes, pauca loquentes.
Hi vigilant studiis, nec mens est dedita somno:
servant propositum, sibi nil reputant fore tutum.
Invidus et tristis, cupidus, dextraeque tenacis,
non expers fraudis, timidus, luteique coloris.

CAPUT XC. DE COLORIBUS ET SANGUINIS REDUNDANTIS INDICIIS

Hi sunt humores, qui praestant cuique colores:
omnibus in rebus ex phlegmate fit color albus,
sanguine fit rubeus, cholera rubea quoque rufus.
Si peccet sanguis, facies rubet, extat ocellus,
inflantur genae, corpus nimiumque gravatur.
Est pulsusque frequens, plenus, mollis, dolor ingens
maxime fit frontis et costipatio ventris,
siccaque lingua, sitis et somnia piena rubore,
dulcor adest sputi, sunt acria dulcia quaeque.

CAPUT XCI. DE PHLEBOTOMIA, ET PRIMO DE RETATE SECANDAE VENAE

Denus septenus vix phlebotomum petit annus.
Spiritus uberior exit per phlebotomiam:
spiritus ex potu vini mox multiplicantur,
humorumque cibo damnum lente reparantur.
Lumina clarificat, sincerat phlebotomia
mentes et cerebrum, calidas facit esse medullas,
viscera purgabit, stomachum ventremque coercet,
puros dat sensus, dat somnia, taedia tollit,
auditus, vocem, vires producit et auget.

CAPUT XCII. DE MENSIBUS, QUIBUS PHLEBOTOMIA CONVENIT, SIVE NOCET

Tres insunt istis: Maius, September, Aprilis;
et sunt lunares, sunt velut hydria dies.
Prima dies primi, postremaque posteriorum,
nec sanguis minui, nec carnis anseris uti.
In sene vel iuvene, si venae sanguine plenae,
omni mense bene confert incisio venae.
Hi sunt tres menses: Maius, September, Aprilis,
in quibus eminuas, ut longa tempore vivas.

CAPUT XCIII. DE IMPEDIMENTIS PHLEBOTOMIA

Frigida natura, frigens regio, dolor ingens,
post lavacrum, coitum, minor aetas atque senilis,
morbus prolixus, repletio potus et escae:
si fragilis vel subtilis sensus stomachi sit,
et fastiditi tibi non sunt phlebotomandi.

CAPUT XCIV. QUAE OBSERVANDA SINT
CIRCA PHLEBOTOMIAM

Quid debes tacere, quando vis phlebotomari,
vel quando minuis, fueris vel quando minutus?
Unctio, sive potus, lavacrum, vel fascia, motus
debent non fragili tibi singula mente teneri.

CAPUT XCV. DE EFFECTIBUS QUIBUSDAM
PHLEBOTOMIAE

Exhilarat tristes, iratos placat, amantes
ne sint amentes phlebotomia facit.

CAPUT XCVI. DE SCISSURAE QUANTITATE
IN VENAE SECTIONE

Fac plagam largam mediocriter, ut cito fumus
exeat uberius, liberiusque cruor.

CAPUT XCVII. QUAE CONSIDERANDA
CIRCA VENAE SECTIONEM

Sanguine subtracto sex horis est vigilandum,
ne somni fumus laedat sensibile corpus.
Ne nervum laedas, non sit tibi plaga profunda.
Sanguine purgatus, non carpas protinus escas.

CAPUT XCVIII. QUAE VITANDA SUNT
POST PHLEBOTOMIAM

Omnia de lacte vitabis rite minute,
et vitet potum phlebotomatus homo.
Frigida vitabis, quia sunt inimica minutis,
interdictus erit minutis nubilus aer:
spiritus exultat minutis luce per auras,
omnibus apta quies, ast motus valde nocivus.

CAPUT XCIX. QUIBUS MORBIS ET AETATIBUS CONVENIAT VENAE SECTIO, 
ET QUANTUM SANGUINIS QUOQUE TEMPORE DETRAHENDUM

Principio minuas in acutis, perperacutis.
Aetatis mediae multum de sanguine tolte,
sed puer atque senex tollet uterque parum.
Ver tollet duplum, reliquum tempus tibi simplum.

CAPUT C. QUAE MEMBRA, QUOQUE TEMPORE
VENAE SECTIONE EVACUANDA 

Aestas, ver dextras, autumnus hyemsque sinistras.
Quatuor haec membra: cephe, cor, pes, hepar vacuanda:
var cor, hepar aestas, ardo sequens reliquas.

CAPUT CI. DE COMMODIS EX SECTIONE SALVATELLAE

Dat salvatella  tibi plurima dona minuta:
purgat hepar, splenem, pectus, praecordia, vocem,
innaturalem tollit de corde dolorem.

CAPUT CII. DE CAPITIS DOLORIBUS

Si dolor est capitis ex potu, lympha bibatur:
ex potu nimio nam febris acuta creatur.
Si vertex capitis, vel frons aestu tribulentur,
tempora fronsque simul moderate saepe fricentur,
morella cocta nec non calidaque laventur.

CAPUT CIII. DE QUATUOR TEMPORIBUS ANNI

Temporis aestivi ieiunia corpora siccant.
Quolibet in mense confert vomitus, quoque purgat
humores nocuos, stomachi lavat ambitus omnes.
Ver, autumnus, hyems, aestas dominantur in anno.
Tempore ventrali calidus sit aér humidusque,
et nullum tempus melius sit phlebotomiae.
Usus tunc homini veneris confert moderatus,
corporis et motus, ventrisque solutio, sudor,
balnea: purgentur tunc corpora medicinis.
Aestas more calet, siccat; noscatur in illa
tunc quoque praecipue choleram rubeam dominari.
Humida, frigida fercula dentur, sit venus extra,
balnea non prosunt, sint rarae phlebotomiae,
utilis est requies, sit cum moderamine potus.

Explicit regimen sanitatis Salerni.

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