L’11 e 12 giugno Perugia riscopre i suoi fasti medievali, nel seicentesimo anniversario della
Battaglia di Sant’Egidio. Una rievocazione storica rigorosa, che unisce i territori e che vedrà anche il pubblico protagonista
Un viaggio nel tempo, in quel Medioevo di cui si è andati, con attenzione e rigore, a riscoprire storia, usanze, costumi, ricette, giochi. Con Perugia 1416, il risveglio di una città il capoluogo umbro tornerà, come per incanto, a rivivere i fasti di seicento anni fa per due giornate, sabato 11 e domenica 12 giugno in un appuntamento ideato e organizzato dal Comune di Perugia e dall’Associazione Perugia 1416.
E i viaggiatori del tempo in
questo caso non saranno solo i perugini, ma gli stessi visitatori che potranno
passeggiare per il centro storico cittadino indossando costumi di foggia
medievale, partecipare ai diversi appuntamenti in programma e magari gustare i
piatti della tradizione dell’epoca, riscoperti e riproposti nelle taverne dei
rioni e nei ristoranti della città.
PERUGIA 1416. IL RISVEGLIO DI UNA CITTA’
L’11 e 12 giugno Perugia riscopre i suoi fasti medievali, nel seicentesimo anniversario della
Battaglia di Sant’Egidio.
Una rievocazione storica rigorosa, che unisce i territori e che vedrà anche il pubblico protagonista
Nelle due giornate si svolgeranno
tradizionali giochi medievali, che vedranno sfidarsi i rappresentanti dei
cinque rioni -Porta Sole, Porta Santa Susanna, Porta Sant’Angelo, Porta San
Pietro e Porta Eburnea- in un’appassionante gara ad eliminazione, a cui il
pubblico assisterà facendo il tifo per il rione prescelto. Piazza Matteotti
sarà, così, lo scenario della Mossa alla Torre, una sorta di gioco degli
scacchi personificato; la bellissima Piazza di San Francesco al Prato, i
Giardini del Frontone e il Parco della Cupa ospiteranno il Tiro del Giavellotto
ed, infine, Corso Vannucci e Piazza Italia, il salotto buono della città,
saranno lo splendido sfondo della tradizionale Corsa del Drappo.
Ad animare il centro cittadino
saranno anche spettacoli di strada con giocolieri, trampolieri, mangiafuoco, ed
ancora musica dell’epoca suonata con strumenti originali, danze e spettacoli
teatrali all’aperto e nelle più belle sale dei Palazzi storici.
A mettere in piedi il ricco
programma di Perugia 1416, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del
Comune, le tantissime associazioni di cittadini, che in ognuno dei cinque rioni
in cui è suddivisa Perugia, hanno riportato alla luce tradizioni e patrimoni,
le associazioni e gli operatori culturali che, ciascuno nella propria arte,
hanno ideato appositamente per Perugia 1416, momenti di intrattenimento unici.
Non mancheranno i momenti di
approfondimento per i più appassionati, grazie alla proficua collaborazione con
l’Università degli Studi di Perugia, l’Università per Stranieri che ha sede nel
capoluogo umbro, l’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci, la Fondazione Ranieri di Sorbello, l'Archivio di Stato, la Deputazione di Storia Patria, l'Esercito,
l'Archivio Storico di San Pietro, il NID e gli Istituti di Scuola Media
Superiore della città. Gli appuntamenti che questa ricca “armata culturale” ha
organizzato, peraltro, non si esauriscono nelle due giornate dell’11 e 12
giugno, ma –partiti già lo scorso febbraio con conferenze di accompagnamento
alla rievocazione- proseguiranno per tutto il 2016 con l’obiettivo di riportare
alla luce un patrimonio identitario unico.
“Perugia 1416 –sostiene l’Assessore alla Cultura del Comune di
Perugia, Maria Teresa Severini- mira
a promuovere la città con la grande ricchezza di cui la natura e la storia
l’hanno dotata, al contempo favorendo la partecipazione attiva della
popolazione cittadina e comprensoriale a un progetto con precise finalità di
aggregazione sociale, rivalorizzazione urbana, promozione culturale ed
economica”.
***
Perugia 1416 nasce dalla
ricorrenza dei seicento anni della battaglia
di Sant’Egidio, combattuta il 12 luglio 1416 nelle campagne perugine, ai piedi del piccolo
borgo di Sant’Egidio, con la quale
Andrea (detto Braccio) Fortebracci, vittorioso, prese in mano il governo della
città. Un
Braccio, arguto stratega e pacificatore, nato a Perugia ma più noto come
Braccio da Montone, rientrò così in una città alla quale, con lungimiranza, portò pace e nuova energia, rispettandone gli assetti
statutari ed apportando valore ed opere ancora oggi segni del suo buon governo.
L’impegno amministrativo di Braccio, primo e
ultimo “signore” della città, lascerà entro le mura di Perugia e in gran parte
del territorio tracce evidenti, quali, ad esempio, la costruzione delle Logge
di Braccio, perché con ogni tempo uno spazio coperto fosse disponibile per il
mercato accanto quello che fu il palazzo signorile fra il Duomo e il Vescovato
purtroppo distrutto da un antico incendio, il
consolidamento della Piazza del Sopramuro, grazie alle Briglie che ancora
portano il suo nome, e la bonifica del Trasimeno con opere di ingegneria
idraulica tuttora percepibili. Braccio fu capace di circondarsi di un
forte consenso popolare, grazie alla sua capacità di dialogare con i cittadini
d'ogni ceto e di capire e soddisfare le loro esigenze.
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