Questo progetto nasce nel 2003 per mano e volontà di Nicola Bergamo con l’idea di poter fornire una sorta di linea guida, storicamente attendibile, sull’Impero Romano d’Oriente meglio conosciuto come Impero Bizantino. All’inizio il sito si prefigurava come uno dei tanti nella marea che offre quotidianamente Internet e la rete in generale. Man mano che il tempo passava però, si sviluppò come centro aggregativo e riuscì a catalizzare forze umane, formando così il primo embrione di comunità virtuale. Il passaggio successivo, anche grazie alle migliorie informatiche, fu la creazione del primo portale in Italia di storia bizantina, sicuramente a stampo amatoriale ma aperto alle “contaminazioni” del mondo accademico. Arrivarono così le prime collaborazioni con degli illustri Professori Universitari. I primi a credere a questo progetto, furono il Prof. G.Ravegnani, Ordinario di storia bizantina presso l’Università di Venezia, e il Prof.E.V.Maltese, Ordinario di filologia bizantina presso l’Università di Torino. Il portale crebbe così anche di notorietà e si sviluppò di molto. Venne a costituirsi un gruppo di amici, accomunati dalla passione per Bisanzio. Insieme essi diedero vita ad un portale più complesso, che permettesse di organizzare il molto materiale prodotto, e si impegnarono a monitorarlo quotidianamente.
Porphyra, e-journal su Bisanzio
In quello stesso periodo si decise di far nascere un contenitore di informazioni sotto forma di rivista più tecnica e più specializzata: Porphyra. Un e-journal, che sin dal primo numero, si avvalse della collaborazione di un eterogeneo gruppo di competenti: professori e ricercatori universitari, laureati. Per ulteriori dettagli http://www.porphyra.it/
Centro Studi Bizantini “Magnaura”
Tutto sembrò promettere così bene che nel Marzo 2006, Nicola Bergamo, Strato Gelsomino, Luca Bianchi, Alessio Cittadini, Sergio Berruti, Matteo Broggini, Gionata Gastaldi, fondarono la Associazione Culturale Bisanzio, con sede a Venezia. Dal 2012 l’Associazione Culturale Bisanzio si è sciolta ed è nato il Centro Studi Bizantini “Magnaura” (CSBM).
Riconoscimenti al portale
Il portale ebbe diversi riconoscimenti da parte di diversi organi di stampa. Nel 2004 la trasmissione di Rai3, Neapolis, gli dedicò un servizio. Poco più tardi, anche se con grossolani errori e fumose supposizioni, fu recensito dal Corriere della Sera . Nel 2005, la rivista Medioevo, specializzata proprio in questo ambito descrisse il sito in un ottimo articolo. Ora, il portale dei Rhomaioi in Italia, è punto di riferimento sia per chi studia la storia bizantina e sia per chi nutra una passione per Bisanzio e il suo millenario impero.
I nostri intenti
Il nostro scopo è quello di diffondere la cultura millenaria di Bisanzio e per questo abbiamo deciso di utilizzare internet come volano di informazioni. I nostri utenti vanno dal semplice appassionato allo studioso, dal curioso allo scrittore. Vogliamo offrire un servizio aperto a tutti, in maniera speciale agli amanti di Bisanzio che voglio trovare qualcosa di più specifico e più scientifico. Sicuramente non potremmo mai ambire ad essere una risorsa per la ricerca accademica, ma proveremo a fornire più informazioni possibili ai nostri utenti. Un progetto ibrido quindi, che abbraccia sia il semplice amante della storia bizantina, sia il ricercatore scientifico.
La nostra mission
Ed è con l’ambizione di tacitare tali luoghi comuni che nasce questo progetto, destinato a contribuire a far svanire le nubi ed i fantasmi che ancora, ostinatamente, velano ed oscurano la millenaria vicenda di quello che siamo soliti definire Impero bizantino, perfetta sintesi di continuità e di trasformazione dell’eredità romana con le esigenze delle mutate situazioni territoriali, politiche, economiche e culturali, in grado di accogliere tra le sue tolleranti braccia popoli, culture e idee in nome dei grandi principî della fedeltà all’Impero, della lingua greca e, soprattutto, del Cristianesimo. Un’avventura lunga e gloriosa, dunque, che vide la permanenza di una società urbanizzata anche in secoli bui, che vide una vitalità culturale impressionante, tanto brillante da resistere al crollo politico e da influenzare il nostro Rinascimento, che diede vita ad uno Stato sostanzialmente laico, sia pur dominato da un sovrano santo e da Dio scelto, e che godette di una burocrazia di rara efficienza e di una classe dirigente varia, colta ed operosa. Nel nome del rispetto e della conservazione di quell’ordine da Dio costituito che era l’ideale principe.
Bisanzio la nuova Roma
Bisanzio, ovvero lo Stato imperiale romano che si perpetua per oltre mille anni sul Bosforo, ove gli stessi abitanti, ben lungi dal considerar sé stessi Greci, si definivano Romani, eredi dei Cesari e legittimi detentori dell’eredità politica ed istituzionale di Roma. Bisanzio, la città che Costantino il Grande inaugurò quale sua capitale l’11 maggio del 330, un lunedì; Costantinopoli, la Città d’Oro, la Regina delle Città, il ricettacolo d’ogni meraviglia, ammirata e temuta, capitale di quella che fu la Superpotenza del medioevo per 1123 anni e 18 giorni, fino a quel fatale martedì 29 maggio del 1453, quando Mehmet II pose fine ad una gloriosa storia politica.
Un’avventura lunga più di 1000 anni
Un’avventura lunga e gloriosa che tuttavia è – non solo nell’immaginario collettivo- è vista ancora quale stanco e interminabile strascico d’una romanità decadente. Bisanzio, ovvero un millennio d’intrighi, di vacue dispute teologiche, d’oscura e stanca retorica.
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