Al tempo di Dante, negli anni che furono per Siena segnati dalla sistemazione di piazza del Campo e dalla costruzione del Palazzo pubblico, da pitture come la Maestà di Duccio (e presto del 'Buongoverno') e dalla istituzionalizzazione del palio, Siena garantiva la lettura in 'volgare', cioè nella lingua che sarebbe divenuta italiana, del corpo principale delle sue leggi e assicurava significative garanzie politico-istituzionali. Molte di queste conquiste ritenute 'moderne' sono attestate da quello straordinario testo, che va contestualizzato nel suo tempo: come si spiega e in che cosa consiste la sua eccezionalità? Con i suoi volumi, snelli ed essenziali, la collana Prospettive di storia intende proporre al più ampio pubblico dei personaggi che hanno lasciato una traccia, dei momenti particolari di 'svolta' della nostra storia ormai globalizzata, delle vicende anche singole ma significative, istruttive. In modo scorrevole, senza pedanteria accademica, la collana vuole proporre l'essenziale del personaggio, della 'svolta', dell'episodio. Darne i contenuti accertati e i problemi che rimangono aperti. In una parola: indicare la 'prospettiva'. Perciò i nostri volumi non sono voci enciclopediche, semplicistiche e frettolose. Vogliono dire qualcosa di più: quel che c'è da ricordare, ma anche da rileggere alla prima occasione per rifletterci ancora. Perché il nostro futuro ha bisogno di prospettive: ma che tengano conto del nostro passato.
Fonte: IBS
Chi governa deve mettere al primo posto “massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini“
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