Anche il titolo di visconte procede da un incarico e quindi dallo svolgimento pratico di un insieme di atti. Se il funzionario amministrativo era costretto ad allontanarsi o a non poter svolgere le sue funzioni, era necessario che un “vicecomes” ne regolasse lo svolgimento. E’ chiaro che un incarico di tale importanza lasciasse quindi il segno nella storia personale e familiare e che venisse impresso nella denominazione stessa della famiglia di chi aveva ricevuto un titolo solo temporaneo e non trasmissibile. E’ questo il motivo per cui diverse famiglie con questo cognome si trovano in diverse parti d’Italia, a cominciare dai famosi Visconti, signori di Milano. Abbastanza simile è l’altro cognome Vicedomini, anche se è probabile che abbia trovato successiva derivazione dalla sostituzione temporanea dei servizi di un signore feudale. In Inghilterra il titolo era attribuito nel Medioevo allo sceriffo di una contea e non fu usato per una designazione feudale prima del Regno di Enrico VI, quando il Sovrano creò John, Barone Beaumont, Visconte Beaumont il 12 febbraio 1440, una dignità che si estinse con suo figlio nel 1507. In Irlanda venne concesso per la prima volta il 7 agosto 1478 quando Sir Robert Preston fu elevato alla Paria con il titolo di Visconte Gormanston, la cui famiglia ha conservato quindi il titolo di primo visconte d’Irlanda. Molto diffuso in Francia e in Inghilterra, meno in Spagna e in Italia ma anche usato in Belgio, Olanda, Portogallo e Giappone. Non si trova invece in Russia, Austria-Ungheria, Germania, Polonia, Svezia, Norvegia e Danimarca. Nel Meridione d’Italia il titolo è estremamente raro. In Sicilia si trovano solo due titoli di visconte: quello di Francavilla e quello di Ari. Il titolo di Visconte di Francavilla pervenne al sacerdote Francesco Avarna, come donatario di Carlo Ruffo nel 1603, e da lui passò al nipote Andrea mantenendosi nella famiglia degli Avarna Duchi di Belviso. Il titolo di Visconte di Ari appartenne alla famiglia Porzio, patrizia messinese. La viscontea era già appartenente ad Ansaldo, commilitone del Conte Ruggiero che espugnò la torre di Nasari strappandola ai musulmani. Egli ne venne investito come Barone dal sovrano normanno, e da allora i detentori della Baronia di Nasari usarono portare anche il titolo di Visconti di Ari. Da questo uso la famiglia Fazio che prese possesso della Baronia pretese di assumere dunque anche il titolo di Visconte.
Articolo di Carmelo Currò Troiano. Tutti i diritti riservati
1 commenti:
Prof Currò il suo sapere travalica la storia,la geografia, l'araldica e la numismatica!
Perchè non fa il paio con il prof Paolo Emilio Peduto , docente , archeologo e "mentore" di aspiranti archeologhe salernitane? ( che se deve ffa' per superare un esame!
Mi raccomando continui a deliziarci con i suoi dotti articoli, sulla cucina, sulle Fornelle ecc ecc , ma lasci stare la storia , medioevale salernitana in particolare. Non è pane per i suoi denti, Con stima Tommaso Guardati Vicolo dei caciocavalli 69
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