L'unica traduzione in antico intaliano del "Lancelot en prose" è stato donato alla Fondazione Franceschini di Firenze e rappresenta il più noto romanzo del ciclo arturiano risalente al XIII secolo letto addirittura da personaggi quali Dante, Petrarca e Boccaccio. Il manoscritto consta di un frammento di 56 fogli ed è stato scoperto in una villa in Liguria affidato successivamente a Luca Cadioli, studioso che lo ha usato come spunto per la sua tesi di dottorato a Siena
"Ho capito subito che si trattava di qualcosa di speciale - racconta lo studioso - Ho cercato di stabilire se si trattasse di una copia di testi già noti, ma in breve ho scoperto che era una traduzione letterale. E' un ritrovamento molto importante, in sostanza si mette fine ad un'anomalia visto che finora erano conosciute solo copie in lingua originale. Si può dire che questo manoscritto entra di diritto nella storia della letteratura italiana del XIV secolo"
Il codice è composto da otto quaderni la cui numerazione arriva fino a 296; inoltre è disposto su due colonne e ha ampi spazi che avrebbero dovuto accogliere le miniature. L'opera è databile intorno al 1300. Il manoscritto è stato presentato il primo giugno alle 15.30 nella sede della fondazione. Ulteriori informazioni: www.fefonlus.it e la presentazione in streaming: http://www.youtube.com/user/fefonlus
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