I flagellanti furono un movimento religioso caratterizzato dalla pratica dell'autoflagellazione in pubblico, in segno di penitenza. Nel Medioevo, la flagellazione era una forma di penitenza impiegata da numerosi ordini religiosi, quali camaldolesi, cluniacensi, domenicani. L'origine del movimento dei flagellanti risale alla metà del XIII secolo, in Italia centrale. A Perugia, Raniero Fasani (m. 1281), eremita francescano, influenzato dalle dottrine di Gioacchino da Fiore, fondò il primo gruppo di flagellanti, la «compagnia dei disciplinati di Cristo». Il movimento si diffuse rapidamente nell'Italia centrale e settentrionale, organizzando processioni che arrivavano a coinvolgere fino a 10.000 persone, di ogni strato sociale, che attraversavano le città mentre i penitenti si percuotevano a sangue con una frusta, per espiare i peccati del secolo e preparare l'avvento del regno dello spirito.
I flagellanti si riunivano in compagnie, guidate da un «maestro», si lasciavano tutto alle spalle, e percorrevano il paese esercitando in pubblico la propria penitenza. Il movimento attecchì anche fuori dall'Italia, in Germania, Boemia e Polonia, ma, nel 1261 venne vietato da papa Alessandro IV (1254 - 1261), anche se taluni gruppi continuarono la loro attività sino alla fine del XIII secolo. Nel 1417 il concilio di Costanza rinnovò il divieto. Nei secoli successivi movimenti simili sorsero nuovamente, in Francia e Spagna. Ai nostri giorni, in Italia, l'autoflagellazione in pubblico è praticata ancora in occasione delle processioni dei Vattienti a Nocera Terinese (CZ), dei Battenti a Verbicaro (CS) e dei Battenti di Guardia Sanframondi (BN). La flagellazione era una pratica religiosa piuttosto diffusa, anche in molte religioni del mondo antico, come per esempio il culto egiziano di Iside, o i misteri dionisiaci. Anche durante le feste romane dei lupercalia si usava fustigare le donne, per favorire la fertilità. Gli ebrei praticavano l'autoflagellazione durante le grandi cerimonie nel tempio di Gerusalemme.
I flagellanti si riunivano in compagnie, guidate da un «maestro», si lasciavano tutto alle spalle, e percorrevano il paese esercitando in pubblico la propria penitenza. Il movimento attecchì anche fuori dall'Italia, in Germania, Boemia e Polonia, ma, nel 1261 venne vietato da papa Alessandro IV (1254 - 1261), anche se taluni gruppi continuarono la loro attività sino alla fine del XIII secolo. Nel 1417 il concilio di Costanza rinnovò il divieto. Nei secoli successivi movimenti simili sorsero nuovamente, in Francia e Spagna. Ai nostri giorni, in Italia, l'autoflagellazione in pubblico è praticata ancora in occasione delle processioni dei Vattienti a Nocera Terinese (CZ), dei Battenti a Verbicaro (CS) e dei Battenti di Guardia Sanframondi (BN). La flagellazione era una pratica religiosa piuttosto diffusa, anche in molte religioni del mondo antico, come per esempio il culto egiziano di Iside, o i misteri dionisiaci. Anche durante le feste romane dei lupercalia si usava fustigare le donne, per favorire la fertilità. Gli ebrei praticavano l'autoflagellazione durante le grandi cerimonie nel tempio di Gerusalemme.
Fonte: Wikipedia
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